La fortuna accumulata dalla
famiglia Gattamelata , si ritrova in molte tombe di famiglia , tra Narni e Roma .
Tale fatto è dovuto alle ricche dote delle figlie e nipoti del grande
condottiero narnese .
Infatti fra le figlie del Gattamelata
ritroviamo a Narni Antonia Gattamelata che si sposerà Lancellotto Cardoli di Lucantonio
Cardoli. da cui discenderà poi
Franceschina CARDOLI,
che si sposerà Angelo Cesi
e che avrà come figlio il famoso cardinale Federico Cesi
queste tombe si trovano nella
Chiesa di Santa Maria della Pace (Roma) Parioli
epigrafe nella chiesa :
"gatamelata venetorum exercitum imperatoris nepti vixit anno LVII" (58) morì
nell’anno 1518 mese di aprile.
Nella cappella di fianco alla cappella Chigi: su disegno di Antonio da Sangallo il
Giovane (1525): sull'arco esterno, ornamentazione rinascimentale di Simone Mosca; le
statue nelle nicchie (Ss. Pietro e Paolo) e gli altorilievi ai lati dell'arco (profeti e
angeli) sono di Vincenzo de Rossi, autore anche delle figure dormienti sulle tombe di
Angelo Cesi e della moglie Francesca Carduli Cesi; sull'altare, Sacra famiglia e S. Anna
di Carlo Cesi; nel lunettone sopra l'arco esterno, Creazione di Èva e Peccato originale
di Rosso Fiorentino (1524).
La seconda cappella a destra (la cappella Cesi) fu progettata da Antonio
da Sangallo il Giovane ed ha una deliziosa decorazione rinascimentale sull'arcata esterna,
opera di Simone Mosca, e due piccoli affreschi, la Creazione di Eva ed il Peccato
originale di Rosso Fiorentino.
In essa c’e’ la tomba di Francesca Cesi
Franceschina Cardoli (1461-1518)
moglie di Angelo Cesi
nepote del Gattamelata comandante dell'esercito veneto
madre del cardinale Federico Cesi
il figlio Federico qui la depose
visse anni 57 mori' nel 1518
Nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma,
possiamo invece trovare
la tomba dei Cardinali Cesi
Cardinale CESI, Federico (1500-1565)
figlio di Francescina Cardoli (la quale aveva 12
figli )
Guglielmo Della Porta (Porlezza, 1515 – Roma, 1577) è stato uno scultore italiano.
Nella basilica di Santa Maria Maggiore, in una cappella fatta erigere
dal cardinale Paolo Emilio Cesi d'Acquasparta, edifica le urne
cinerarie dei cardinali Paolo e Federico Cesi,
Cardinale CESI, Federico (1500-1565)
Cardinale CESI, Paolo Emilio (1481-1537)
figlio di Francescina Cardoli e quindi fratello di Federico .
Birth. July 2, 1500,
Rome. Son of Angelo Cesi, Roman noble, and Francesca (Franceschina) Cardoli. Brother of Cardinal Paolo Emilio Cesi (1517). Second
cousin of Cardinal Pierdonato Cesi, seniore (1570). Relative of Cardinals Bartolomeo Cesi
(1596) and Pierdonato Cesi, iuniore (1641). His last name is also listed as Cesa, Cesio
and Cæsi.
Romolo (o Romualdo) (+ a 15 anni circa
1512, sepolto in Santa Maria della Pace), Nobile Romano.
Nella cappella Cesi, la seconda a destra, disegnata da Antonio Sangallo il Giovane,
statue di S.Pietro e Paolo e altorilievi di Vincenzo De Rossi. Sull'altare "S. Anna e
la Sacra Famiglia" di Carlo Cesi, nel lunettone sopra l'arco esterno sono collocate
"Creazione di Eva" e "Peccato originale" di Rosso Fiorentino, uno dei
pittori pià importanti del Manierismo italiano. Un fatto importante da notare è che
questa cappella contiene dei marmi asportati dalle rovine del Tempio di Giove Capitolino
nel Campidoglio.
Giovanni Battista di Jacopo, il Rosso Fiorentino Creazione di Eva, 1524
Opposite this is the Capella Cesi, designed by Sangallo in 1525. The statues and the
reliefs on the Cesi family tomb are by Vincenzo de Rossi.
Nella Stessa chiesa si trova
La cappella Chigi, commissionata dal banchiere del papa nel 1514, Agostino Chigi, la
prima a destra,(Vedi Allegato No14). fu realizzata da Raffaello. All'interno è collocato
'Cristo trasportato dagli Angeli", altorilievo in bronzo di Cosimo Fancelli, ai lati
S.Caterina e S. Bernardino, sculture del Fancelli e di Ercole Ferrata. Sopra l'arco della
cappella, su commissione di Agostino Chigi, Raffaello dipinse le Quattro Sibille, in base
alle istruzioni ricevute dagli Angeli. Da notare che questi affreschi non furono
completati da Raffaello a causa della sua morte (1520) ma da Sebastiano del Piombo.
Inoltre, l’allievo di Raffaello, Raffaello Timoteo vi dipinse i Quattro Profeti. La
cappella Ponzetti, la prima a sinistra, contiene dei notevoli affreschi Rinascimentali:
"Madonna con le SS. Brigida e Caterina e il cardinale Ferdinando Ponzettì"
affresco di Baldassarre Peruzzi [1516], che è molto più noto come Architetto, autore
inoltre delle Storie del Vecchio e Nuovo Testamento nel catino absidale.
Angelo Cesi fu uomo di grande cultura e valore: giureconsulto insigne, professore
all'Archiginnasio romano, avvocato concistoriale del popolo e senato romano. Fu nominato
segretario apostolico da Giulio II e, successivamente, uditore della Camera apostolica.
Raccolse manoscritti e libri e coltivò la passione per le collezioni di arte e di cose
antiche. Dette inizio, pare su progetto di Michelangelo, alla costruzione di una
splendida cappella nella chiesa di Santa Maria della Pace, in Roma. Qui riposano le sue
spoglie mortali in un sepolcro monumentale. Dal suo matrimonio furono generati ben tredici
figli, due dei quali, Federico e Paolo Emilio, divennero cardinali e un'altro,
Massimiliano Ottavio, fu Vescovo di Cervia.
Ma la nobile discendenza da Angelo della famiglia Cesi fu assicurata dal figlio
Giangiacomo. Egli divenne uno dei decemviri di Todi, fece parte della nobiltà di Terni e
fu priore a Narni. E' nota anche la sua partecipazione all'assedio di Firenze del 1530,
nel quale si distinse per l'ardore, avendo intrapreso la carriera delle armi. Sposò nel
1531 Isabella Liviani d'Alviano, ricchissima per eredità familiari. Una parte di tali
eredità, e precisamente il feudo di Alviano, furono da Giangiacomo ed Isabella ceduti a
Pierluigi Farnese, ricevendone in cambio il feudo di Acquasparta e Portaria.
Dal loro matrimonio nacquero due figli, una femmina di nome Emilia e un maschio di nome
Angelo. Anche lui, seguendo le orme paterne, conseguì la carica di decemviro nella città
di Todi e fu ascritto alla nobiltà di Terni. Servì la Chiesa, entrando a far parte della
milizia. Nel 1569, sotto il papato di Pio V, comandò il corpo militare di spedizione in
Francia, per portare aiuto a Carlo IX in lotta contro gli Ugonotti. Egli si distinse nella
battaglia per la presa di Poitiers e, a seguito delle ingenti energie in essa profuse,
morì in quel luogo tanto lontano dal suo paese nel giugno del 1570.
Tuttavia pochi anni prima della sua morte, Angelo Cesi di Giangiacomo era riuscito a
realizzare, come già precedentemente accennato, l'acquisto da Sigismondo de Rossi Conte
di Sansecondo di un palazzo a Roma in via della Maschera d'Oro, che sarà poi appellato
con il nome del suo casato.
Sempre A Roma si trova anche
la tomba di Pietro Donato
nella chiesa di Santa Caterina dei Funari
I Cesi A Roma fanno edificare anche la chiesa dei Funari
il Cardinale Federico Donato Cesi che
ne fu il primo Protettore e il maggiore benefattore ed ebbe il grande merito
della ricostruzione della chiesa a fundamentis
Federico Zuccari
chiesa di Santa Caterina dei Funari, decorazione dei pilastri della
seconda cappella a destra, affreschi della cappella Cesi, che
corrisponde al presbiterio, con le storie di Santa Caterina
d'Alessandria sulle pareti laterali.
Giacomo Della Porta (Porlezza, 1532 – Roma, 1602) è stato un architetto e scultore italiano.
per la chiesa del Gesù iniziata nel 1575 dal Vignola.
Per la chiesa del Gesù realizza: la facciata, la cupola e le
cappelle rotonde intitolate rispettivamente a San Francesco d'Assisi e
alla Madonna.
Bartolomeo Pierdonato Angelo
(1450-1528)Angelo è il piu’ importante e sposa Franceschina
Cardoli (discendente Gattamelata)
Giangiacomo (simile al figlio maschio Giannantonio del gattamelata)
Angelo
Compra un palazzo a Roma in via della Maschera d'Oro
Che diverrà poi la sede della
Procura Generale Militare della Repubblica presso la Corte Suprema di
Cassazione.
fece erigere in S. Maria Maggiore allo zio Cardinale Federico di fronte
a quello dello zio Cardinale Paolo Emilio, nonché la Cappellania di S. Caterina della
Rota costituita presso la stessa basilica. Angelo CESI di Giangiacomo ebbe cinque figli
dalle nozze con Beatrice della illustre famiglia CAETANI di Sermoneta, celebrate nel
maggio del 1561
Genalogia della Famiglia Cesi
Genitori di Federico (dei Lincei )
Federico CESI, (1562-1630)
marchese di Monticelli (dal 1588 Duca di Acquasparta e dal 1613 principe
di S.Polo e di S. Angelo), e Olimpia ORSINI di Todi.
Federico (1585-1630)
Fondatore dell’accademia dei Lincei
Muore a soli 45 anni.
Da Pietro CESI e da sua moglie Brigida d'ARCA, prima che egli morisse in Narni all'età
di 55 anni, nacquero nove figli. I tre rami principali della famiglia originarono da tre
di questi: Bartolomeo, Pierdonato e Angelo.
Tralasciando i prime due, che pure generarono discendenze illustri e famose di Vescovi,
Cardinali, Priori, Conti, Duchi e Marchesi, la nostra attenzione va rivolta al ramo che
prese origine dalle nozze che Angelo (1450-1528), figlio, appunto, di Pietro CHITANI da
CESI e Brigida d'ARCA, contrasse con Franceschina CARDOLI, discendente per ramo materno
dal celebre condottiero GATTAMELATA.
Angelo Cesi fu uomo di grande cultura e valore: giureconsulto insigne, professore
all'Archiginnasio romano, avvocato concistoriale del popolo e senato romano. Fu nominato
segretario apostolico da Giulio II e, successivamente, uditore della Camera apostolica.
Raccolse manoscritti e libri e coltivò la passione per le collezioni di arte e di cose
antiche. Dette inizio, pare su progetto di Michelangelo, alla costruzione di una splendida
cappella nella chiesa di Santa Maria della Pace, in Roma. Qui riposano le sue spoglie
mortali in un sepolcro monumentale. Dal suo matrimonio furono generati ben tredici figli,
due dei quali, Federico e Paolo Emilio, divennero cardinali e un'altro, Massimiliano
Ottavio, fu Vescovo di Cervia.
Ma la nobile discendenza da Angelo della famiglia CESI fu assicurata dal figlio
Giangiacomo. Egli divenne uno dei decemviri di Todi, fece parte della nobiltà di Terni e
fu priore a Narni. E' nota anche la sua partecipazione all'assedio di Firenze del 1530,
nel quale si distinse per l'ardore, avendo intrapreso la carriera delle armi. Sposò nel
1531 Isabella LIVIANI d'Alviano, ricchissima per eredità familiari. Una parte di tali
eredità, e precisamente il feudo di Alviano, furono da Giangiacomo ed Isabella ceduti a
Pierluigi FARNESE, ricevendone in cambio il feudo di Acquasparta e Portaria.
Dal loro matrimonio nacquero due figli, una femmina di nome Emilia e un maschio di nome
Angelo. Anche lui, seguendo le orme paterne, conseguì la carica di decemviro nella città
di Todi e fu ascritto alla nobiltà di Terni. Servì la Chiesa, entrando a far parte della
milizia. Nel 1569, sotto il papato di Pio V, comandò il corpo militare di spedizione in
Francia, per portare aiuto a Carlo IX in lotta contro gli Ugonotti. Egli si distinse nella
battaglia per la presa di Poitiers e, a seguito delle ingenti energie in essa profuse,
morì in quel luogo tanto lontano dal suo paese nel giugno del 1570.
Tuttavia pochi anni prima della sua morte, Angelo CESI di Giangiacomo era riuscito a
realizzare, come già precedentemente accennato, l'acquisto da Sigismondo de ROSSI Conte
di Sansecondo di un palazzo a Roma in via della Maschera d'Oro, che sarà poi appellato
con il nome del suo casato.
Tra le sue realizzazioni, si ricordano anche il ricco mausoleo fatto erigere in S.
Maria Maggiore allo zio Cardinale Federico di fronte a quello dello zio Cardinale Paolo
Emilio, nonché la Cappellania di S. Caterina della Rota costituita presso la stessa
basilica. Angelo CESI di Giangiacomo ebbe cinque figli dalle nozze con Beatrice della
illustre famiglia CAETANI di Sermoneta, celebrate nel maggio del 1561.
Tra essi, due in particolare meritano particolare menzione: Bartolomeo e Federico.
Bartolomeo (1568-1621) intraprese la carriera ecclesiastica, dopo essersi laureato a
Perugia; fu nominato Cardinale da Clemente VIII nell'ottobre del 1596, poi divenne
Arcivescovo di Conza nel 1618 e, infine, Vescovo di Tivoli, ove morì.
Suo fratello maggiore Federico (1562-1630) assunse il titolo di marchese di Monticelli.
Anche lui, come suo padre Angelo, fu decemviro a Todi.
In suo favore, Sisto V eresse, nel 1588, Acquasparta in ducato; e Paolo V, nel 1613,
attribuendolo al primogenito della famiglia, elevò a principato i marchesati di S. Polo e
di S. Angelo.
Federico CESI, Marchese di Monticelli, I Duca d'Acquasparta, sposò in epoca
imprecisata Olimpia Orsini, da cui ebbe undici figli. Altri due figli, riconosciuti come
naturali, Federico Cesi li ebbe da due sue amanti: Ottavio (avuto da Giulia SPADA) e
Giangiacomo.
Primogenito maschio dei figli legittimi fu Federico (1585-1630), II Duca d'Acquasparta,
poi fondatore dell'Accademia dei Lincei, di cui parleremo diffusamente in seguito.
Secondogenito maschio fu Giovanni Federico. Degli altri figli maschi legittimi si sa
che Francesco morì in tenera età, Firmino morì nel 1627, Angelo intraprese la prelatura
e divenne Vescovo di Rimini; nulla si sa del figlio Enrico. Delle cinque figlie femmine,
Porzia si fece monaca domenicana; Maria andò in sposa al Duca Gian Angelo d'ALTEMPS;
Caterina sposò il Marchese Giulio della ROVERE, ma, rimasta vedova, prese i voti come
suora carmelitana e fondò il monastero di Santa Teresa a Montecavallo; di Isabella non ci
sono pervenute notizie; Beatrice, infine, morì alla tenera età di cinque anni.
Federico CESI di Angelo, avendo raccolto su di sé tutti i titoli nobiliari del casato,
visse a Roma da gran signore, mantenendosi al rango delle più illustri e nobili famiglie
romane.
Oberato, però, dai debiti, fece donazione di gran parte dei suoi beni al secondogenito
Giovanni in danno del primogenito Federico il Linceo, ma il suo atto fu dichiarato nullo.
Non essendo in alcun modo riuscito ad estinguere i debiti, attribuì a Federico il Linceo
l'amministrazione del patrimonio, come per provocazione. Il Linceo, infatti, aveva
ereditato dalla madre Olimpia ORSINI una particolare nobiltà e mitezza d'animo, che il
padre, uomo ignorante e violento, dissipatore fino al dissesto delle sostanze familiari,
non apprezzava, al pari della passione del figlio per gli studi delle scienze naturali.
Nella cappella di fianco alla cappella chigi: su disegno di Antonio da
Sangallo il Giovane (1525): sull'arco esterno, ornamentazione rinascimentale di Simone
Mosca; le statue nelle nicchie (Ss. Pietro e Paolo) e gli altorilievi ai lati dell'arco
(profeti e angeli) sono di Vincenzo de Rossi, autore anche delle figure dormienti sulle
tombe di Angelo Cesi e della moglie Francesca Carduli Cesi; sull'altare, Sacra famiglia
e S. Anna di Carlo Cesi; nel lunettone sopra l'arco esterno, Creazione di Èva e Peccato
originale di Rosso Fiorentino (1524).
Cesi Famiglia Tombe a Narni
in duomo a Narni troviamo la tomba
del Senatore Pietro Cesi
Pietro CESI Senatore di Roma 1422-1477
Mentre in San Domenico
troviamo la Tomba di un altro
discendente del Gattamelata , si tratta di
Gabriele Massei
Sepolcro di Gabriele Massei figlio di Giovanni Massei.
figlio di Giovanni Massei di Nicola Nato da Angiola o Elisabetta
Gattamelata che si sposò in seconde nozze con Piero Sforza Orsini.
Cavaliere dello speron d’oro e secondo taluni senatore a Roma 1466-80
Giovanni fece dedicare alle due sorelle Paola e Cristalla, nella chiesa di San
Domenico a Narni, una cappella della natività di Maria Vergine . Oltre alla
splendida tomba del figlio Gabriele.
In San Domenico come rilevasi dal testamento 1480 riportato dal Brusoni pag.411.
questa l'iscrizione tombale
Sepolcro di Gabriele Massei figlio di Giovanni Massei.
La madre Elisabetta (Figlia di Gattamelata) lo piange per la sua morte
in giovane età nel fiore degli anni
Il 23 gennaio 1494 al tempo di papa Alessandro Sesto.
SOLUM MIHI SUPEREST SEPULCRUM
GABRIELE –D-IOHANNIS – EQUITIS- AVRATE-MASSEI- CIVIS
O-NARN-NOB-IN IPSO-ADOLESCENTIAE-FIORE-RAPTO
MAGNO-SUORUM-CIVIUM- DOLORE-ACRI-INGENIO- ELO
QUENTIA-CLARO-CANDORE- ANIMI-MAX-INDOLE- AD
MIRABILIS -FILIO – DULCIS-HELISABET-PIENTIS-MATER
POSUIT …. PRO- DOLOR- ANNO- XVIII M VIII DCLXIX
MCCCCXCIIII (1494) DIE XXIII IANVARII (23 GENNAIO)
ALEX VI PONTIFEX- MAX
Pianta della chiesa di san Domenico a Narni