Russi a Narni tra 1800 e 1900
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Russi a Narni
Russi a Narni Tra fine ottocento ed i primi del novecento a Narni si era creata una buona disponibilità di grandi immobili a poco prezzo , grazie al decreto Pepoli ed alla confisca di monasteri ed abazie ed altri beni dello stato pontificio . Tra questi ricordiamo in particolare , La Rocca di Narni, il complesso delle Grazie e la chiesa di Santa Croce . In tale periodo molte famiglie Russe imparentate con lo Zar , avevano grandi disponibilità economiche e sentivano il pericolo della imminente rivoluzione. Per questo la Rocca di Narni, nel 1906 fu acquistata all'asta dal principe russo Mestschezsy per una somma irrisoria: 13.000 lire con pagamento rateale; la vendita venne fatta dal Demanio quasi in sordina. Il principe con un altro socio la tenne fino al 1972, quando passò ad una famiglia romana. Ivan Petrovic Bartenev Negli anni Venti vive in Italia, nel castello della Rocca di Narni insieme a Feodosij Grim. Secondo i documenti conservati all'Archivio Centrale dello Stato, nel 1920 la Pubblica Sicurezza raccoglie informazioni sugli abitanti e i frequentatori del castello. Ne risulta che Bartenev è infermo e non si reca quasi mai in città. Provvede ai suoi bisogni il suo cameriere Barovej che vive nel castello insieme alla moglie. Wassili d’Angiò . nel 1922 acquista il castello di Narni , morì nei primi giorni del 1971, a 84 anni, alla Rocca di Narni ci visse per decenni, raccogliendo cimeli e testimonianze sulla famiglia. Wassili d’Angiò, duca di Durazzo, conte di Gravina e di Alba, ex capitano dell’esercito zarista, ultimo discendente del re di Napoli, di Sicilia e d’Albania Carlo D’Angiò, resta famoso anche come attore cinematografico, con il nome d'arte di Carlo Bianco was born as count Basilio "Wassili" D'Angiò. He is an actor, known for Senza pietà (1948), La spiaggia (1954) and Luci del varietà (1950). See full bio . Voleva fare alla rocca un museo sulla famiglia d'Angio e gli Angioini. Il complesso delle Grazie Dopo il decreto Pepoli del 1860 la chiesa ed il convento delle Grazie furono messe in vendita. Successivamente il complesso delle Grazie viene acquistato da Olga Sasso-Ruffo Ogarev Contessa, figlia del duca Fabrizio di Sasso-Ruffo (1846-1911) e della principessa Natalija Aleksandrovna Mešcerskaja. Ci sono documenti che attestano la richiesta di luce elettrica per le Grazie, richieste da Danilo Stepanov a nome della Contessa Ruffo datati 1907. Il Complesso delle Grazie viene quindi utilizzato da questo nobile russo , artista e pittore, Daniil Klavdievic Stepanov fotografo, medaglista, scenografo, che soggiorna a lungo in questo luogo per riprendersi da una brutta malattia che lo aveva ridotto sulla sedia a rotelle.. È figlio di Klavdij Stepanov (1854-1910), pittore e funzionario, spesso per motivi di lavoro in Europa, soprattutto in Francia e Italia. Un ingresso degli Stepanov in Italia è documentato all'Archivio storico del Comune di Venezia in data 12 settembre 1894. La famiglia è composta dal padre, dalla madre Camilla (n. 1855) e dai fratelli Petr (n. 1880) e Varvara (n. 1884), proviene da Parigi e prende dimora nel sestiere di Santa Croce, al numero civico 2073, nella parrocchia di San Stae. Daniil inizia gli studi a Parigi, alla Sorbona, e prende lezioni da medaglisti francesi. Dal 1900 al 1902 vive a Narni, e proprio in una sua gita in bici ad Orvieto conosce e sposa Romea Travaglino, appartenente alla famiglia Armoni Raffaelli, proprietaria di un noto studio fotografico di Orvieto. Nel 1902 rientra con la famiglia in Russia, recandosi prima a Mosca, dove aiuta il padre nei lavori di restauro del Cremlino, quindi a San Pietroburgo,Farà poi ritorno a Narni intorno al 1907 per poi tornare in Russia dove subisce arresti e molte peripezie, ma garzie alle sue capacità artistiche è l’autore delle ultime monete dello stato zarista e poi verrà richiamato dai bolscevichi proprio per fare le prime monete del nuovo stato comunista. Nel 1925 parte per Parigi e Roma, per apprendere nuove tecniche alle Zecche delle due città; non farà più ritorno in Russia. A Roma prende dimora nel 1925 in Via Lazzaro Spallanzani 4. Studia all'Accademia di Belle arti di Roma, specializzandosi nel restauro di opere del Rinascimento, e gli anni successivi riporta alla luce tele di maestri della pittura italiana, fra cui Raffaello, Tiziano, Piero della Francesca e Andrea Mantegna. In Umbria realizza alcuni lavori su commissione, fra cui il Trittico della Sacra Famiglia per l'ala destra dell'altare centrale della chiesa di Sant'Andrea a Orvieto e una decorazione del portone della Villa delle Grazie a Narni sul tema dell'Annunciazione. Nel 1926 Stepanov espone tre opere all'interno della sezione dedicata all'arte internazionale della XV Esposizione d'arte di Venezia (Venditore di Suzane, Venditore di frutta, Testa). I quadri, dipinti durante i soggiorni in Turkestan del 1921 e del 1924, sono apprezzati dalla critica e dal pubblico italiano per il carattere esotico. Molto interessante è il collegamento con una discendente di questa famiglia Sissi Parravicini, che dai racconti dei suoi parenti ha scritto un libro ancora inedito dal titolo “il giardino degli Stepanov”, in cui si racconta nel dettaglio la storia di questa famiglia, tra romanzo e realtà.Che io ho avuto il piacere di leggere e che spero che prima o poi possa essere pubblicato.
!937 Primo congresso di Architettura in Russia nella foto Boris e Olga con l'architetto americano Frank Lloyd Wright Il complesso delle Grazie viene acquistato da Ol’ga Sasso-Ruffo Ogarev Contessa, figlia del duca Fabrizio di Sasso-Ruffo (1846-1911) e della principessa Natalija Aleksandrovna Mešcerskaja. Ci sono documenti che attestano la richiesta di luce elettrica per le Grazie, richieste da Danilo Stepanov a nome della Contessa Ruffo datati 1907. Nel 1908 Ol’ga Sasso-Ruffo Ogarev a Pietroburgo sposa Boris Petrovic Ogarev (1882). Ha due sorelle: Marussja (1879-1991) e Elizaveta (1886-1940), che sposa in seconde nozze il principe Andrej Romanov. Nel 1919 Ol'ga Ogareva vive nella località "Grazie", nei pressi di Narni, dove è intenzionata ad aprire delle scuole per il popolo: il progetto prevede una classe di non più di 12 bambini, sia maschi che femmine dai 5 ai 13 anni, con l'insegnamento di una lingua straniera per la cifra di 300 lire mensili, vitto e alloggio compreso. Il marito lavora presso una compagnia italiana impegnata con il commercio con l'Oriente. In seguito è compagna e poi moglie in seconde nozze del noto architetto russo Boris Michajlovic Ioafan, anch'egli residente in italia. Boris Mikhailovic Iofan (Odessa, 28 aprile 1891 – Mosca, 11 marzo 1976) è stato un architetto sovietico, conosciuto per gli edifici in stile staliniano come la Casa sul lungofiume o il Palazzo dei Soviet a Mosca. L’architetto è presente in Italia tra il 1914 ed il 1924 ed a Narni presenta vari progetti come quello del cimitero monumentale, oltre a varie ville documentate nel territorio ed in particolare una villa a colombaia. Oltre a lavori sempre progettati in umria come l’ospedale di Perugia. Nel 1921 aderisce al Partito Comunista d’Italia, tornato in Unione Sovietica diventa uno dei più noti architetti staliniani. In quel periodo vive alle grazie anche Petr Georgievič Vrangel’. Barone e capitano di fregata, cugino del generale Petr Nikolaevič Vrangel', è addetto navale dell'Ambasciata di Russia a Roma. Vive a Narni fino al 1923 per poi trasferirsi a Londra. Si sposa nel 1902 con la duchessa Marusja Sasso Ruffo (1879-1991), figlia del duca Fabrizio di Sasso-Ruffo (1846-1911) e della principessa Natalija Aleksandrovna Mešcerskaja, sorella di Ol'ga Sasso Ruffo Ogarev. Il complesso delle Grazie intorno al 1920 è sede di incontri con grandi personaggi della rivoluzione russa e del nascente partito socialista italiano, Ad esempio Aron Abramovič Vizner Nei documenti della polizia, che lo sorveglia, sono indicate come sue frequentazioni assidue l’architetto Boris Iofan e la moglie Ol’ga Ruffo, residenti a Narni, dove Vizner organizza riunioni con socialisti italiani di sinistra ed emissari bolscevichi. Nel gennaio 1921 partecipa al Congresso di fondazione del PC d’Italia a Livorno come membro della frazione comunista. In questo periodo il suo pseudonimo è Walter Francesco. Dal 1918 è presente al complesso delle Grazie anche la famiglia
dell’ingegner Aldo D’Ormea, con la moglie e quattro figli, che vivono in questo
grande complesso come certificato da atti di Nascita e foto d’epoca. I D’Ormea
come gli altri . Da un rapporto di
polizia si legge che le squadracce fasciste nel 1921 fanno irruzione a Narni
prima alla sede del partito Socialista e poi alle Grazie. E’ proprio la
contessa Ruffo a sporgere denuncia alle autorità per il danno subito e per la
casa messa a soqquadro e mezza distrutta dai fascisti. Questo è un primo segno
del cambiare dei tempi e dopo pochi anni intorno al 1924 tutti coloro che sono
alle Grazie, dovranno abbandonare il complesso che verrà ripreso dopo poco dalla
Colonia di Donato, che lo trasformerà in un collegio e poi in un centro
elioterapico e di soggiorno estivo per i giovani di Roma. Ampliando di molto
tutto il complesso e rendendolo idoneo a ospitare centinai di ragazzi e ragazze
fino agli anni 1970. Il terzo convento quello delle monache di santa Croce diventerà poi la sede della famiglia Ruffo e sarebbe interessante trovare eventuali collegamenti tra la Famiglia Rufo Ruffo della Scaletta e la famiglia Ruffo di Ol’ga Sasso-Ruffo Ogarev , Questi legami di nobili famiglie Russe con Narni sono raccontati anche su http://www.narnia.it/russi.htm Giuseppe Fortunati
Daniil Klavdievič Stepanov
1894 incidente in Russia per la morte dello Zar Alessandro III 1896 si opera a Bologna 1899 villa le grazie inizia la riabilitazione che dura tre anni con lunghe passeggiate in bicicletta arrivando fino a Orvieto 1902 Orvieto si sposa con Romea parte per la Russia 1907 Ritorna a Narni contratto per la luce a Narni archivio Comunale Narni Daniil Klavdievic Stepanov Nota Nelle fonti d'archivio s'incontra De Bartoneff Jean di Pietro -Bartoneff Giovanni; Theodosio Grim. Fonti archivistiche Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1920, cat. A11 b. 9, f. Bartoneff (de)-Jean di Pietro ed altri n. 89. Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1922, cat. A11, b. 10, f. Barteneff Dioniso n. 36. Bibliografia M. Bigotti, G. A. Mansuelli, A. Prandi, Narni, Roma 1973. Siti consultati http://www.vgd.ru/ http://www.aragon10.free-online.co.uk/Paul_I.htm http://www.thepeerage.com5/ La Rocca di Narni
Sergej Mešcerskij Professione: possidente Nobile ex-capitano dell'Esercito francese, proprietario di una serie di immobili in Umbria, terra dove ha lungamente vissuto. Tra i suoi beni figura anche il Castello della Rocca di Narni, acquistato all'asta dal demanio italiano nel 1906 per una cifra ridicola - 13.000 lire da pagarsi a rate - forse in comproprietà con Ivan Bartonev che risulta risiedere nel Castello stesso. Il bellissimo edificio che sovrasta la cittadina umbra rimane proprietà russa fino al 1972 quando passa ad una famiglia romana. Oggi il Castello appartiene al Comune di Narni. Il 20 marzo 1922 Sergej Mešcerskij presenta richiesta di reingresso nel Regno, permesso che gli viene accordato il mese successivo. Si tratta verosimilmente del principe Sergej Nikolaevic Mešcerskij, nato a Pietroburgo il 6 marzo 1860 e morto a Roma il 16 giugno 1927, funzionario del Ministero delle Finanze, consigliere di stato, marito della principessa Natalija Alekseevna Mešcerskaja. Wassili d’Angiò . nel 1922 e acquistato il castello di Narni , morì nei primi giorni del 1971, a 84 anni, alla Rocca di Narni ci visse per decenni, raccogliendo cimeli e testimonianze sulla famiglia. Wassili d’Angiò, duca di Durazzo, conte di Gravina e di Alba, ex capitano dell’esercito zarista, ultimo discendente del re di Napoli, di Sicilia e d’Albania Carlo D’Angiò, resta famoso anche come attore cinematografico, con il nome d'arte di Carlo Bianco was born as count Basilio "Wassili" D'Angiò. He is an actor, known for Senza pietà (1948), La spiaggia (1954) and Luci del varietà (1950). See full bio . Voleva fare alla rocca un museo sulla famiglia d'Angio e gli Angioini. Le grazie a Narni Collegamenti con nobili russi Ol’ga Sasso-Ruffo Ogarev Luogo e data di nascita: 25 agosto 1883 Muore a Mosca nel 1961 Professione: educatrice, insegnante Contessa, figlia del duca Fabrizio di Sasso-Ruffo (1846-1911) e della principessa Natalija Aleksandrovna Mešcerskaja, nel 1908 a Pietroburgo sposa Boris Petrovic Ogarev (1882). Ha due sorelle: Marussja (1879-1991) e Elizaveta (1886-1940), che sposa in seconde nozze il principe Andrej Romanov. Nel 1919 Ol'ga Ogareva vive nella località "Grazie", nei pressi di Narni, dove è intenzionata ad aprire delle scuole per il popolo: il progetto prevede una classe di non più di 12 bambini, sia maschi che femmine dai 5 ai 13 anni, con l'insegnamento di una lingua straniera per la cifra di 300 lire mensili, vitto e alloggio compreso. Il marito lavora presso una compagnia italiana impegnata con il commercio con l'Oriente. Nel 1921 a Narni accadono fatti importanti Olga Ruffo è compagna e poi moglie in seconde nozze del noto architetto russo Boris Michajlovic Ioafan, anch'egli residente in italia.
Boris Mikhailovic Iofan (Odessa, 28 aprile 1891 – Mosca, 11 marzo 1976) è stato un architetto sovietico, conosciuto per gli edifici in stile staliniano come la Casa sul lungofiume o il Palazzo dei Soviet a Mosca.. Primi anni Nato ad Odessa, in Ucraina, si laureò in architettura in Italia nel 1916 presso il Regio istituto superiore di belle arti, a Roma. Inizialmente seguì la tradizione neoclassica, e la sua prima realizzazione fu, nel 1929, il sanatorio per l'élite del PCUS a Barvikha, nei pressi di Mosca, che gli valse l'attenzione del partito. Nel 1931 costruì l'edificio residenziale per la nomenklatura chiamato Casa sul lungofiume (in russo, Casa del governo), che aveva 505 appartamenti[1], due teatri e negozi al dettaglio. Iofan visse a lungo nel palazzo, che divenne anche un edificio simbolo per lo stalinismo. Il Palazzo dei Soviet Il progetto di Iofan per il Palazzo dei Soviet vinse il concorso indetto nel 1932 (il primo premio andò a pari merito a tre disegni, ma Stalin lo assegnò poi a Iofan). Lo stesso progetto gli valse anche una medaglia d'oro all'Esposizione universale del 1937 a Parigi, dedicata all'arte e alla tecnologia nella vita moderna. La cattedrale di Cristo Salvatore, una chiesa iniziata dallo zar Alessandro I di Russia e consacrata da Alessandro III, venne abbattuta per la costruzione del palazzo prima che iniziasse il concorso. La costruzione del Palazzo dei Soviet procedette lentamente: nel giugno del 1941 i lavori vennero fermati quando le impalcature di acciaio raggiungevano il 50° piano. Le strutture vennero rimosse e fuse per realizzare armi a causa della guerra. Nel 1958 al posto dell'edificio venne costruita la Piscina Moskva ed i lavori per il palazzo vennero definitivamente abbandonati. Iofan disegnò anche i padiglioni sovietici per l'Esposizione universale di Parigi del 1937 e di New York nel 1939. In seguito si offrì di costruire il grattacielo dell'Università statale di Mosca nel 1947, ma il compito venne affidato a Lev Rudnev. Il 20 ottobre 1970 Iofan venne nominato Architetto del Popolo dell'Unione Sovietica[2]. Morì a Mosca l'11 marzo 1976, ed è sepolto nel cimitero di Novodevicij. Nota Nei documenti italiani s'incontra Olga Ongareff. Fonti archivistiche Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1919, cat. A11, B. 24, f. Ongareff Olga n. 114. a Narni sono legati Bartenev Dionisij Ivanovič e molti di essi vivono nel complesso delle Grazie. vedere anche il sito www.russinitalia.it libro personaggi e racconti di Narni
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ideazione e progettazione Giuseppe Fortunati |