Aldo Netti Aldo Netti La vita e le opere principali di Aldo Netti nato a Narni il 1 gennaio 1869 morto a Roma il 15 luglio 1925 all'età di 56 anni. Anno 1869 Aldo Netti trae i suoi natali a Stifone presso Narni il 1 gennaio da un modesto lavoratore, Pietro Netti, esercente di un piccolo molino a grano
Anno 1880 Compiuti i corsi elementare e tecnico, a 12 anni deve abbandonare le scuole per assoluta mancanza di mezzi; ma non cede all'avversa fortuna, e continua da se stesso lo studio, dividendolo col duro aspro lavoro giornaliero. Anno 1881 Vince una borsa di studio di L. 600 del Comune di Narni, e lascia allora la casa paterna per correre a frequentare l'Istituto Tecnico di Terni Anno 1883 Vince ancora una borsa di studio di L. 1000 del lascito Lassi Anno 1885 Vince una terza borsa di studio di L. 2000 della Deputazione Provinciale Umbra e passa all'Istituto Superiore Politecnico di Milano Anno 1891 Si laurea Ingegnere Industriale Anno 1892 Progetta e compie il primo impianto elettrico a Narni Anno 1893-94 Concorre per gli impianti elettrici di Foligno, Orvieto, Norcia, Spoleto, Fabriano Anno 1895 Esegue a Norcia la conduttura d'acqua potabile Anno 1896 Compie l'impianto elettrico di Orvieto Anno 1897 Con progetto, arditissimo per quell'epoca, assume la costruzione dell'impianto elettrico di Spoleto Anno 1898 Riordina e rifà a nuovo l'impianto elettrico di Ronciglione Anno 1899 Termina l'impianto elettrico di Spoleto Anno 1900 Esegue l'impianto di Todi Anno 1901 Esegue l'impianto di Acquapendente Anno 1902 Esegue l'impianto di Fabriano, ed intraprende quello di Viterbo. Così a soli dieci anni dalla laurea, questo giovane, privo di mezzi e di aiuti, forte solo della sua forte volontà agli ex-compagni, laureati con lui nell'anno 1901 e riuniti a fraterno convegno in Milano, può enumerare, con legittimo orgoglio, i suoi lavori che portavano l'energia elettrica nei principali centri del lazio e dell'Umbria, quando ancora, nell'Umbria solo Terni e Perugia, e nel Lazio solo Roma godevano i benefici dell'illuminazione elettrica. Anno 1911 Si unisce all'Anglo-Romana per costituire la Società Volsinia col programma di distribuire energia elettrica al nord di Roma. Intanto è eletto Consigliere, poi Presidente della Camera di Commercio dell'Umbria Anno 1915 Concepisce ed attua la linea Nera Montoro Chiusi, la linea di più alto potenziale eseguita in quell'epoca nell'Italia Centrale. Anno 1919 E' nominato Cavaliere del Lavoro: unica onorificenza di cui andò sempre orgoglioso Anno 1921 E' eletto deputato del parlamento Anno 1922 Con alta competenza, espone alla Camera dei Deputati una ascoltatissima relazione sul Bilancio dei Lavori Pubblici Anno 1924 E' Deputato la seconda volta, e torna a parlare per due volte sul bilancio dei lavori pubblici, al Collegio degli ingegneri di Roma, alla Camera di Commercio di Firenze, alla Sala dei Notari di perugia, alla Fiera Campionaria di Milano, legge una relazione sull'Umbria idroelettrica Anno 1925 Il Governo italiano lo invia come suo Rappresentante al Congresso Internazionale Ferroviario di Londra. L'alto e onorifico incarico non poteva esser meglio affidato che a Lui, il quale impersonava ormai, si direbbe per dire, gli interessi di gran parte dell'Italia Centrale. Aveva allora rinunziato al posto di direttore Generale delle ferrovie, offertogli dallo Stato, perche una rete più vasta di lavori faceva capo all'Ing. Aldo netti. Egli era: Presidente e Consigliere Delegato della Società Volsinia di Elettricità Commissario della Camera di Commercio dell'Umbria Vice-Presidente dell'unione Camere di Commercio Italiane Vice-Presidente dell'Associazione commerciale industriale agricola romana Presidente della Società Sabina di Elettricità Presidente del Collegio Sindacato Nazionale Ingegneri Ferroviari Italiani Presidente della Società Commerciale Industriale di orvieto Presidente del comitato per la mostra artistico industriale di Terni Consigliere dell'Associazione Elettrotecnica Italiana Consigliere della Società Elettricità e Gas di Roma Consigliere della Società Romana di Elettricità Consigliere della Società Laziale di Elettricità Consigliere del Consorzio Idroelettrico dell'Aniene Consigliere del Consorzio Velino Consigliere della Società "Terni" per l'industria e l'elettricità Consigliere dell'Associazione Esercenti Imprese Elettriche Consigliere della Società Elettrica per l'Italia Centrale Consigliere della Società Elettrica Sarda Consigliere della Società Marchigiana di elettricità Consigliere Delegato della Società Telefoni Umbro- Tirrena Consigliere della Società per le terme di viterbo Consigliere dell'Ente Nazionale commercianti per l'istruzione degli Orfani di Guerra Consigliere della Ferroautovie; Cointeressato nello Zuccherificio di Viterbo Cointeressato nella società per l'Acido Carbonico di Viterbo Patrocinatore disinteressato e finanziatore degli interessi del Municipio di narni per l'impianto elettrico e derivazione di acqua Proprietario dell'impresa Aldo Netti di orvieto, Castelviscardo, Acquapandente, Bagnoregio, etc. ed aveva recato l'energia elettrica in ben 130 Comuni del lazio e dell'umbria Nello stesso anno 1925, il 15 luglio, di ritorno dalla missione governativa di Londra, moriva in Roma, quando aveva in animo di far sorgere in orvieto un grande Stabilimento Industriale, ed aveva già in parte attuato questo suo proposito, acquistando il terreno presso la Stazione Ferroviaria, e iniziate le trattative per vederlo effettuato. E l'Ing. Aldo Netti, come bene a proposito fu scritto sulla "Rivista dell'Economia Umbra" del 10 agosto 1925, "tenne i gradi e gli uffici, con vigile accorgimento, con energia ammirabile, con alta dignità, e si avvalse di essi per propugnare le migliori soluzioni ai problemi contingenti, per invocare i più razionali provvedimenti da parte dei Pubblici poteri, a sostegno delle maggiori opere pubbliche, in una parola per combattere le sante battaglie del lavoro, per il progresso morale e civile della Patria e del Popolo". La Patria e il popolo egli amò sempre di sincero e fervido amore. Difatti, continua la sopra fascista, ed ad esso si votò di sua iniziativa, senza l'iscrizione ufficiale al partito, con convinzione profonda della bellezza, bontà e superiorità della dottrina e del programma, soddisfatto di poter servire anche in questo campo la patria, nell'ora più decisiva della sua resurrezione. Così, l'industriale e il patriota, lo studioso e il benefattore - giacché il suo cuore vibrò d'ogni affetto gentile che valse a lenire sofferenze, a soccorrere bisognosi, a favorire impellenti necessità, a preparare migliore destino a giovani esistenze - si delinearono in lui nettamente, si confusero per elevare e caratterizzare una individualità spiccata notevole, che non dagli onori, non dai fastigi della vita, ma dalle benemerenze reali, innumerevoli, acquisite per sane opere di civismo compiute, ebbe a ricevere e riceverà luce vivida, riconoscenza imperitura, venerazione profonda". Opere a Narni Panorama di Stifone con casa natale di Netti e prima centrale idroelettrica di Narni
Il 10 novembre del 1892 , alla presenza del Sindaco di Narni Paolo Eroli iniziò a funzionare la 1^ Centrale elettrica della zona , ( in quel tempo chiamata Officina ) erogando una potenza di 60 kw , l’energia per accendere n° 700 lampade a Narni , e fu una delle prime città in Italia ad avere la luce elettrica . Il Teatro fu il primo ad essere illuminato , poi il resto della città . Nel 1893 fu aggiunto un nuovo alternatore da 30 kw e le lampade accese raggiunsero il numero di 1200 circa .
Nello stesso anno (1893) fu approvato il progetto all’Ing. Netti per la costruzione della Diga e la 2^Centrale , detta della Morica , perché intorno alla sorgente ci sono tante piante di " rovo ,, ( il nome del frutto dei rovi ) . Nel 1894 iniziarono i lavori , ma essendo la sorgente molto attiva creò non pochi problemi , ma alla fine l’Ingegnere Netti riuscì a domare le acque e dopo oltre 100 anni ancora oggi si possono vedere i lavori fatti in quel tempo con i resti della Centrale oggi immersi nell’attuale Diga . Questa nuova Centrale più grande poteva erogare una potenza di 150 Kw , e poter così servire altre industrie del circondario ed aumentare il numero delle lampade nella città di Narni . Per aumentare la portata dell’acqua alla Centrale della Morica l’Ingegnere Netti fece costruire un canale in muratura lungo 2 Km circa , che raccoglieva le acque delle varie sorgenti lungo il percorso del fiume fino alla sorgente della Morica . I resti di questo canale , chiamato da noi formone , si possono vedere anche oggi anche se una parte rimane sotto il livello del lago attuale , ed in parte è stato ostruito da arbusti , rovi e terra . Dal 12 al 14 aprile del 1897 fu fatto il collaudo dall’Ing. Prof. Saldini di Roma e dallo stesso Ingegner Netti della nuova Centrale , tutto funzionò regolarmente e dette Centrali hanno funzionato fino al 1937 – 1938 , quando in quell’anno una piena allagò i locali delle turbine mettendole fuori uso , non ricordo se furono riattivate . Le 2 Centrali sono state visitate da me più volte , le turbine facevano un rumore assordante che non ti permettevano di capire ciò che due persone si dicevano , era necessario gridare per farsi capire . Dopo la 1^ Centrale costruita a Narni l’Ingegnere Netti costruì altre Centrali a Spoleto , Todi , Fabriano , Orvieto , Viterbo , Acquapendente ed altri centri minori . In pochi anni oltre 130 Comuni dell’Umbria e del Lazio ebbero il beneficio civile di avere la luce per opera diretta dell’Ingegnere Netti . Fu nominato Cavaliere del Lavoro prima , poi Deputato , ma il trionfo raggiunto non lo inorgoglì , egli rimase sempre se stesso , attaccato al suo lavoro che tante soddisfazioni gli aveva dato , non conoscendo ostacoli e sacrifici , aiutava i giovani più intelligenti e volenterosi a raggiungere la meta che si errano prefissi come aveva fatto lui . Fece un grandioso progetto per le scuole Professionali e una scuola Superiore dove raccogliere i giovani più poveri che volevano diventare Ingegneri . Forse il troppo impegno nel lavoro e la continua tensione del domani non gli permise di vedere realizzati tutti i suoi sogni , e nella notte tra il 14 e il 15 di Luglio del 1925 fu colto da malore , così moriva a Roma a soli 56 anni ancora nel verde della vita con tante idee e tanti progetti per il futuro . Io , nel ricordare queste sue opere mi sento commosso ma , anche fiero di essere un suo compaesano . Ricordo sul muro esterno della 1^ Centrale sulla sorgente dentro il paese , una lapide con la data dell’inaugurazione e il suo progettista : All’Ing. ALDO NETTI il Comune di Narni . Ma questo suo ricordo è stato distrutto , non conosco le persone che hanno distrutto questa lapide . memorie di Guido Angeli si ringrazia per alcune foto Leo Emiri 1893 Su progetto di Aldobrando Netti si costruisce una diga onde elevare la sorgente della Morica, presso Stifone, per ottenere la forza motrice necessaria alla dinamo, per la luce elettrica a Narni.
1895 Fu tolto tutto il materiale franoso che incombeva su quelle sorgenti fino a 6 metri sotto il pelo dell'acqua del fiume Nera e si fondò nel settembre e perdurando il bel tempo e il basso livello del fiume, nel dicembre si fece un secondo cavo parziale che chiuse tutte le perdite e si cominciò la elevazione della diga.
1897 Il 12-14 aprile fu eseguito il collaudo delle turbine, il 14 si verificò un istantaneo abbassamento dell'acqua del serbatoio. Il Municipio e la popolazione si allarmarono di questo fatto e ne scrissero all'Ing. Netti, il quale diede la colpa di quel danno all'aver trascurate tutte le operazioni preparatorie, prima di vuotare e riempire quel serbatoio, e facendo subito i rimedi del caso. Invece si attese che per circa tre mesi consecutivi le crinature capillari del calcestruzzo divenissero sempre maggiori per la grande velocità e pressione dell'acqua che le attraversava e che le fece divenire veri canali. Il Netti dopo essersi scagionato da qualunque responsabilità, stante l'urgenza, tentò un lavoro provvisorio il quale resse fino alla pressione di 9 metri, ma non scongiurò il grave danno e l'acqua, costretta da un lato, si aprì la via da un altro.
1900 Si pensò nei primi tempi di derivare la forza motrice dallo stesso fiume Nera, con un canale di derivazione e si diede mano a fare scavi e forme sostenuti da validi murature, in località poco lontane dal Ponte di Augusto, ma in seguito fu deciso servirsi delle scaturigini stesse di Stifone. Parco archeologico ambientale Orvieto Ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’edificio "ex Centrale
idroelettrica di Sugano" di proprietà del Comune di Orvieto
Ingegnere
elettrotecnico, porta la luce elettrica a tutta l’Umbria e, in età giolittiana, è
uno dei capitani dell’industria idroelettrica nell’Italia centrale.
Orvieto Palazzi Netti si noti la illuminazione del palazzo Il palazzo si trova lungo via Maitani, qui visse un pioniere nel campo dell’energia elettrica – Aldo Netti.
Al suo interno è ancora visibile una lapide in brondo a Lui dedicata
ALDO NETTI INGEGNERE CAVALIERE DEL LAVORO DEPUTATO AL PARLAMENTO NAZIONALE NARNI 1 GENNAIO MDCCCLXIX (1869) ROMA IL 15 LUGLIO MCMXXV (1925). LA TUA EFFIGIE DILETTA E VENERATA RISIEDA NUME TUTELARE NEL PALAZZO CHE ALLA SPLENDIDA LUCE POLICROMA DEL DUOMO. LA TUA OPEROSA LABORIOSITÀ PERMISE ALL’UNICO FRATELLO ALFREDO CHE D’AVER TECO AVUTO COMUNANZA DI SANGUE E DI LAVORO SI GLORIA . ORVIETO XVI XVII - MCMXXVII (1927) Residenza Aldo Netti L’edificio, già dei Vespi e dei Durante, lo fece ricostruire dal Prof. Smerrini di Firenze dove, nel decoro monocromo della facciata, volle fossero rappresentati gli elementi e le virtù da lui ritenuti fondamentali – Aria, Lavoro, Scienza, Acqua, Terra, Fuoco, Studio, Sapere, Energia, Vita.
Teatro di Viterbo Col passaggio di secolo, nel 1900, il teatro ospitò anche alcuni spettacoli
cinematografici. Ferrovie italiane BFI - Bibliografia Ferroviaria Italiana - Anno 1914 NETTI ALDO 19143539
Orvieto personaggi Aldo Netti pioniere dell’energia elettrica A viterbo c’e’ una via a lui dedicata VIA ALDO NETTI 22, 01100 VITERBO Foto di Gruppo gli elettricisti dopo la marcia su Roma Di Annamaria Falchero Nel mese di agosto 1863 il pittore perugino intraprese la decorazione dell'interno del nuovo Teatro Comunale costruito tra il 1853 e il mese di giugno 1862 dal Vespignani e dal Paniconi. Angelini e i suoi collaboratori portarono a termine la decorazione del nuovo Teatro soltanto nella primavera del 1866 e durante questo lungo soggiorno ad Orvieto, sia il professore perugino che i suoi aiuti abitarono in un appartamento del Palazzo Pandolfi (poi Netti) in via del Duomo dove, probabilmente anche per ricambiare l'ospitalità offerta dal conte Fabio Pandolfi, socio del Consorzio teatrale, dipinsero alcune sale utilizzando il linguaggio neocinquecentesco e neobarocco. L'intervento decorativo di Annibale Angelini e collaboratori all'interno del Palazzo Faina di Orvieto è databile tra l'estate 1865 e la primavera del 1866. Dai documenti si viene infatti a conoscenza che nel giugno del 1865 l'equipe di artisti assunti dall'Angelini per decorare il nuovo Teatro Comunale aveva terminato i lavori, restavano da fare soltanto alcuni ritocchi e le parti di "figura" che spettavano al pittore romano Cesare Fracassini (1838-1868), il quale affiancava il professore perugino nella decorazione dell'edificio. La conferma che Angelini e aiuti furono i protagonisti delle nuove decorazioni del Palazzo Faina ci viene dalla presenza della firma di Ludovico Demauro, da me individuata su una delle pareti dell'ex Sala Rossa. Si tratta di un giovane collaboratore di Angelini, che prese parte alle decorazioni del Teatro orvietano e lavorò accanto al professore perugino anche a Tarquinia. È documentata infatti la sua presenza nell'antica Corneto tra il 1862 e il 1868, epoca in cui prese parte agli interventi di restauro eseguiti dall'Angelini nell'appartamento del Palazzo Quaglia, proprietà del Cardinale Angelo Quaglia, ristrutturato agli inizi degli anni Sessanta dall'architetto tarquinese Giovan Battista Benedetti, allievo di Minardi. COMUNICATO STAMPA n. 136/05 G.M. del 17.03.05 Formalizzato l’acquisto da parte del Comune di Orvieto, del complesso immobiliare dell’ex impianto idroelettrico "Netti" di proprietà delle Società ENEL S.p.a. e Dalmazia Trieste s.r.l., situato nella frazione di Sugano e destinato a Centro di Documentazione per le Energie alternative. In questi giorni, mediante atto di compravendita, è stato formalizzato da parte del Comune di Orvieto l’acquisto dell’ex impianto idroelettrico "Netti" di proprietà delle società ENEL S.p.A. e Dalmazia Trieste s.r.l., per un importo complessivo di € 33.600,00 costituito da immobili situati nella frazione di Sugano al fine di recuperarli e destinarli a Centro di Documentazione per le Energie alternative. "L’Amministrazione Comunale – afferma l’Assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Germani – nell’ambito del Progetto Ambiente, che è in fase di definizione, sta valutando la riqualificazione dell’intero complesso, peraltro, già inserito all’interno del PAAO / Parco Archeologico Ambientale Orvietano ai fini dell’ammissione al finanziamento regionale". Ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’edificio "ex Centrale
idroelettrica di Sugano" di proprietà del Comune di Orvieto
Narni: in Comune si sta valutando l'ipotesi di intitolare una strada ad Aldo Netti,
concittadino illustre vissuto nel secolo scorso Netti gettò anche le basi pe rlo sviluppo industriale che avvenne subito dopo la sua morte , con lo sviluppo di grandi centrali idroelettriche , che forniranno energia a tutte le grandi industrie che si insedieranno nel nostro territorio come : Le Acciaierie di Terni una storia parallela La storia delle acciaierie di Terni comincia negli ultimi decenni del 1800, quando, per supplire alle esigenze energetiche della Fabbrica d'Armi costruita alla periferia della città a partire dal 1881 e lo sviluppo delle più importanti imprese private come lo Jutificio Centurini, il Lanificio e la Fonderia, viene scavato nel 1879 il canale Nerino. La realizzazione di quest'opera idrica, che rappresenta anche il primo
intervento del genere destinato a scopi industriali in Italia, garantisce la condizioni
ideali di disponibilità di forzamotrice per la nascita nel 1886 delle acciaierie di
Terni. è allo studio molto materiale di nuova acquisizione presso l'Archivio di stato di Terni AST SEZ ORV. Pasqualini
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