Aldo Netti Studente al Politecnico di Milano Aldo Netti (Aldobrando)
Aldo Netti al politecnico di Milano Aldo Netti inizia i suoi studi a Milano nel 1886 e studia al Politecnico per cinque lunghi anni laureandosi nell’agosto del 1891. In quel periodo il Politecnico veniva chiamato con il nomignolo di “ Asilo Brioschi”, infatti il rettore Francesco Brioschi vedeva la scuola come una sua creatura e visto anche il basso numero degli iscritti tutti erano tenuti a frequentare assiduamente le lezioni e non erano ammesse assenze, se non giustificate non solo dai familiari ma anche dal Dottore e dal Sindaco della città di provenienza. Netti avrà come professori Giuseppe Colombo, professore di meccanica al Politecnico, Giuseppe Ponzio assistente ai corsi di costruzione delle macchine e disegno delle macchine, Cesare Saldini, per le tecnologie meccaniche. Nel 1886 , l'industriale Carlo Erba dona L. 400.000 per l'istituzione di una Scuola di elettrotecnica. I corsi dell'Istituzione Elettrotecnica Carlo Erba, attivi dal 1887, si fondono nel 1892 con quelli della Regia Scuola di applicazione per ingegneri industriali. Interessanti alcuni aneddoti che ci raccontano il clima in cui avvennero gli studi di Aldo Netti a Milano: "L’ASILO BRIOSCHI" Per la severità con la quale è diretto e per le rigide disposizioni disciplinari l’Istituto Tecnico Superiore è ben presto ribattezzato dagli studenti "Asilo Brioschi". La frequenza è obbligatoria e le assenze devono essere giustificate dai genitori o dal medico la cui firma deve essere autenticata dal sindaco del paese di residenza. Gli studenti sono tenuti a seguire le lezioni, che si svolgono dal lunedi al sabato pomeriggio, a partecipare ai laboratori, definiti "manipolazioni", alle esercitazioni pratiche, alle verifiche scritte, e alle "corse scientifiche", viaggi di istruzione che hanno come meta sia gli opifici, i centri industriali e le costruzioni civili, sia le esposizioni industriali internazionali e le città d’arte. Nel corso di queste visite gli studenti osservano i processi produttivi più innovativi per discuterne successivamente durante le lezioni. Di norma l’anno accademico andava da metà novembre alla fine di luglio "limitando le vacanze ai giorni di festa e ad altri dieci giorni nel Carnevale e in prossimità delle feste di Pasqua". Gli esami di profitto si svolgevano tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto e quelli di laurea nella parte centrale del mese di agosto. Essi si svolgevano all’ombra del pronao della cappella del palazzo della Canonica, dove: "su semplici panche sedevano in abito da cerimonia –
stiffeluis e cilindro – i docenti esaminatori. Al centro Francesco Brioschi
teneva davanti a sé un cilindro colmo di foglietti arrotolati su cui erano
scritte le domande d’esame. Nel cortile, al sole, su identiche panche stavano
gli esaminandi in attesa di essere chiamati in ordine alfabetico a estrarre un
certo numero di foglietti e fare in seguito su di essi – più o meno – sfoggio
della propria erudizione. Dopo un breve conciliabolo tra professori, l’allievo
in piedi davanti agli esaminatori, veniva giudicato e, se il caso,
laureato". Alla laurea seguiva il rito del ritratto, una fotografia di gruppo dei laureati dell’anno che veniva prima esposta nelle vetrine dei negozi del centro di Milano, poi, secondo la testimonianza dell’ingegnere "elettricista" Carlo Emilio Gadda, era collocata nel corridoio della segreteria, nella sede di piazza Cavour, o "nella sala [del Consiglio] in grandissimo onore" nella nuova sede di piazza Leonardo da Vinci. Dopo i primi due anni di funzionamento, per interessamento
dell’allora sindaco di Milano, il commendator Antonio Beretta, l’Istituto trova
collocazione “in più degna sede”, e viene trasferito nel palazzo della
Canonica, in piazza Cavour. Il Palazzo della Canonica, già casa degli Umiliati
di Brera, si sviluppa lungo l’attuale via del Vecchio Politecnico e, fino al
1888, ospita anche l’Accademia Scientifico-Letteraria che con il Politecnico ha
in comune gli insegnamenti di Italiano, di Economia e di Lingue. Nel frattempo l’Istituto tecnico Superiore si dota di collezioni proprie di Fisica tecnica, di Geodesia, di disegni e di modelli. Questo incremento delle dotazioni avviene anche grazie ai contributi degli imprenditori lombardi e non solo lombardi. La prima donazione, nel 1871, è dell’industriale cotoniero Eugenio Cantoni ed è finalizzata alla realizzazione di un corso di Economia aziendale. Nel 1886 con il ragguardevole contributo dell’imprenditore farmaceutico Carlo Erba si crea “una scuola speciale di
elettricità”, l’Istituzione elettrotecnica Carlo Erba; nel 1893, per iniziativa
di Cesare Saldini e di Giuseppe Ponzio, rispettivamente docenti di Tecnologie
meccaniche e di Meccanica industriale, e con l’apporto finanziario e in
macchinari di un gruppo di industriali, si allestisce il primo Laboratorio italiano
di Meccanica applicata, sul modello dei laboratori delle scuole tecniche
americane. Nel 1913 viene stipulata una convenzione tra lo Stato, il Comune e
la Camera di Commercio di Milano, con il concorso della Cassa di Risparmio
delle Provincie Lombarde, per decentrare e accorpare in un unico luogo gli
istituti di istruzione superiore sparsi per la città. La scelta dell’ubicazione
cade sull’area periferica delle Cascine Doppie, “nella distesa dei prati di
Lambrate”, come dice Gadda, dove nel 1927, a lavori ultimati, dopo
l’interruzione dovuta alla guerra, il Politecnico si trasferisce, nel complesso
che ancora oggi è la sua sede centrale. Il complesso degli edifici destinati
all’Ateneo, progettato da Gaetano Moretti e Augusto Brusconi, docenti
dell’Ateneo, e realizzato da un Ufficio tecnico composto dagli ingegneri
Francesco Belloni, Giannino Ferrini e Vittorio Verganti, tutti laureatisi al
Politecnico, comprende sei fabbricati distribuiti con perfetta simmetria e
collegati tra loro da caratteristiche pensiline e da ampi sotteranei
comunicanti attraverso gallerie e occupa un’area di 50.000 metri quadrati. Al
vertice della palazzina destinata ad accogliere gli uffici del rettorato e la
sala del Consiglio viene collocato un orologio da torre che batte le ore su due
campanelle provenienti dal palazzo della Canonica, una delle due reca incisa la
data: 1763. Nella nuova sede vengono allestiti ampi laboratori la cui dotazione iniziale e parte degli oneri del funzionamento è assicurato dalla Fondazione Politecnica Italiana, un ente costituito da società industriali e banche per “promuovere gli studi, gli insegnamenti e le ricerche in tutti i campi dell’ingegneria civile, industriale ed elettrotecnica”. Breve riepilogo della Storia del Politecnico 1838 È fondata la Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri, con lo scopo di "migliorare le arti utili e le manifatture"; da allora e per oltre un secolo svolgerà un ruolo fondamentale per l'acculturazione tecnica di Milano e hinterland. Risulterà fondamentale anche per la fondazione del Regio Istituto Tecnico Superiore, l'attuale Politecnico di Milano. 1839 Prima serie della rivista "Il Politecnico" di Carlo Cattaneo per la valorizzazione delle "Arti produttive". 1848 L'Istituto Lombardo promuove un progetto di riforma del sistema scolastico, in particolare per gli ingegneri. 1859 La Legge 3725 sulla Pubblica Istruzione ("Legge Casati") prevede l'istituzione a Milano, "a spese dello Stato", di un "Regio Istituto Tecnico Superiore, cui sarà unita una scuola di applicazione per gli ingegneri" (art. 310). 1862 Il Regio Decreto 958 fissa gli scopi e i piani di studio del Regio Istituto Tecnico Superiore, rivolto alla formazione di ingegneri civili e meccanici. Alla fondazione contribuiscono in modo decisivo la società civile, gli enti locali (Comune e Provincia) e la Camera di Commercio. 1863 (29 novembre) Inaugurazione dell'Istituto, con sede nel Collegio Elvetico, nell'attuale Via Senato [nell'immagine], e contemporaneamente dell'Accademia Scientifico Letteraria. Il fondatore e direttore, Francesco Brioschi guiderà il Politecnico per 34 anni, fino alla morte nel 1897. L'insegnamento comprende le sole materie applicative, articolate in un triennio; gli studenti sono 36. 1865 Istituzione della Sezione per architetti civili; associa le discipline tecniche dell'Istituto a quelle artistiche dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Con Brioschi, gli artefici della sezione sono Luca Beltrami e Camillo Boito. 1866 Trasferimento dell'Istituto nell'ex Seminario della Canonica in Piazza Cavour , opera di Francesco Maria Richini, già sede del Collegio Reale delle Fanciulle. Nel palazzo è insediata, fino al 1888, anche l'Accademia Scientifico Letteraria. 1868 La Sezione ingegneri meccanici si trasforma in Sezione ingegneri industriali Istituzione del Laboratorio di Chimica industriale 1871 (16 marzo) Giuseppe Colombo scrive a Giovan Battista Pirelli: "La di Lei idea di darsi all'industria serica è buona in sé; non perda tuttavia di vista l'obiettivo del Caoutchouc. Questa sarebbe un'industria nuova affatto, mentre quella della seta è già tanto sfruttata da noi che poco margine ci resta sia per produzione di filati o tessuti sia per la costruzione delle macchine relative". L'industriale cotoniere Eugenio Cantoni [nella foto] dona L. 10.000 per istituire un corso di Economia industriale. 1875 Tramite il contributo finanziario di Comune e Provincia, si avvia il biennio propedeutico di ingegneria; il Politecnico diviene così la prima scuola italiana d'ingegneria pienamente autonoma, sull'esempio dei grandi politecnici europei. È costituito il Consorzio degli Istituti di istruzione superiore presenti a Milano, che comprende, con l'Istituto tecnico, l'Accademia scientifico-letteraria e le Scuole superiori di Agricoltura e di Veterinaria. nella Foto importanti personaggi come Riva (costruttore di turbine) ed altri . 1879 Nella foto sotto, un gruppo di laureati del Politecnico, tra i quali diversi fondatori o dirigenti d'industria. Da sinistra a destra, in piedi: Alberto Riva, Bartolomeo Cabella, Colombini, Carlo Salviotti, Giovan Battista Pirelli, Rasura, Cesare Saldini, Angelo Salmoiraghi; seduti: Pio Borghi, Tommasini. 1886 Con la lettera sopra riprodotta, l'industriale Carlo Erba dona L. 400.000 per l'istituzione di una Scuola di elettrotecnica. I corsi dell'Istituzione Elettrotecnica Carlo Erba, attivi dal 1887, si fondono nel 1892 con quelli della Regia Scuola di applicazione per ingegneri industriali. 1889 In un volume manoscritto, offerto dai docenti all'Istituto in occasione del XXV Anniversario di fondazione, Luigi Mazzocchi presenta l'Idea di un Istituto Politecnico da erigersi nei Nuovi Quartieri di Milano . [Il progetto non è previsto per una localizzazione precisa.] 1893 Giuseppe Colombo è il nuovo direttore del Regio Istituto, che reggerà fino al 1921; è anche promotore dell'industria elettrica, fondatore e presidente della Società Edison, autore del Manuale dell'ingegnere, giunto alla 83ª edizione. 1895 I fondi donati da numerosi industriali consentono la realizzazione del Laboratorio di meccanica applicata. Questo è il primo ampliamento costruito sui terreni della Villa Reale, cui seguiranno: la palazzina della Scuola di elettrochimica Principessa Jolanda (1902), il laboratorio per l'assaggio della carta (1903), la Scuola di elettrotecnica Carlo Erba e la Scuola laboratorio di elettrotecnica per operai (1904), la Scuola laboratorio per la carta (1908), la Scuola laboratorio per gli oli e i grassi (1909), il Gabinetto di costruzione macchine e idraulica (1914). 1899 Le officine Riva-Monneret (Alberto Riva si era laureato nel 1870 al Politecnico) forniscono due turbine per la centrale canadese affiancata alle cascate del Niagara 1900 Istituzione della sottosezione per ingegneri chimici. 1927 la nuova sede La scelta dell’ubicazione cade sull’area periferica delle Cascine Doppie, “nella distesa dei prati di Lambrate”, dove nel 1927, a lavori ultimati, dopo l’interruzione dovuta alla guerra, il Politecnico si trasferisce.
per informazioni su Aldo Netti
Centrali a Tuscania sul fiume Marta
Le centrali idroelettriche di Narni Trasformatori e linee su Narni
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