Tutto ebbe inizio durante una visita
guidata alle centrali idroelettriche di Narni, fatta dalla Associazione
Vivinarni presso la centrale di Narni a Recentino.
In tale occasione
ebbi modo di vedere abbandonata a terra una vecchia lapide che mi
incuriosì. Chiesi informazioni, senza risposta anzi gli addetti
si indispettirono per la mia curiosità. Ovviamente non mi arresi
e iniziai a coinvolgere chi di dovere, in questo caso la ditta EON, che
non mi diede udienza, ed il Sindaco di Narni , con analoga risposta
.
Allora scrissi questo articolo:
Purtroppo la lapide che era posta sulla facciata della Centrale, ora
non è più visibile e giace a terra celata alla vista di
noi narnesi. Su tale lapide erano incise le seguenti parole:
“Nella centrale che li vide all’alacre lavoro e
all’appello della patria in armi li udì rispondere
presente, resti venerato e perenne in nome degli eroi che morte
rapì nel bacio di una Italia più grande;
Cecchetti Igino (Narni) classe 1896, Marconi Arturo (Magliano
S.) classe 1898, Orsi Ulderico (Narni) 1899. Anni
1915-1918”.
L’ingegner
Giuseppe Fortunati , promotore dell’iniziativa, con
l’associazione Narni 360, i ragazzi del Liceo Gandhi, con la
sezione ANMIG Narni, auspicano che si facciano le opportune
pressioni presso la società EON proprietaria attuale di detta
Lapide, affinchè la riposizioni nella originaria posizione sulla
facciata della Centrale di Nera Montoro, oppure in alternativa la renda
fruibile alla città di Narni, che potrà custodirla o nel
monumento ai Caduti in piazza 4 Novembre o altro luogo che
riterrà opportuno .
Si fa presente che
tale lapide ora giace a terra in luogo non idoneo e ha cessato il suo
ruolo originario, che nel 1927 ad opera dell’artista Narnese
Carlo Castellani ricordava opportunamente i Caduti della prima
guerra Mondiale che prestarono la loro opera durante il primo montaggio
e la costruzione della centrale inaugurata il 20 settembre 1915.
Questo anche come auspicato dal Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano, che proprio in questo anno ha lanciato una campagna
di sensibilizzazione in ricordo della guerra del 1915- 1918 .
La Centrale di Nera Montoro fu costruita tra il 1911 ed il 1915 e poteva derivare dal fiume Nera una media di 66 mc/secondo .
Questa prima
condotta prelevava l’acqua da prima di Stifone e baipassava
cosi’ le vecchie centrali di Stifone e della Morica arrivando a
Montoro .Nel 1916 viene ultimata la centrale di Nera Montoro,
progettata dalla Società Italiana dei Forni Elettrici (che poi
diventerà la società Elettrocarbonium), già nel
1905, per alimentare gli stabilimenti di Narni Scalo. Successivamente
però i molti invasi e svasi fatti dai serbatoi costruiti a monte
dell’impianto, costrinserò la società Selt-Valdarno
a richiedere ed ottenere di aumentare la concessione delle acque a 150
mc/secondo per fare questo è stata eseguita una seconda
derivazione costruendo una presa e vasca di raccolta, una seconda
galleria lunga circa 2900 metri, una nuova vasca di carico e
l’installazione di un nuovo gruppo di generazione della portata
di 14000 KW .Tale ampliamento della Centrale di Nera Montoro è
stato iniziato nel 1941, sospeso durante la guerra e portato a termine
tra il 1949-1950.
Successivamente con la costruzione della centrale di Narni in
località Recentino che utilizza le acque del lago artificiale
sul torrente Aia le cose sono state ulteriormente stravolte con
ulteriori opere di presa e modifiche della stessa centrale .
L’impianto
è costituito dalle seguenti opere principali; opera di presa a
Recentino, lo sbarramento del fiume Nera viene effettuato a quota 84,10
mediante due paratoie mobili, una di tipo Pancacelli della luce di
mt.18x4, l’altra del tipo STONEY a carrelli, sormontata da una
ventola automatica della luce di mt. 14x4,5 di altezza, la quale serve
da scarico di fondo e di superficie. Le acque derivate con le due
prese, unitamente alle acque di scarico dell’impianto di Narni
progettato dalla Società Terni, vengono immesse in una grande
vasca di raccolta della lunghezza di circa 104m. e della larghezza
media di 19,50 m., collegata con le gallerie di derivazione .
Le gallerie principali di derivazione sono due, funzionanti a
leggerissima pressione, con luce libera rispettivamente di 26,60 e
25,50 metri quadri, con pendenza dell’1/1000. La prima costruita
nel 1911-1915, ha una lunghezza di mt. 2907 ha un andamento che segue
il percorso del fiume Nera e spesso è anche visibile lungo la
strada, la seconda invece è stata costruita nel 1948-1950, ha
una lunghezza di mt. 2916 e si sviluppa all’interno della
collina.
Nel 1939 dopo la
piena del 1937 e la messa fuori servizio delle centrali di Stifone, fu
costruito un nuovo impianto che fa capo alla Centrale di Nera Montoro
allo scopo di utilizzare le copiose sorgenti della Valca, Molinella, e
Stifone ed altre minori che sgorgano nel Nera tra Recentino e la
centrale di Montoro. La Centrale di Nera Montoro è stata
storicamente importantissima per la prima Guerra mondiale fornendo
energia elettrica alle Acciaierie ed alla Fabbrica d’Armi , e la
lapide ai caduti della grande guerra, speriamo possa tornare a
testimoniare presto questa parte della nostra storia.
Durante i lavori di
ristrutturazione e ampliamento La centrale è stata ,
completamente ristrutturata negli anni 1985/1995. E’ stata
automatizzata nel 1994; la conduzione è telecomandata dal PT di
Villa Valle. Durante i lavori di ristrutturazione degli anni 1985/1995
la lapide fu spostata e lasciata in abbandono fino ai giorni nostri,
quando è stata ricollocata il 4 novembre 2016, sulla nuova
facciata della centrale.
l'esperto
di storia locale Dott. ing. Giuseppe Fortunati che
volontariamente ha dato il suo contributo al lavoro fatto insieme
agli insegnanti e agli alunni della scuola.
Complimenti, ancora
una volta, a studenti ed insegnanti della Scuola Primaria “G.e
A.Garibaldi” di Narni, per questo premio che ha onorato la
memoria dei nostri concittadini caduti per la Patria.
Il ripristino della
lapide fu poi sostenuto in consiglio comunale e dopo circa
due anni la lapide è ritornata ad avere un posto dignitoso dove
era collocata prima, sulla nuova facciata della centrale idroelettrica
di Nera Montoro.
Giuseppe Fortunati