Pietro Donato Cesi
(1521-1586)
NARNI - Alla folta schiera di Narnesi che tra il 1400 ed il 1600
fanno la storia d’Italia , non si puo’ non annoverare uno dei cinque
cardinali della famiglia Cesi.
Tale famiglia legata per ramo materno alla nipote di Erasmo da Narni,
sale ai vertici della Roma del potere dei Papi. Nello specifico in
questo articolo parleremo di Pietrodonato Cesi Seniore , distinguendolo
da un altro cardinale Cesi che verrà dopo e prenderà il nome di
Pietrodonato Cesi Juniore.
Varie lapidi poste sul palazzo Comunale di Narni , anche se sbiadite,
ricordano i Cardinali Cesi a cittadini distratti, in memoria della
nostra storia.
CESI, Pier Donato. - Nacque, non si sa se a Roma o a
Todi, da Venanzio Chiappino e Filippa Uffreduzzi nel 1521. Terminati gli
studi, si recò a Roma, accolto nel palazzo di un cugino di suo padre,
il cardinale Federico Cesi. Nel concistoro del 25 giugno 1546 avvenne
la sua nomina alla sede episcopale di Narni. Nel febbraio 1547 egli
giunse a Trento per prendere parte al concilio in qualità di Vescovo di
Narni.
CESI, seniore, Pierdonato (1521-1586)
Birth. 1522 (1), Rome. Roman patrician. Son of Venanzio Cesi, called Chiappino, and
Filippa Uffreduzzo. Second cousin of Cardinals Paolo Emilio Cesi (1517) and Federico Cesi
(1544). Relative of Cardinals Bartolomeo Cesi (1596) and Pierdonato Cesi, iuniore (1641).
Education. University of Ferrara, Ferrara; University of Perugia, Perugia (law);
University of Bologna, Bologna (law); also, studied law under Andrea Alciato; obtained a
doctorate.
Early life. Returned to Rome after finishing his studies in Ferrara and entered the
court of Cardinal Federico Cesi. Referendary of the Tribunals of the Apostolic Signature
of Justice and of Grace in the pontificate of Pope Paul III. Domestic prelate of His
Holiness.
Sacred orders. (No information found).
Episcopate. Elected administrator of the diocese of Narni, June 25, 1546; resigned
administration before July 12, 1566. Participated in the Council of Trent, 1547. Governor
of Romagna, March 1, 1556; president, September 17, 1556 until 1559. Vice-legate of
Bologna, April 29, 1560 until 1563. Governor of Civitavecchia, 1563. Governor of Bologna,
January 22, 1564 January 5, 1565. Cleric of the Apostolic Chamber, March 23, 1565.
Governor of Civitavecchia, 1566.
Cardinalate. Created cardinal priest in the consistory of May 17, 1570; received
the red hat and the title of S. Barbara. Opted for the title of S. Vitale, June 16, 1570.
Participated in the conclave of 1572, which elected Pope Gregory XIII. Legate in Bologna,
July 4, 1580 until 1584. Opted for the title of S. Anastasia, May 28, 1584. Participated
in the conclave of 1585, which elected Pope Sixtus V.
Death. September 29, 1586. Buried in the church of S. Maria in Vallicella, Rome (2).
Bibliography. Cardella, Lorenzo. Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana
Chiesa. Rome : Stamperia Pagliarini, 1793, V, 131-133; Chacón, Alfonso. Vitæ, et res
gestæ Pontificvm Romanorum et S. R. E. Cardinalivm ab initio nascentis Ecclesiæ vsque ad
Vrbanvm VIII. Pont. Max. 2 volumes. Romae : Typis Vaticanis, 1630, II, col. 1710-1711;
Eubel, Conradus and Gulik, Guglielmus van. Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi.
Volumen III (1503-1592). Münich : Sumptibus et Typis Librariae Regensbergianae, 1935;
reprint, Padua : Il Messagero di S. Antonio, 1960, pp. 44, 60, 71 and 253; Weber,
Christoph. Legati e governatori dello Stato Pontificio : 1550-1809. Roma : Ministero per i
beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1994.
(Pubblicazioni degli archivi di Stato. Sussidi; 7) pp. 150, 151, 214, and 573-575; Zedler,
Johann Heinrich, and Carl Günther Ludovici. Grosses vollständiges Universal-Lexicon
aller Wissenschafften und Künste. 64 v. Graz, Adakemische Druck, 1961- . Reprint.
Originially published : Halle : J. H. Zedler, 1732-50. Vols. 19-64 ed. by Carl Günther
Ludovici.
Links. His Palazzo Camuccini, Cantalupo in Sabina, in Italian; his tomb in the church
of S. Maria in Vallicella, Rome; another view of his tomb; and closer view of his epitaph.
(1) This is according to Zedler, Grosses vollständiges Universal-Lexicon aller
Wissenschafften und Künste; Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana
Chiesa, V, 133, indicates that he died in 1586 at 65; his epitaph (note 3), indicates that
he died at 54 in 1586; and in the photograph of his epitaph, linked above, it can be
clearly seen that he lived LXIV (not LIV) years and IV (not VI) months. Accordingly, he
would have been born on May 13, 1522.
(2) This is the text of his epitaph in Chacón, Vitæ, et res gestæ Pontificvm
Romanorum et S. R. E. Cardinalivm, II, col. 1710: D. O. M. PETRO. DONATO. CÆSIO. S. R. E.
CARD. A. PIO. QVINTO. PONT. MAX. AS. PRINCIPES. ET. RESPVBL. ITALIÆ. COMMOVENDAS. IN.
HÆRETICOS. MISSO. DEMVM. CARDINALI. CREATO ET. AD. CONSILIVM. GRAVISSIMARVM. RERVM.
PRÆCIPVE. SACRI. FOEDERIS. ADHIBITO. A. GREG. XIII. BONONIÆ. LEGATO. HARVM. ÆDIVM.
AMPLIATORI. TEMPLIQ. APSIDIS. FVNDATORI. VIXIT. ANNOS. LIV. MENSES. VI. DIES. XVII. OBIIT.
III. KALEND. OCTOBRIS. MDLXXXVI. FEDERICVS. CÆSIVS. HÆRES. PATRVO. POSVIT.
Gli esordi del Cardinale nell'amministrazione dello Stato pontificio
avvennero sotto il pontificato di Paolo IV con la nomina a presidente di
Romagna, avvenuta il 17 sett. 1556. I due anni e mezzo del suo governo
vengono ricordati dagli storici locali per le iniziative prese nel campo
dei lavori pubblici, specialmente a Ravenna, ove fece eseguire il
dragaggio del fossato, allora fonte di epidemie, nonché il restauro e
l'abbellimento di alcuni edifici. La grata che egli lasciò del suo
operato è testimoniata da due lapidi a Faenza ed a Ravenna. Pio IV,
asceso al soglio pontificio il 25 dicembre successivo, nell'aprile del
1560 nominava il cardinal nipote Carlo Borromeo legato a Bologna,
affiancandogli il Cardinale Cesi nella carica di vicelegato (11 apr.
1560). A Bologna il nostro Cesi vista l’assenza del Borromeo assunse in
pratica pieni poteri e realizzo’ grandi opere architettoniche a partire
dall’ampliamento di San Petronio , e la costruzione dell’Archiginnasio,
nel 1563.
A Bologna la vulgata afferma infatti che : “ San
Petronio doveva diventare la Chiesa più grande del mondo,
più grande di San Pietro a Roma, ma il Papa non lo ha permesso
“. Tutto questo accade quando il Papa Pio IV e il suo legato Carlo
Borromeo e il vice legato Cardinale Cesi fecero costruire lì
l’Archiginnasio, nel 1563, non lo fecero “contro” San Petronio, ma
eventualmente contro la indipendenza della Università che così
definitivamente era assoggettata alla pubblica autorità. Questo pero’
comporto che il faraonico progetto del duomo di Bologna di Arduino
Arriguzzi per il completamento delle basilica di San Petronio, fu
fortemente ridimensionato per non competere con san Pietro a Roma.
Il suo nome rimane legato alla storia di Bologna soprattutto per le
grandiose opere di edilizia, di urbanismo e di decoro artistico che egli
promosse durante il suo governo.
La creazione della fontana del Nettuno
con la celebre statua del Giambologna e la sistemazione dell'omonima
piazza, l'abbellimento del palazzo del Governo,
stemma Cesi sulla fontana del Nettuno
Fontana Vecchia e Piazza del Nettuno
Voluta
dal papa Pio IV all'interno di una serie di interventi urbanistici di
riqualificazione della città, la fontana del Nettuno fu eseguita
dall'architetto e pittore siciliano Tommaso Laureti che nello stesso
periodo (1563) riportò l'acqua in piazza Maggiore e
realizzò la Fontana Vecchia, addossata al Palazzo comunale e
prospiciente l'attuale via Ugo Bassi.
La fontana, di forma piramidale, è dedicata al dio del mare
Nettuno, nella intenzione del committente - il vicelegato Pier Donato
Cesi - simbolo del buongoverno del pontefice. Le statue in bronzo
furono affidate allo scultore fiammingo Jean Boulogne, che le
eseguì entro il 1564.
Altre opere
l'innalzamento delle
facciate del palazzo dei Banchi e dell'ospedale della Morte, il
raggruppamento delle macellerie in tre apposite strutture edilizie e
l'apertura di una strada, nota più tardi come via Urbana, sono
testimonianza, oltre che di un non comune spirito d'iniziativa, della
passione per le belle architetture e di quel fine gusto artistico che
compaiono, anche successivamente, come tratti caratterizzanti della
personalità del Cesi.
dal libro di Viziani "Diece libri delle historie per la sua patria"
L'opera, di maggior rilievo, da lui ideata e
portata a compimento, fu la costruzione del maestoso fabbricato delle
Scuole Nuove, noto come l'Archiginnasio, la nuova sede dell'università,
opera dell'architetto Antonio Terribilia, fu solennemente inaugurata il
21 ott. 1563. Il nostro Cardinale non si limitò solo alle strutture
edilizie , ma chiamò anche insegnanti di grande prestigio a Bologna,
rilanciando il primato di questa grande università vanto di tutta
l’Italia.
Per volere del Cardinale Cesi , un altro narnese Erulo Eroli
diviene Vescovo di Bologna , come ricorda la lapide nel duomo di Narni.
Pierdonato Cesi Come Vescovo di Narni dal 25 giugno 1546 al 12 luglio
1566 , resta famoso per avere voluto ricostruire le mura cittadine dopo
il sacco dei Lanzichenecchi del 1527 cosa che avvenne tra il 1550 ed il
1566.
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