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Mostra a Stifone

dai Mulini alle centrali  Idroelettriche

a cura dell'Ing. Giuseppe Fortunati

 Proprio i mulini sono stati il filo conduttore delle visite lungo tutto il percorso della pista ciclabile. Si è partiti da Mulino Eroli, che con i suoi stupendi giardini, fa quasi dimenticare la sua storia millenaria, essendo il mulino di cui si ha più antica memoria e che è durato con alterne fortune fino alla seconda  metà del 1900. Per vedere poi dal fiume i resti del mulino Lanari ora quasi sommerso dalla vegetazione, ma che anche lui ha avuto la sua storia essendo anche una segheria oltre che mulino ad olio, e che nel medioevo era ben conosciuto, tanto da essere rappresentato anche durante le manifestazioni della corsa all’anello.

Altri mulini si incontrano poi lungo il fiume Nera. Si pensi che l’attuale diga di Recentino sorge proprio dove era il mulino della famiglia Ruffo, e che proprio su di esso è stata costruita la diga attuale. Ma il vero protagonista della storia dei Mulini è Stifone dive è stata allestita dall’ing. Giuseppe Fortunati, una mostra proprio nelle cantine della famiglia Silori, che un tempo possedeva gran parte del paese di Stifone ed anche dei mulini.

La mostra ha messo in evidenza un glorioso passato che vedeva nel comune di Narni ben 44 mulini di cui circa la metà era a trazione animale, con muli, asini e buoi che sostituivano la forza dell’acqua, ed erano nei luoghi lontani dal fiume, ma l’altra metà era alimentato ad acqua. Una vera storia ormai dimenticata, ma che per millenni ha nutrito con farina ed olio tutti gli abitanti del territorio.

La mostra ha ricevuto grande successo di pubblico e molto interesse di grandi e piccini, che hanno potuto anche gustare oltre ad ottimo vino offerto da produttori locali, anche prodotti tipici e soprattutto la bruschetta fatta proprio con pane ed olio buono. Il paese di Stifone ha accolto con le sue acque azzurre molti dei visitatori e sportivi che hanno percorso la pista ciclabile, è che hanno potuto vedere, anche le prime centrali idroelettriche, che proprio un figlio di un mugnaio realizzò nel lontano 1892, e che decretò la fine di una epoca, segnando il passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale.

Proprio all’Ing. Aldo Netti era infatti dedicata la seconda parte della mostra, ripercorrendo una storia che andrebbe apprezzata e valorizzata e che pur avendo grande il nostro Comune decretando molti anni di lavoro e piena occupazione, non è stata ad oggi tenuta nella giusta considerazione.  Speriamo che questa mostra possa diventare qualcosa di stabile e fruibile ai molti turisti che hanno molto apprezzato questa riscoperta del recente passato.   

Il percorso si conclude poi in località le mole, luogo incantato segnato ancora dalla presenza di ben tre mulini, ancora in discreto stato di conservazione, che con le loro opere di presa delineano un paesaggio bellissimo, che ha affascinato grandi e bambini, grazie anche alle zone allestite per estemporanee di pittura e di gioco per i più piccini. Quindi bellissime giornate, che speriamo possano essere replicate nel prossimo futuro, tra le meraviglie di questa valle incantata.

 

si spera  che il lavoro fatto dall'ing. Fortunati  possa divenire un museo dell'energia nel Territorio.

 

 

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