nobile partecipa a tutte le campagne dal 1848 al 1869
Nel 1859 è sottotenente , nel 1860 è tenente , dopo la battaglia del Volturno passa
nelle file del regio Esercito e raggiunge il grado di maggiore . Mori’ a Messina di
tifo il 10 settembre 1869.
Giovanni Caterini patrizio Narnese nato il 20/10/1831 militò con Garibaldi con il
grado di Maggiore in Romagna, sul Volturno e nella battaglia di Messina dove morì il
10/09/1869. Alcuni familiari della casata Caterini di Narni si trasferirono durante il
1700 a Roma, dove i loro discendenti ancora dimorano.
I Nobili Caterini di Narni raggiunsero le supreme magistrature comunali con Francesco
Caterini amministratore del Monte Frumentario nel 1643, Francesco Caterini Priore di Narni
nel 1750, il Capitano Domenico Caterini Priore di Narni nel 1765, Filippo Caterini eletto
dei nobili nel Consiglio Generale nell’anno 1796 ed il nobile Filippo Caterini eletto
come amministratore dell’Opera Pia Alberti nel 1864.
Nello statuto Dell’Opera Pia Alberti di Narni, fondata dal Conte Domenico Alberti,
la casata Caterini figurava tra le famiglie nobili deputate a reggerne
l’amministrazione.
Alcuni personaggi di questa famiglia si distinsero nell’ambito militare in momenti
storici importanti. Pietro Caterini partecipò alle campagne Napoleoniche e morì nella
sfortunata spedizione russa. Giovanni Caterini patrizio Narnese nato il 20/10/1831 militò
con Garibaldi con il grado di Maggiore in Romagna, sul Volturno e nella battaglia di
Messina dove morì il 10/09/1869
Alcuni familiari della casata Caterini di Narni si trasferirono durante il 1700 a Roma,
dove i loro discendenti ancora dimorano.
Le casate Caterini di Siena, Onano e Narni
Messaggioda Caterini Carlo " mercoledì 21 luglio 2010, 12:25
Non tutti i Caterini della penisola avrebbero legami di parentela, ma hanno avuto in
passato antenati che si sono consacrati alla Santa Martire orientale attraverso la
mutazione del proprio cognome originario. Per i Conti Caterini di Siena, dai quali emerse
il Beato Bernardo minore osservante, si potrebbe pensare che il cognome Caterini, sia
stato adottato dai seguaci o dai parenti discendenti di Santa Caterina Benincasa, detta da
Siena. Come avvenne per il frate senese, Lancellotto Polito dell’ordine dei
Predicatori che per devozione alla Santa, di cui scrisse l’agiografia, mutò il
proprio cognome in Catharinus e il nome in Ambrosius: Ambrosius Catharinus. Divenne
vescovo di Minori di Salerno il 27/08/1546 e partecipò nell’anno 1552 al Concilio di
Trento. Il suo stemma episcopale è simile a quello dei nobili Caterini di Siena, il quale
è composto di dieci monti posti in piramide con albero di palma in cima, viceversa,
quello del vescovo Ambrosio Catharinus possiede sei monti posti in piramide, con le
iniziali A. C. e con il ramo di palma in cima: La palma il simbolo del martirio di Santa
Caterina. La famiglia Caterini di Siena ricoprì alte cariche politiche nella propria
città, dove ottenne la suprema carica della magistratura nell’anno 1417. Un suo
componente, menzionato nelle cronache fiorentine, risultava ricoprire nel 1699, la carica
di Segretario fiorentino. Il blasone della famiglia é raffigurato, insieme agli stemmi
delle altre nobili famiglie senesi, nella piccola anticamera segreta del Capitano del
Popolo; nel palazzo comunale.

I nobili Caterini dell’Umbria deriverebbero dai Cattanei di Gualdo Cattaneo, che
furono Conti di Aversa nel 1520. Anch’essi si nominarono Caterini per devozione a
Santa Caterina. Infatti, con il cognome Caterini furono ascritti alla nobiltà di Nocera
Umbra, Acquapendente, Onano e furono insigniti del titolo di Conti dal Pontefice Leone
XIII. A questa famiglia appartenne il Cardinale Prospero Caterini, il quale nacque ad
Onano il 15/10/1795 dai nobili Francesco Caterini e Maria Domenica Pacelli. Egli fu
Consigliere di Pio IX, Protonotario Apostolico, Diacono di Santa Maria della Scala,
Visitatore Apostolico della pia casa degli orfani e del Monastero dei S.S. Quattro
Incoronati, Prefetto economico della Propaganda Fide, Prefetto del Sacro Concilio
Tridentino, Segretario della supremo S.C. e della Universale e Romana Inquisizione,
Presidente della commissione cardinalizia per la preparazione al primo Concilio Vaticano e
partecipante al primo Concilio Vaticano. Fu creato Cardinale nel 1853 da Pio IX ed ebbe
l’onore di pubblicare nel 1878 dalla loggia della basilica di S. Pietro,
l’elezione a Pontefice di Leone XIII, suo intimo amico. Morì a Roma il 28/10/1881 e
le sue spoglie riposano al Verano nel sacello dell’Arciconfraternita del
Preziosissimo Sangue. La madre del Cardinale Caterini era la zia di Marcantonio Pacelli,
nonno paterno di Eugenio Pacelli, che venne eletto Papa il 02/03/1939 con il nome di Pio
XII. Entrambe la famiglie erano originarie di Onano e avevano importanti incarichi nella
Curia, infatti, Marcantonio Pacelli fu tra i fondatori dell’Osservatore Romano e
seguì il Papa-Re, Pio IX, in esilio a Gaeta. Per le sue azioni fu premiato con il titolo
di marchese e nobile di Acquapendente e di Sant’Angelo in Vado. Filippo Pacelli, suo
figlio e padre di Pio XII, divenne avvocato della Sacra Rota, mentre il fratello, avvocato
Francesco Pacelli, condusse le trattative con il governo fascista che culminarono nella
sottoscrizione dei patti Lateranensi. Questa famiglia ebbe estese diramazioni negli stati
Pontifici e nel Regno di Napoli e pose la sua dimora nella città di Roma. Il blasone
tratto dall’enciclopedia nobiliare dello Spreti riporta: <<Arma- Troncato nel
I° di rosso a tre stelle d’oro ordinate in fascia; nel 2° di azzurro al levriere di
argento saliente verso un monte di tre cime dello stesso; fascia di argento attraversante
sulla partizione.>> Un altro ramo della cittadina Umbra di Narni fu ascritto al
patriziato ed alla nobiltà di detta città e furono imparentati con i Conti Alberti ed i
nobili Scosta. Il loro blasone, sempre tratto dall’enciclopedia nobiliare di Vittorio
Spreti, è così illustrato: <<Arma-Partito nel 1° di Alberti di Narni che è
d’argento ad un albero sradicato di verde, accostato da due leoni di rosso affrontati
e contro rampanti al fusto; nel 2° di rosso ad un giogo, una croce bottonata, una cometa
ed un crescente, il tutto d’oro in palo l’uno sull’altro col capo
d’argento, caricato da un’aquila di nero sostenuta da un monte di tre cime
d’oro.>> Il blasone descritto, figura sul sepolcro di famiglia del 1637, nella
chiesa di San Nicola, all’interno del castello di Poggio nel comune di Otricoli. I
Caterini di Narni potrebbero aver avuto come capostipite il Dottor Angelo Caterini dei
Vitelleschi che nel 1462 fu Podestà e Commissario di Orvieto, dopo essere stato Uditore
del Governatore di Narni. Le sue spoglie riposano nel sepolcro al centro della Cattedrale
di Foligno, dove sulla lastra tombale figura la seguente iscrizione: << Sep. Fa.
Cla. U. I. D. Domini Caterini De Vitellen. De Fulginia et Suorum Descenden.>> I
Nobili Caterini di Narni raggiunsero le supreme magistrature comunali con Francesco
Caterini amministratore del Monte Frumentario nel 1643, Francesco Caterini Priore di Narni
nel 1750, il Capitano Domenico Caterini Priore di Narni nel 1765, Filippo Caterini eletto
dei nobili nel Consiglio Generale nell’anno 1796 ed il nobile Filippo Caterini eletto
come amministratore dell’Opera Pia Alberti nel 1864. Nello statuto Dell’Opera
Pia Alberti di Narni, fondata dal Conte Domenico Alberti, la casata Caterini figurava tra
le famiglie nobili deputate a reggerne l’amministrazione. Alcuni personaggi di questa
famiglia si distinsero nell’ambito militare in momenti storici importanti. Pietro
Caterini partecipò alle campagne Napoleoniche e morì nella sfortunata spedizione russa.
Giovanni Caterini patrizio Narnese nato il 20/10/1831 militò con Garibaldi con il grado
di Maggiore in Romagna, sul Volturno e nella battaglia di Messina dove morì il
10/09/1869. Alcuni familiari della casata Caterini di Narni si trasferirono durante il
1700 a Roma, dove i loro discendenti ancora dimorano.
Caterini Carlo. Gens Catherina de terra Balii. Edizioni Scientifiche Calabresi.
