Pepoli
Commissario delle Provincie Dell'Umbria
Con la nomina, avvenuta il 12 settembre 1860, del
"Commissario generale straordinario nelle Provincie dell'Umbria" nella persona
del marchese Gioacchino Napoleone Pepoli, il governo piemontese poneva termine alle varie
"Giunte provvisorie" sorte nei giorni precedenti in varie ex delegazioni
pontificie ed avviava concretamente la fusione dell'Umbria con l'ingrandito Regno di
Sardegna
Ben nota e ben più pubblicizzata è la risposta
del Cavour: "La soppressione dei conventi dell'Umbria non ci veniva suggerita da un
sentimento di pretofobia [...] bensì come operazione necessaria al risorgimento di quella
Provincia. Come mai potrà essa camminare nelle vie del progresso se deve sottostare al
peso di diecimila frati?"
Conseguenze per Narni
San Girolamo
Nel 1860 a seguito del "Decreto Pepoli", il convento di San Girolamo, divenne
proprietà comunale. L’edificio, privato persino del coro, fu acquistato dal conte di
Valbranca.
Narra il Martinori: "1898. Il conte di Valbranca, che aveva acquistato dal Comune
il convento e la chiesa di San Girolamo, si accinse a restaurarlo per renderlo atto ad uso
di villeggiatura, dandogli carattere di castello medievale. La pittura che trovatasi in
una piccola cappella, situata a ridosso della chiesa ed alla sua destra, fu fatta
distaccare e porre in tela ed ora si trova nella sala consigliare del Comune di Narni.
E’ una bella e magnifica pittura a fresco del ‘500, la quale ci dà S. Francesco
nel momento di ricevere le stimmate con la seguente iscrizione: "Ego enim stigmata
Domini Jesu in corpore meo porto MCCCC die XXVIII septem". Vi è chi la attribuisce a
Benozzo Bozzoli, chi allo Spagna. L’Eroli non esita a crederla opera del Mezastris
fulignate del quale artista crede possa essere anche "una gentile e molto espressiva
dipintura murale", trasportata poi in tela". (E. Martinori, cronistoria Narnese,
1926).
Il conte di Valbranca, trasformando
la struttura monastica, fece collocare sulla facciata e sulla parete
ovest delle finestre provenienti dal castello dei principi di Aquino di
Roccasecca; la finestra posta superiormente all’ingresso, si dice
fosse appartenuta all’abitazione di San Tommaso d’Aquino, e
sarebbe stata la stessa dalla quale il Santo fuggì per ritirarsi
in convento.
Vengono ceduti allo stato ed a privati anche molti altri conventi
e monasteri come ad esempio:
Convento dei Cappuccini Vecchi
Convento dei Cappuccini Nuovi
Monastero di santa Restituta
Monastero di San Bernardo
Convento di San Domenico
Monastero di santa Margherita
Convento di Sant'Agostino
Convento dei Padri Scolopi
Convento delle Grazie
Vennero aboliti il santo Uffizio e l'Inquisizione.
Delle corporazioni religiose furono rispettate solo "i Fatebene
fratelli" e gli "Scolopi" .
Popolazione Narni 1860
Comuni
Case
Famiglie
Maschi
Femmine
Totale
NARNI 1.291 1.392 3.820 3.882 7.702
TERNI 1.908 2.416 5.697 5.495 11.156
CLERO in Umb r i a a t u t t o i l 1 8 6 0
(Secolare, Regolare e Religiose )
COMUNI CLERO RELIGIOSE TOTALE
RAPPORTOaPOPOLAZIONE
NARNI 94
80 174
1:47
TERNI 135 94
229 1:56
Libro GIAN BIAGIO FURIOZZI
"LA PROVINCIA DELL'UMBRIA DAL 1861 AL 1870".
Non a caso, fra i primi Decreti del Commissario Generale
Pepoli figurano quelli concernenti l'istruzione elementare e gli asili infantili.
Nel 1863 è la volta del sussidio alla Scuola Preparatoria
alla scuola normale femminile:"Considerato che le scuole elementari femminili non
ancora regolarmente impiantate in tutta la Provincia cagionano il danno di non aver
fanciulle bene apparecchiate ad intraprendere il corso nelle scuole normali magistrali, il
Consiglio Provinciale [...] delibera di provvedere alla spesa necessaria ad una scuola
preparatoria. Nel Bilancio per il 1864 si stabiliscono lire 400"
E sempre nel 1863 abbiamo le prime statistiche
sull'istruzione; le scuole risultano aumentate di 129 quelle maschili, di 73 quelle
femminili; gli stipendi aumentati di 72.008,28 lire; l'istruzione secondaria gode di due
licei, uno regio e l'altro parificato, un ginnasio "pareggiato", 15 liberi e due
convitti; le scuole tecniche sono 16. Nella medesima relazione del 1863, non si fanno solo
delle statistiche: "È doloroso vedere - si dice - che mentre Governo e municipi
usano ogni cura al miglioramento della pubblica istruzione, le arti e le influenze del
clero sfatano di soppiatto le nuove istituzioni [...]mantenendo una concorrenza che nelle
condizioni attuali, non può fare a meno di riuscire nocevole"
E, attualissima polemica, si aggiunge: "Ma qui ove si
crede tuttora da molti che la conoscenza della lingua latina sia l'elemento più rilevante
della cultura civile [...] vi ha ragione a temere che i frutti di una libertà così
intensa non riescano propizi più al vecchio che al nuovo ordinamento"
Importante a Terni è l'istituzione del :
Regio Istituto Tecnico Industriale
"Lorenzo Allievi"
Parlare della storia dell’Istituto Tecnico Industriale"Lorenzo Allievi"
vuol dire ripercorrere la strada che ha compiuto l’industria ternana. Non è stata
ancora realizzata l’annessione al Piemonte che, nel 1860, si istituisce l’
Istituto Tecnico con un apposito regio decreto. Terni è scelta per una serie di fattori:
per esigenze e potenzialità economiche, una tradizione industriale, anche se non di
grande livello, la ricchezza dei boschi nelle zone circostanti, l’abbondanza delle
acque e le opportunità di sviluppo intraviste dal marchese Gioacchino Pepoli, regio
commissario. Per un decreto del 1864 l’Istituto Tecnico diventa Scuola Speciale di
Costruzioni e di Meccanica ed acquisisce una sezione di Agronomia e Agrimensura (delibera
del Consiglio comunale di Terni del 1867). La riforma degli Istituti Tecnici del
1872 modifica quello ternano. La sezione di Costruzioni e meccanica, divisa nelle due
Fisica-Matematica e Industriale, viene sostituita da quella Fisico-Matematica, dando
all’Istituto Tecnico una fisionomia di Liceo Scientifico e qualificando la formazione
che trova completamento a livello universitario. Nel 1873 è approvata la costruzione
della Regia Fabbrica d’Armi, nel 1879 ha vita il primo Altoforno e poi le Fonderie e
le Acciaierie (1884) e via via altre industrie che trasformano Terni in un’
importante città industriale. Nel territorio sono presenti tutte le condizioni favorevoli
all’impianto di una scuola capace di formare giovani preparati ad esercitare
"onorate" professioni richieste dai dirigenti dei complessi industriali e di
aprire nuove prospettive di occupazione. L’anno 1883-84 è il primo anno scolastico
della nuova Sezione Industriale Meccanico- Metallurgica con 57 iscritti della durata di
quattro anni, unico esempio in Italia,che, senza paura di smentita, può ritenersi il
primo nucleo dell’attuale Istituto Tecnico Industriale di Terni. Il fine della nuova
sezione è quello di creare una classe intermedia tra ingegneri e "capi mastri"
in possesso di abilità e capacità professionali funzionali ai cicli produttivi degli
stabilimenti siderurgici. L’industria chiede maestranze qualificate con adeguate
nozioni tecnologiche sia teoriche che pratiche da impiegare nelle industrie che vanno
crescendo nella zona ed anche in funzione di interessi nazionali. Nel 1887, è
riconosciuto con il nome di Istituto Tecnico Industriale, dotato di un laboratorio
municipale di analisi chimiche.
Nel 1892 l’Istituto si compone di quattro sezioni:Fisico-Matematica, Agrimensura,
Commercio e Ragioneria, Industriale Meccanico- Metallurgica. Alla fine dell’ottocento
l’Istituto Tecnico è molto più di una semplice scuola provinciale; gode di grande
prestigio a livello nazionale, molti studenti provengono anche da altre città (Bologna,
Firenze, Rieti, Ancona, Fabriano, Forlì, ecc.) e nei vari insegnamenti adotta
sperimentazioni di grande interesse. Nel laboratorio di chimica oltre alle esercitazioni
si eseguono anche analisi per il Comune e la Pretura di Terni, per gli stabilimenti e per
i privati. Gli studenti hanno la possibilità di fare pratica di lavoro nelle fabbriche
e il convento delle Grazie e i terreni annessi sono messo a disposizione per studi agrari.
L’evoluzione industriale di Terni condiziona le storia dell’Istituto. Infatti
fin dal 1900 le autorità comunali richiedono una sezione di elettrotecnica che è accolta
dal Ministero tre anni più tardi e che diventa attiva a partire dal 1904.
Pepoli e Narni
dal testo di Martinori
vedi
anche :
link
per vedere la relazione completa
Pepoli
Gioacchino Napoleone Pepoli (Bologna, 10 ottobre 1825 – Bologna, 26
marzo 1881)
è stato un politico italiano, senatore del Regno d'Italia e politico italiano e
Sindaco di Bologna.
Figlio del marchese Guido Taddeo Pepoli e della principessa Letizia Murat, figlia di
Gioacchino Murat e quindi nipote di Napoleone Bonaparte.
Nel 1844 sposa la principessa Federica Guglielmina Hohenzollern-Sigmaringen, figlia di
Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen e cugina di Federico Guglielmo IV di Prussia.
Attivo nelle rivolte del 1848, fu comandante della Guardia Civica di Bologna e
contrastò l'occupazione austriaca della città.
In esilio in Toscana dal 1849 al 1852, successivamente partecipò all'insurrezione
nella Legazione delle Romagne [1] del 1859 che portò all'annessione della regione al
Regno d'Italia.
Dal 1860 fu Commissario Generale dell'Umbria, ed in questa veste si impegnò per
l'edificazione della "Fabbrica d'Armi" a Terni nel 1875.
Fu poi parlamentare dalla VII alla X legislatura, ricoprendo gli incarichi di ministro
dell'agricoltura, industria e commercio nel Governo Rattazzi I (1862) e ministro
plenipotenziario a Pietroburgo (1863).
Dal 1866 al 1868 fu sindaco di Bologna.
Il 12 marzo 1868 venne nominato Senatore del Regno.
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