Russi a Narni Architetto Boris Iofan
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Russi a Narni Boris Mikhailovic Iofan Collegamenti con nobili russi Ol’ga Sasso-Ruffo Ogarev è compagna e poi moglie in seconde nozze del noto architetto russo Boris Michajlovic Ioafan, Luogo e data di nascita: 25 agosto 1883 Professione: educatrice, insegnante Contessa, figlia del duca Fabrizio di Sasso-Ruffo (1846-1911) e della principessa Natalija Aleksandrovna Mešcerskaja, nel 1908 a Pietroburgo sposa Boris Petrovic Ogarev (1882). Ha due sorelle: Marussja (1879-1991) e Elizaveta (1886-1940), che sposa in seconde nozze il principe Andrej Romanov. Nel 1919 Ol'ga Ogareva vive nella località "Grazie", nei pressi di Narni, dove è intenzionata ad aprire delle scuole per il popolo: il progetto prevede una classe di non più di 12 bambini, sia maschi che femmine dai 5 ai 13 anni, con l'insegnamento di una lingua straniera per la cifra di 300 lire mensili, vitto e alloggio compreso. Il marito lavora presso una compagnia italiana impegnata con il commercio con l'Oriente. In seguito è compagna e poi moglie in seconde nozze del noto architetto russo Boris Michajlovic Ioafan, anch'egli residente in italia. nella foto con la scultrice Vera Mukhina Boris Mikhailovic Iofan (Odessa, 28 aprile 1891 – Mosca, 11 marzo 1976) è stato un architetto sovietico, conosciuto per gli edifici in stile staliniano come la Casa sul lungofiume o il Palazzo dei Soviet a Mosca.. La Casa sul Lungofiume come appare oggi
Primi anni Nato ad Odessa, in Ucraina, si laureò in
architettura in Italia nel 1916 presso il Regio istituto superiore di
belle arti, a Roma.. Arrivato a Roma alla vigilia della prima guerra
mondiale, rimase in Italia per 9 anni, e studiò e lavorò
nel laboratorio del famoso architetto romano Armando Brasil
(1879-1965). Iofan tornò in Russia nel 1924, dopo la campagna
fascista contro Roma nel 1923. Questi nove anni italiani, ovviamente,
furono determinanti nella formazione dell'architetto: Il presidente della unione sovietica , Alexei Rykov venne in Italia nel 1923 per trattamenti medici e riposo. L'architetto Boris Iofan , incontrò a Roma Alexey Rykov che dopo aver illustrato i grandi cambiamenti avvenuti in Russia lo invita in Unione sovietica. Dopo essersi consultato con sua moglie, Boris prende una decisione importante e la famiglia si trasferisce in Russia. Tornato in Unione Sovietica diventa uno dei più noti architetti russi. Inizialmente seguì la tradizione neoclassica, e la sua prima realizzazione fu, nel 1929, il sanatorio per l'élite del PCUS a Barvikha, nei pressi di Mosca, che gli valse l'attenzione del partito. Nel 1931 costruì l'edificio residenziale per la nomenklatura chiamato Casa sul lungofiume (in russo Casa del governo), che aveva 505 appartamenti, due teatri e negozi al dettaglio. Iofan visse a lungo nel palazzo, che divenne anche un edificio simbolo per lo stalinismo. Il Palazzo dei Soviet Il progetto di Iofan per il Palazzo dei Soviet vinse il concorso indetto nel 1932 (il primo premio andò a pari merito a tre disegni, ma Stalin lo assegnò poi a Iofan). Lo stesso progetto gli valse anche una medaglia d'oro all'Esposizione universale del 1937 a Parigi, dedicata all'arte e alla tecnologia nella vita moderna. La cattedrale di Cristo Salvatore, una chiesa iniziata dallo zar Alessandro I di Russia e consacrata da Alessandro III, venne abbattuta per la costruzione del palazzo prima che iniziasse il concorso. La costruzione del Palazzo dei Soviet procedette lentamente: nel giugno del 1941 i lavori vennero fermati quando le impalcature di acciaio raggiungevano il 50° piano. Le strutture vennero rimosse e fuse per realizzare armi a causa della guerra. Nel 1958 al posto dell'edificio venne costruita la Piscina Moskva ed i lavori per il palazzo vennero definitivamente abbandonati. Iofan disegnò anche i padiglioni sovietici per l'Esposizione universale di Parigi del 1937 e di New York nel 1939. In seguito si offrì di costruire il grattacielo dell'Università statale di Mosca nel 1947, ma il compito venne affidato a Lev Rudnev.
Le pavillon de l’URSS a été dessiné par l’achitecte Boris Iofan. Ce long bâtiment (160 mètres), croissant par degrés successifs et se terminant par une tour faite de métal, de béton, et recouverte de marbre, est célèbre pour le groupe sculpté qui la surmonte, représentant deux figures du prolétariat -deux héros soviétiques- portant haut dans le ciel l’emblème communiste : l’Ouvrier et la Kolkhozienne, réalisé par la sculptrice soviétique Vera Moukhina. La conception, la réalisation, et l’acheminement de cette oeuvre en acier inoxydable de 25 mètres de hauteur a posé de nombreux problèmes techniques, du fait des nombreux éléments métalliques devant être soudés entre eux, et parce que certaines parties (bras, étoffes) disposées sur un plan horizontal devaient tenir sans se fracturer malgré leur longueur et leur poids (plusieurs tonnes). Le matériau utilisé (acier chromé) rend la surface des deux personnages brillante comme un miroir. Au pied de la tour deux blocs massifs sont ornés de bas-reliefs sculptés par Joseph Tchaïkov : ils sont une représentation allégorique des républiques de l’URSS. Après l’exposition, ils connaissent une histoire particulière, "déterrée" en 2004 par les archéologues de l’INRAP : offerts par l’URSS à la CGT, ils sont installés dans le parc du château de Baillet-en-France. Ils sont détruits durant l’Occupation, puis exposés sur le sol à la Libération, avant d’être jetés dans une glacière du XVIIème s. Tombés dans l’oubli, ils sont découverts soixante ans plus tard lors de fouilles archéologiques. Les pavillons de l’Allemagne et de l’URSS ont valu à leurs architectes d’être récompensés d’une médaille d’or, au moment même où dans leurs pays respectifs les artistes dont les oeuvres ne sont pas en conformité avec les critères esthétiques des nazis et des soviétiques sont persécutés.
Il 20 ottobre 1970 Iofan venne nominato Architetto del Popolo dell'Unione Sovietica. Morì a Mosca l'11 marzo 1976, ed è sepolto nel cimitero di Novodevicij.
Mio articolo publicato sulla Pagina Nota Nei documenti italiani s'incontra Olga Ongareff. Fonti archivistiche Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione generale della Pubblica sicurezza, Affari generali e riservati, 1919, cat. A11, B. 24, f. Ongareff Olga n. 114.
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ideazione e progettazione Giuseppe Fortunati |