Il Cardinale
Berardo Eroli
PREMESSA
Con un po di fantasia e immaginazione entreremo nel mondo di un
famoso cittadino di Narni che nella metà del millequattrocento rese la nostra città
ricca di opere darte: Berardo Eroli.
Insieme percorreremo le strade che ci condurranno ai monumenti che
Berardo ha commissionato o che sono stati commissionati quando lui era in vita,
riscoprendo alcune delle opere darte più rappresentative della "Narni
rinascimentale".
Museo Comunale pala del Ghirlandaio
Prima di incamminarci, però, conosciamo più da vicino il nostro
illustre predecessore:
BERARDO EROLI
Nacqui nel 1409 e, dopo aver studiato a Bologna per diventare giudice,
iniziai a lavorare a Roma alla corte dei Papi.
Grazie alla mia cultura e sapienza entrai nel gruppo di studiosi amici
del papa Niccolò V.
Iniziai a diventare importante per la mia saggezza e la mia conoscenza:
fui nominato prima vescovo di Spoleto e poi Cardinale. Tra i Papi, quello con cui ebbi i
rapporti più stretti fu Pio II, il quale non prendeva mai una decisione senza prima
avermi consultato.
Morii nellanno del Signore 1479 alletà di 70 anni; fui
sepolto nella Basilica di S. Pietro in Vaticano.
LA CATTEDRALE
FOTO SCALINATA
Io sono la Cattedrale di S. Giovenale, una delle chiese più importanti
e belle della nostra città.
Sono stata costruita sopra la tomba di S. Giovenale, il primo vescovo
di Narni, sono molto antica, ho quasi mille anni, e conservo molte opere darte
realizzate in diversi periodi storici: alcune di queste opere risalgono proprio al tempo
di Berardo. Ora vi farò scoprire quali sono questi monumenti e in quanti cè lo
zampino diretto del nostro Eroli.
Il portico
Sono il portico del Duomo, un bellissimo esempio di architettura
rinascimentale.
In origine le mie colonne erano tre; ne è stata tolta una alla fine
dellottocento per permettere il passaggio alle automobili. La mia costruzione è
avvenuta proprio al tempo in cui Berardo era cardinale, essa è testimoniata da disegni
antichi che ricordano la presenza dello stemma di Berardo sul portico. Questo stemma si
trovava allinterno di quella fascia, decorata da angioletti e ghirlande, posta sopra
agli archi.
Gli stemmi sono tutti rovinati ad eccezione del grifo della città di
Narni e dellagnello, simbolo della chiesa di S. Giovenale.
Essi furono distrutti durante il governo dei napoleonici a Narni nel
1800: i soldati di Napoleone e i loro seguaci odiavano la nobiltà e vollero rovinare gli
stemmi del portico credendo che appartenessero alle famiglie nobili di questa città.
Ora entriamo ed iniziamo la nostra piccola ricerca
Quarta navata, sul fianco sinistro della cappella del SS. Sacramento
Monumento al vescovo Boccardo (1415-1498)
Sono stato costruito per ricordare il vescovo di Narni e cittadino
narnese Carlo Boccardo. Questo vescovo conobbe Berardo Eroli ed insieme a lui commissionò
alcune opere darte allinterno del Duomo. Come si legge dalliscrizione
morì a 83 anni nel 1498.
Dipinto del Vecchietta rappresentante "San Giovenale"
Io rappresento il primo vescovo di Narni, S. Giovenale. Il pittore che
mi ha dipinto si chiamava Lorenzo di Pietro (Pietro era il padre) soprannominato Il
Vecchietta. Egli viveva a Siena ed era molto conosciuto, non sapeva soltanto dipingere ma
anche scolpire e lavorare i metalli preziosi. È grazie a Berardo Eroli che questo
importante maestro ha lasciato opere a Narni.
Cappella Eroli
Ora sono dedicata alla Madonna del Ponte, ma in origine appartenevo
alla famiglia Eroli, come si vede dagli stemmi posti sulle lesene. Gli stemmi sono
importantissimi per ricostruire la storia dei monumenti e delle opere darte. Lo
stemma della famiglia Eroli era composto da tre foglie dedera a forma di cuore: la
scelta delle foglie dedera si deve al nome degli Eroli. In latino ledera si
chiamava, infatti, "erula".
Abside
Coro ligneo
Io sono il Coro ligneo e tutti questi sedili di legno che vedete
disposti lungo le pareti dellabside erano i posti dove si sedevano i cantori durante
la celebrazione della messa e il canto delle preghiere, è per questo che mi chiamo coro!
Ai miei lati sono raffigurati gli stemmi dei committenti: a sinistra quello del cardinale
Eroli, a destra quello del vescovo Boccardo.
Navata sinistra
SantAntonio abate
Sono stato scolpito sul legno e dipinto dal Vecchietta; se guardate
liscrizione in latino incisa sulla mia base, leggerete: Lorenzo di Pietro senese
1475.
Raffiguro SantAntonio abate e mi riconosci per la lunga barba
bianca e labito da eremita. Provengo da unaltra chiesa, quella di S. Antonio
Abate, che si trovava dove oggi è il bar "Caffè dItalia".
Monumento funebre di Pietro Cesi:
Mi chiamo Pietro Equitani Cesi e mi vedi disteso sopra al sarcofago.
Fui un narnese molto importante: famoso avvocato, dopo essere stato Podestà di Perugia,
nel 1468 divenni Senatore di Roma, dove avevo il compito di mantenere lordine ed il
rispetto delle leggi. Nella lunetta del mio monumento puoi ammirare un "Cristo
Crocifisso tra Maria e lapostolo Giovanni Evangelista". In basso i due puttini
reggono lo scudo con lo stemma della famiglia: un albero sopra a sei monti.
LA CHIESA DI SAN FRANCESCO
Sono stata costruita nel corso del 1300.
La mia facciata è in pietra e ha una forma rettangolare.
In alto al centro cè una nicchia con dentro dipinta una immagine
della Madonna con degli angeli ai lati e San Francesco e SantAntonio da Padova
inginocchiati ai suoi piedi. Ai lati in alto ci sono due piccole finestre, mentre al
centro cè una grande finestra rettangolare.
La grande finestra e la nicchia sono state aperte in un periodo
successivo alla costruzione della chiesa.
Probabilmente in origine dove ora cè la finestra cera il
"rosone", cioè una specie di grande finestra rotonda da cui entrava la luce del
giorno per illuminare la chiesa.
Forse alcuni pezzi di pietra decorati che facevano parte del rosone
sono stati usati per costruire la nicchia.
Il portale, sempre in pietra, ha delle colonnine ai lati e sopra un
arco abbellito con decorazioni floreali, al centro dellarco è scolpita una testa di
bue; in basso ci sono i resti di due leoni in pietra.
Il portone è di legno.
Osservazione e descrizione dellinterno
Ho una pianta di forma rettangolare e sono divisa in tre
"navate": la "navata centrale", la "navata di destra" e la
"navata di sinistra".
Esse sono separate da due file di pilastri, quattro per ogni fila.
In fondo alla navata centrale cè uno spazio semicircolare
chiamato "abside".
Lungo la parete di destra si aprono cinque "cappelle", mentre
lungo la parete di sinistra si aprono quattro cappelle.
Gli affreschi
Sulle pareti e sulle colonne osserviamo la presenza di numerosi
affreschi fatti in unepoca antica.
Gli affreschi sono pitture eseguite su intonaco fresco (impasto simile
ad un cemento).
Alcuni sono sovrapposti, infatti sono stati dipinti uno sullaltro
in periodi diversi.
Gli affreschi venivano fatti per vari motivi:
- Servivano a far conoscere a tutti, anche a chi non sapeva leggere e scrivere, le storie
dei personaggi importanti e dei santi.
- Servivano per chiedere ai santi una grazia, la protezione prima di una battaglia, la
protezione da una malattia.
- Servivano per decorare gli ambienti.
- Servivano alle persone ricche e potenti per farsi ricordare e per dimostrare la
- Loro ricchezza.
I personaggi raffigurati allinterno della chiesa
Molti sono i personaggi raffigurati al mio interno.
Spesso sotto al personaggio cè il suo nome ma, quando questo non
cè, attraverso vari "indizi" (ad esempio il viso, i vestiti e gli
attributi, cioè gli oggetti o gli animali dipinti insieme a lui), possiamo identificare
di chi si tratta.
Alcuni uomini importanti sono stati raffigurati più volte; ciò si
capisce dal fatto che hanno lo stesso aspetto, gli stessi vestiti e attributi.
LA CAPPELLA EROLI
Sono la prima cappella, sulla destra, quando
entri in chiesa.
Anticamente ero conosciuta come cappella di San Bernardino perché fui
fatta costruire, alla metà del 1400, dalla confraternita di San Bernardino da Siena come
luogo di riunione per la preghiera.
Ho una pianta rettangolare, divisa in due parti di forma più o meno
quadrata (campate) con volte a crociera (che formano una croce).
Appena sono stata costruita, i confratelli di S. Bernardino hanno fatto
scolpire una statua di legno al Vecchietta. La statua, che rappresentava S. Bernardino
mentre predicava, ora non si trova più a Narni me è conservata a Firenze al museo del
Bargello. Lo scultore di Siena è stato con grande probabilità chiamato da Berardo Eroli,
che era amico del papa Pio II, anchegli nativo di Siena come il Vecchietta.
S. Bernardino, morto nel 1444, fu un personaggio molto conosciuto ed
amato dalla gente del suo tempo. Egli passò anche a Narni dove predicò, secondo la
tradizione, dalla loggetta del banditore in piazza dei Priori.
Le pareti ed il soffitto sono tutti dipinti con la tecnica
dellaffresco, cioè il dipingere con i colori sciolti nellacqua sul muro
ancora non asciutto.
Sulle quattro lunette, che sono divise a metà da una linea verticale,
sono rappresentate 8 scene: 6 scene riguardano episodi della vita di S. Francesco, 2 scene
episodi della vita di S. Bernardino.
Descrivendole, a destra dellingresso:
La cacciata dei diavoli da Arezzo - Il sogno di Innocenzo
III
Lapprovazione della regola da parte
di Onorio III -
Lincontro tra S. Francesco e S.Domenico davanti la Basilica di S. Pietro in
Vaticano.
A sinistra dellingresso:
La prova del fuoco davanti al Sultano
La predica agli uccelli
San Bernardino guarisce una ragazza
San Bernardino incontra Celestino V
Il pittore che mi ha dipinto si chiamava Pierantonio Mezzastris, viveva
a Foligno e apparteneva ad una famiglia di pittori.
Egli si è ispirato agli affreschi dipinti nella chiesa di San
Francesco a Montefalco dal pittore fiorentino Benozzo Gozzoli.
Il legame tra Narni e Montefalco è il cardinale Berardo Eroli che,
oltre ad essere narnese era anche vescovo di Montefalco.
Il cardinale Berardo ha chiamato il giovane pittore Mezzastris per
dipingere a Narni degli affreschi uguali a quelli che aveva visto a Montefalco nella
chiesa di san Francesco.
Berardo Eroli potrebbe essere definito, dunque, il committente degli
affreschi di questa cappella.
Le Scene dipinte
Se guardate con attenzione le scene noterete che esse sono state scelte
per comunicare un messaggio preciso: un messaggio di pace.
In particolare la scena con lincontro tra S. Francesco e S.
Domenico davanti la Basilica di S. Pietro in Vaticano doveva invitare a fare la pace i due
ordini dei Francescani e Domenicani che, al tempo di Berardo, avevano litigato su alcune
questioni religiose.
La scena con lIncontro tra San Bernardino e Celestino V invitava
gli stessi Francescani a fare la pace tra loro, allinterno del proprio ordine.
La pace tra i Cristiani, tanto voluta da Berardo Eroli, era
indispensabile per organizzare una Crociata per riconquistare la città di Costantinopoli,
occupata dai Turchi nel 1453.
Il Papa Pio II, grande amico di Berardo, voleva più di ogni altra cosa
organizzare la crociata per liberare Costantinopoli e il cardinale narnese gli ha voluto
far piacere inserendo questa scena allinterno di questa cappella.
Fate attenzione! Nella scena dellapprovazione della regola,
potete notare un particolare
importante: tra i francescani inginocchiati ce nè uno diverso
dagli altri, è rappresentato
di profilo subito dietro S. Francesco e non ha la tonsura sulla testa
potrebbe
trattarsi di un ritratto del cardinale Berardo Eroli, che umilmente si è fatto
rappresentare come un povero francescano ai piedi del papa.