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NARNI Domani

 

Il Progetto della

Margherita

Per un nuovo modello

Di Città

 

 

 

Interventi Programmatici

Indice

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new.gif (2210 byte)LISTA DEI CANDIDATI

A cura di : Castellani, Cardinali , Fortunati

A cura di : Fortunati Fadda

A cura di : Antonini, Capotosti, Bevilacqua

A cura di : Fociani, Ciancuti

A cura di : Isidori

A cura di : Felici, Fortunati

A cura di : Marrucco

A cura di : Rossi

A cura di : De Lorenzi

A cura di : Fortunati

Allegati:

Rocca On line

A cura di : Marrucco, Fortunati, Rossi

Ospedale Comprensoriale

A cura di : Isidori

Relazione sullo stato delle Politiche Sociali  new.gif (2210 byte)

A cura di : Isidori

Partecipazione dei Cittadini   new.gif (2210 byte)

A cura di : Fortunati

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Decentramento universitario:

Narni Città della comunicazione e degli studi internazionali

 

 

A cura di : Castellani, Cardinali , Fortunati

L'opportunita' del decentramento universitario
Narni Città della Comunicazione e degli studi internazionali


L'idea del decentramento universitario, finalizzato al trasferimento nei piccoli centri di corsi di studi
e di strutture didattiche dai grandi poli accademici, ha come scopo sociale il superamento dei problemi che,
a causa della sovrappopolazione, assillano i centri maggiori: primi fra tutti quello dell'abbandono degli
studi e dello scadimento degli insegnamenti.

Narni sta tentando, con successo, di inserirsi nei progetti di decentramento dell'Università di Roma-"La
Sapienza", un mega-Ateneo che, pur essendo in una fase di diminuzione degli iscritti, ne contava comunque
140.000 circa nell'a. a. 1999-2000. Gli accordi di programma raggiunti fra Senato accademico e Comune
prevedono l'avvio nell'autunno 2001 di corsi di recupero e di tutoraggio, mentre per il febbraio 2002
è fissata la partenza del secondo trimestre del triennio di base del corso di laurea in Scienze
politiche e delle relazioni internazionali e di quello in Scienze delle comunicazioni . Queste attività
partiranno con l'intenzione di rivolgersi, nella fase di inizio, ai circa 600-700 studenti, iscritti alle
due facoltà romane, che provengono dall'Umbria e dall'Alto Lazio. È contemplata anche l'attivazione di
Masters post-laurea in Relazioni internazionali e in Multimedia education.

Il sindaco di Narni, Luigi Annesi, ha presentato alla stampa il progetto studiato da Ente ed Università
"La Sapienza" facendo riferimento all'importanza che esso potrebbe assumere per tutti quegli studenti
pendolari che "ogni mattina affollano le nostre stazioni" per dirigersi verso l'Ateneo romano; ha
inoltre espresso l'auspicio che questo disegno possa funzionare da stimolo per un aumento del tasso dei
laureati presenti sul territorio, con la positiva dinamica che dal punto di vista culturale una simile
eventualità potrebbe ingenerare nella realtà locale. Queste due considerazioni dimostrano una giusta focalizzazione, non limitata soltanto alle ricadute di più stretto carattere economico, della questione-decentramento.

È facile immaginare le diverse opportunità che, dal punto di vista economico-occupazionale, potrebbero
derivare dalla scelta di far approdare stabilmente due corsi universitari in una piccola realtà come quella
narnese. Ancora più stimolante, tuttavia, è pensare alle possibilità di confronto critico e di apertura
verso l'esterno che potrebbero inverarsi in una tessuto locale che, per certi versi, sembra chiuso e
stanco negli ultimi anni. Molto interessante, da questo punto di vista, può essere proprio la scelta dei due corsi di laurea da decentralizzare.  Scienze della comunicazione, per esempio, si propone nelle intenzioni de "La Sapienza"
come "un'intersezione fra molteplici saperi disciplinari, i quali sono in grado di produrre una
conoscenza empiricamente fondata circa le importanti trasformazioni in atto nella vita sociale, partendo da
punti di vista diversi, ma adottando come chiave interpretativa comune lo studio dei processi di
produzione e di scambio di simboli condivisi" [vedi
www.comunicazione.uniroma1.it]. Si tratterebbe, per la
città, di un'opportunità fondamentale per entrare, con determinazione e da protagonista, nel settore della
formazione dei saperi sulle nuove tecnologie e sui sistemi di comunicazione, in quello dell'industria
culturale e dei nuovi consumi (eventi, musica, turismo, cinema); sarebbe uno stimolo fondamentale per
la creazione e/o lo sviluppo in loco di nuovi modelli di imprenditorialità legati al tempo libero ed alla
trasmissione delle informazioni. Per Narni sarebbe andare oltre l'identità industriale costruita nel
Novecento per tornare alla propria vocazione di luogo di cultura e di conoscenze: il ritorno ad una Narni
che guarda alla sua Rocca con l'aspettativa del fanciullo nei confronti di un grande e vecchio saggio,
e da questi è spronato alla conservazione, "che è rispetto", e ad una crescita meditata, ricca e
consapevole (che è "il vero progresso"). Narni deve evitare di subire passivamente le scelte dell'Ateneo romano. È in via di costituzione il Consorzio per lo sviluppo dell'Università, con la partecipazione, oltre che di Università, Comune e Provincia di Terni, anche di banche, imprese, associazioni di categoria, fondazioni. In questo
soggetto istituzionale, è indispensabile che il Comune integri le esigenze degli istituti superiori locali e
dei soggetti culturali già presenti sul territorio (per esempio, il progetto di comunicazione globale
Progetto Kant, vedi
www.adpace.it).

Dal Consorzio, il Comune deve partire per impostare programmi di prospettiva in grado di tenere conto
delle diverse concezioni di Università che si stanno affermando in tutto il mondo. Narni è solo all'inizio
del suo percorso per diventare centro di cultura accademica, ma è necessario che essa mantenga un alto
profilo e punti, ambiziosamente, a diventare un polo di eccellenza (dal punto di vista della didattica e
della ricerca) per tutto il Centro-Sud Italia. Per far questo, occorre guardare con attenzione
all'opportunità di aprirsi ai progetti di Università-On Line ed Università-On Demand che stanno
prendendo avvio anche in Italia, e che stanno interessando da vicino alcuni cittadini narnesi. Si
tratta di ampliare la qualità dei servizi che vengono forniti agli studenti, andando oltre il paradigma
spazio-temporale della lezione con <<gesso e lavagna>>: un esempio concreto di questa apertura può
essere dato dal Progetto BUSINESS LABOR VIRTUAL UNIVERSITY for electronic society (BLU-es) che l'ing.
Giuseppe Fortunati sta realizzando con l'Università degli studi di Firenze; (
www.thinkquest.it/egocreanet ) l'obiettivo di questa iniziativa è quella di produrre "una risposta interattiva alle riconosciute esigenze di rinnovamento delle competenze manageriali, attuando cicli di rigenerazione interattiva della gestione del sapere,
in quanto ciò rappresenta un fattore di criticità dello sviluppo per imprenditori manager e dirigenti di
azienda che, nell'ambito dello sviluppo di distretti digitali, vogliano cimentarsi con la dimensione dello
space-market, nel quadro della Net-economy in Europa". Al di là della originale specificità di questo
programma, è necessario sottolineare l'importanza che queste forme di aggiornamento continuato e diretto
(verso le singole case) vanno assumendo in tutta la società: per inserirsi efficacemente in questo che
rappresenta un mercato di qualità della trasmissione delle conoscenze, Narni, oltre che far uso sapiente
delle intelligenze già attive presenti sul proprio territorio, deve innanzitutto dotarsi delle
infrastrutture indispensabili (collegamento ADSL e fibre ottiche , per esempio) per rendere possibili queste forme innovative di Università, prevedendo non solo luoghi fisici per attuare i corsi, ma anche strutture operative dove
registrare e realizzare in maniera multimediale Lezioni da utilizzare On-Line o Off-Line. Narni deve
stimolare su questo terreno l'interesse dei partners de "La Sapienza", immaginando la possibilità di
accordi non solo limitati all'Ateneo romano, ma rivolti anche ad altri istituti accademici (nazionali
ed internazionali) interessati a progetti di ricerca e sviluppo delle <<nuove Università>>. Il previsto
decentramento di Scienze delle comunicazioni (che intende definire il proprio profilo formativo nei
termini "di una generale capacità di analisi grazie alla quale sia possibile impostare valide
interpretazioni ed efficaci progettazioni dinamiche comunicative nella loro più ampia accezione") e
l'istituzione del Master in Multimedia education possono fornire immediate risposte positive a queste
richieste che devono maturare sul territorio; è necessario, tuttavia, che l'Amministrazione segua
ancora con determinazione (quella dimostrata fino ad oggi) l'effettivo realizzarsi di queste ambizioni, non
limitando la propria azione alla gestione dei vantaggi economico-finanziari che Narni potrà ricavare di nuovi
fruitori (professori, studenti, loro famiglie), ma puntando decisamente alla valorizzazione culturale del
proprio territorio. Narni deve sfruttare l'opportunità che le viene offerta dal decentramento dei Corsi di laurea da "La
Sapienza" anche nel senso di integrare gli studenti nella realtà cittadina: è necessario stimolare la
partecipazione di questi nuovi soggetti alla vita culturale della città, alimentando la loro
progettualità, sostenendoli nelle loro iniziative, aiutandoli - perché no? - nel giudicare le loro
scelte. Una realtà territoriale <<a misura d'uomo>> deve dimostrarsi in grado di non considerare
l'individuo come un semplice <<consumatore>>, bensì deve provare la propria capacità di valutazione delle
potenzialità dei singoli e dei gruppi associati: deve mostrare l'interesse a dialogare democraticamente e
criticamente con essi, non escludendoli o considerandoli come dei semplici <<nuovi venuti>> in
grado di garantire una maggiore circolazione di denaro. Quanto bene verrà a Narni dalla scelta di
aprirsi all'Università si misurerà anche (o soprattutto) sulla capacità di aprirsi alle esigenze
dei nuovi soggetti che la popoleranno: una città che si sta invecchiando di anno in anno (e che
invecchiando si chiude) deve recuperare e nutrire lo spirito critico e il gusto per l'azzardo dei giovani.
Narni sembra aver fatto la sua scelta, orientando la propria attenzione verso Roma ed il bacino di
utenze dell'Alto Lazio. Quanto su questa scelta abbia pesato la decisione di tenerla fuori dal discorso
(sviluppatosi tra Terni e Perugia) sull'Ateneo regionale è motivo di dibattito politico, che merita
di essere affrontato in altre sedi e con altro approfondimento. Quello che però deve essere
considerato è che la città ha dimostrato, con le sue iniziative, la propria vitalità e la volontà di agire
comunque da protagonista nella costituzione di una rete culturale ed accademica più estesa, capace di
raccogliere e di trasmettere i patrimoni culturali maturati in loco. Ha accettato di rimettersi in gioco,
puntando alla ridefinizione della propria identità economico-sociale e culturale; ha iniziato a costruire
le strutture istituzionali necessarie per garantire adeguate attività di supporto alla didattica ed alla
ricerca. Narni non merita che il percorso iniziato venga bloccato da <<motivazioni superiori>> di ordine
politico: perché chiudere le porte di Narni all'Università romana? In fondo, la città è più
<<vicina>> (dal punto di vista della viabilità) a Roma che a Perugia, e la maggioranza dei suoi studenti si
rivolgono alla Capitale piuttosto che al capoluogo di Regione. Non sono possibili considerazioni di
carattere campanilistico o ottusamente esclusivi quando c'è in gioco (e la situazione è questa) il
futuro di una realtà locale che sta vedendo venir meno alcune certezze. I progetti vanno valutati per la loro
qualità, e non aprioristicamente.

 

 

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Formazione

A cura di : Fortunati, Fadda

 

 

Conferenza Programmatica "Margherita"

Formazione

La Formazione , mai come in questo periodo , e’ da considerare alla base di tutti i processi cardine della nostra societa’ . Infatti stiamo entrando nell’era della "Conoscenza Globale " e le societa’ avanzate giocheranno sempre di piu’ il loro progresso e la loro sopravvivenza su fattori basati sulla conoscenza.

La competizione e lo sviluppo , sono sempre piu’ giocati a livello "GLOCALE", ovvero da una visione globale si valorizzano le caratteristiche e le potenzialita’ di un territorio locale come puo’ essere il nostro Comune.

Per qualunque attivita’ o servizio , non si puo’ prescindere dalla formazione . Una formazione, intesa pero’ non come semplice trasferimento di nozioni , ma intesa in modo innovativo come strumento di ricerca operativa e come metodo di costante sviluppo ed adeguamento alle richieste della nostra societa’.

Quindi una formazione dinamica e non statica, che non arranca dietro al nuovo , ma che e’ sempre al passo con i tempi e spesso li precorre.

A livello Nazionale dopo un periodo di importanti innovazioni, sia a livello culturale che con progetti strutturali per la scuola come " Nuove Tecnologie Didattiche", che hanno dotato tutte le scuole di aule informatiche da collegare in internet , stiamo assistendo ad un periodo di transizione da seguire con grande attenzione.

Anche i corsi di Formazione per il conferimento della qualifica dirigenziale ai Capi di Istituto delle Istituzioni scolastiche , ed i processi di autonomia scolastica , hanno profondamente inciso sulle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado.

Tali iniziative formative oltre che ad assegnare la qualifica Dirigenziale ai Capi di Istituto , hanno incentivato la messa a rete di esperienze ed una maggiore partecipazione con istituzioni territoriali locali ed accelerato i processi di Progettazione interna dei percorsi Formativi.

 

Per il Comune di Narni i problemi di diminuzione della popolazione scolastica ed il conseguente ridimensionamento di alcune Scuole del territorio e’ particolarmente sentito .

La migrazione da Narni Centro a Narni Scalo di molte strutture scolastiche che hanno portato anche una diversa distribuzione delle cariche a livello Dirigenziale , va seguita con attenzione per salvaguardare gli interessi di tutta la comunita’.

Bisognerebbe operare per equilibrare tali flussi ed incentivare con adeguati POF (Piani di Offerta Formativa ) le istituzioni locali , ed in modo particolare gli Istituti

 

di Istruzione Secondaria, per dare nuovo potere attrattivo alle scuole del nostro territorio.

 

Analizzando poi la situazione del nostro Comune , oltre alle istituzioni Scolastiche Ministeriali , si possono notare altri importanti centri di formazione che vanno seguiti e potenziati .

Ad esempio l’Universita’ della Terza Eta’ sta divenendo sempre piu’ una realta’ territoriale che coinvolge centinaia di iscritti e che valorizza quei processi di "Long Life Learning " che sempre piu’ vanno considerati come una risorsa importante da mettere a rete .

Abbiamo poi un importante Centro di Formazione Professionale , che si caratterizza a livello Provinciale per le sue attivita’ legate oltre che per corsi tradizionali , anche per corsi innovativi, con le attivita’ di Restauro ed i processi formativi legati al territorio.

 

Parlando poi di Formazione innovativa si lamenta una carenza di specifiche professionalita’ nei settori delle nuove tecnologie , con previsioni per i prossimi anni di centinaia di migliaia di posti di lavoro. In parte si puo’ ovviare a tali carenze formative , con progetti di " Learn By Doing " in cui i giovani possono apprendere direttamente sul campo le nuove tecnologie, operando a livello internazionale su progetti innovativi tipo Thinkquest , che permette la formazione a distanza di decine di migliaia di giovani ogni anno.

Tali processi che possono sembrare lontani dal nostro territorio , vedono invece una presenza consolidata dal 1997 anche con eventi di carattere nazionale ed internazionale , come i meeting di Terni degli ultimi anni . ( vedi www.thinkquest.it)

Questo potrebbe portare nel nostro Comune di Narni ulteriore linfa per attivare nuove sinergie.

 

Altra sfida importante e’ la Formazione Permanente in tutti i settori dei Servizi , Pubblici e privati, primo tra tutti la riqualificazione e l’adeguamento nella Pubblica Amministrazione .

Si nota infatti un processo di E-Governament , che portera’ nei prossimi anni a processi innovativi in tutte le pubbliche amministrazioni, che andranno sostenuti da processi di Formazione di adeguata importanza .

La Scuola dei prossimi anni si deve attrezzare per affrontare nuove sfide , sia nel settore dell’innovazione , che nel rafforzamento delle "Conoscenze e Competenze di base ".

Il Comune di Narni dovra’ essere adeguatamente supportato in tutti i settori della formazione vedendo nelle nuove sfide, non solo un problema , ma anche una opportunita’ di nuova crescita.

 

 

 

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Messa a rete degli eventi artistico culturali

Elaborazione

di un progetto per la ricettività

 A cura di : Antonini, Capotosti, Bevilacqua

 

MESSA A RETE DI EVENTI ARTISTICO CULTURALI CON PROGETTO DI ADEGUATA RICETTIVITA’

La comunita’ narnese si distingue nel tempo per la sua straordinaria capacità di dare vita ad iniziative volontaristiche, autoprodotte, di popolo; nel tempo molte manifestazioni di vario genere si sono succedute ma poche, in un processo di selezione naturale, hanno raggiunto la "dignitas" di evento stabile e duraturo.

Poche hanno dunque avuto il carattere di evento, cioè di un appuntamento fisso foriero di superare le iniziali anguste frontiere territoriali beneficiando di finanziamenti pubblici e privati permanenti.

Si segnalano a nostro giudizio:

Narni corsa dell’anello,

Narni, le vie del cinema,

Narni black jazz festival,

Narni lirica (in fieri).

Tali manifestazioni appartengono ormai alla comunità, parte di popolo res omnium ampiamente sentite come proprie che molto hanno significato nella promozione della nostra terra nell’ambito dei confini nazionali.

IL RUOLO DELLA POLITICA

E’ mancata, nella scorsa generazione, una politica efficace e consapevole da parte degli EELL di coordinamento ed indirizzo nei confronti delle manifestazioni capaci di svilupparsi come volano turistico e culturale.

Certo, il sistema della fabbrica non rendeva necessario un particolare afflusso turistico che potenziasse il settore terziario (soprattutto ricettivo).

Nel 1996, spento ormai il sogno della fabbrica globale, si registra un cambio di tendenza con l’amministrazione comunale in prima linea nella organizzazione degli eventi nel tentativo di "recuperare" il tempo perduto (ben sfruttato da città limitrofe come Orvieto, Todi,Spoleto etc.) per contribuire allo sviluppo diverso.

I problemi che si evidenziano e che sono certo frutto del ritardo di cui sopra sono:

    1. Mancanza di promozione coordinata e continua sul territorio nazionale ( necessaria perché gli eventi possano fungere da autentici volani e catalizzatori degli afflussi su Narni),
    2. Mancanza di una adeguata rete di ricettività (alberghi, ristoranti,agriturismi etc.) che rende difficile la presenza stabile di turisti a Narni.

 

LE SOLUZIONI

 

L’amministrazione investe congiuntamente agli sponsor circa lire 500.000.000 nella promozione degli eventi di cui sopra, ma per conseguire una messa in rete reale ed efficace è necessario:

    1. Centralità : che vi sia un ente che assuma funzioni di coordinamento nella iniziativa di ufficio stampa, che prepari pacchetti turistici week end abbinati a varie formule, che acquisti spazi sui net-work nazionali, che possa insomma, come centro motore, accogliere indirizzare e gestire le presenze. Secondo noi ben si presta all’uopo lo IAT narni per la sua centralità e collegamento.
    2. Razionalizzare per risparmiare: appare ormai superata la formula di ogni evento autogestito; è necessario che si proceda all’affidamento di ufficio stampa, propaganda e promozione ad un soggetto unico stornando parte dei fondi ad hoc in modo che lo IAT possa attrezzarsi per gestire efficacemente dal punto di vista fisico tutta la realtà narnese.
    3. Ricettività: appare foriera di sviluppo,integrabile cioè con programmi di ristrutturazione e valorizzazione, l’idea dell’ Albergo più grande del mondo, ossia della disponibilità temporanea in affitto di strutture private. Anche questa possibilità, a nostro avviso, può essere gestita dallo IAT che potrebbe così, in collaborazione con agenzie turistiche di respiro nazionale, preparare pacchetti globali ( cosa vedere, dove dormire, dove mangiare con diverse offerte di prezzo) in concomitamza dei principali eventi.
    4. Rete comunitaria: è necessario procedere ad allacciare maggiormente relazioni con identiche manifestazioni europee per accedere a specifici programmi di finanziamento comunitari, destinati cioè alla riqualificazione ed al potenziamento turistico culturale, (strumenti fino ad oggi privi di reale utilizzazione nel nostro comune),che si intrecciano magnificamente con programmi di recupero del centro storico che in esso deve qualificatamente allocarsi. Si attendono nell’immediato: la messa in opera della Rocca, beneficiaria di un programma di investimento comunitario come centro culturale universitario;il Vescovado quale sede del museo diocesano; e Palazzo Eroli sfruttabile anch’esso come sede di decentramento universitario; corsi di formazione professionale che integreranno le funzioni ed i bisogni della nuova utenza del centro storico oltre a valorizzare notevolmente l’immagine turistica.

Contributo al programma di Gino Capotosti, Edoardo Antonini e Franco Bevilacqua.

 

 

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Azione di tutela ambientale

 

A cura di : Fociani, Ciancuti

 

Azione di tutela ambientale

 

Note sulla qualità dell'aria a Narni

 

 

Da una richiesta per altro giustificata e leggittima inoltrata dal comune di Narni nel periodo 1985/89 scaturì una prima valutazione di dati relativi all'inquinamento atmosferico. Detta richiesta fu "obbligata" a causa della presenza di un numero elevato di attività produttive rilevanti, di reti viarie di grande comunicazione e di centri residenziali comprendenti strutture assistenziali, ricettive, di aggrgazione ecc. . Lo studio che fu commissionato alla Unità Sanitaria Locale, competente per territorio, non potè essere considerato completo, perché realizzato in un tempo relativamente breve. Si rese necessario sottolineare, per un'analisi più completa tale da evidenziare l'andamento temporale del fenomeno, l'opportunità di correlazione il grado di inquinamento delle tre compononti ambientali quali aria, acqua e suolo con elaborazioni di confronto di almeno della durata di 5-10 anni.

 

La valutazione dei dati relativi all'inquinamento atmosferico fu eseguita con centraline che rilevavano in continuo per 24 ore al giorno e salvo interruzioni causate da disservizi, manutenzione, riparazione, per 12 mesi all'anno. Tali campionatori furono ubicati a narni sulla Torre di P.zza Alberti e a Narni Scvalo presso la ex sede della Medicina del Lavoro in Via Treste, successivamente spostato presso la scuola media L. Valli in Via del Parco. Altri punti di rilevamento furono collocati nel territorio di Montoro e Nera Montoro controllati dal laboratorio mobile del Presidio Multizonale di prevenzione della U.S.L. di Terni.

 

Gli inquinanti prelevati come indicatori della qualità dell'aria erano Anidride Solforosa ed Ossidi d'Azoto e per la presenza della T.I.C. si controllava anche Ammoniaca nella zona di Nera Montoro. Nel periodo 1985/88 furono utilizzati dei campionatori portatili per il prelievo delle polveri totali aereo disperse dalle quali fu ricavato e misurato la quantità di I.P.A. (Idrocarburi Policiclici Aromatici).

Limitatamente al Biossido di Azoto (NO2) le concentrazioni rilevate non superarono mai i limiti; anzi in tutte le stazioni si trovarono valori notevolmente bassi e tali da non destare preoccupazione.

 

Per gli I.P.A. non essendoci un riferimento legislativo adeguato furono presi a confronto i valori misurati in altre città come Terni, roma ed Ascoli Piceno. I valori registrati nel centro abitato di Narni superavano di oltre due volte nel periodo invernale e di oltre quattro volte nel periodo estivo le concentrazioni registrate nel centro abitato di Terni e molto simili ai valori registrati in città come Roma e Genova, cioè città industrializzate con elevato numero di abitanti e notevole traffico autoveicolare. Detti I.P.A. si formano in tutti i processi di combustione di carburanti sia da sorgenti mobili come gli autoveicoli sia da sorgenti fisse quali impianti industriali, di riscaldamento domestico, di termodistruzione dei rifiuti etc..

 

Paragonando i dati di Narni con quelli di città con superficie numero di abitanti, numero d'industrie più elevati etraffico autoveicolare sicuramente più congestionato e consistente si notava una stretta corrispondenza di valori. Nei confronti di Terni c'era una netta difformità con valori costantemente e notevolmente più elevati. Volendo considerare il contributo apportato dal traffico autoveicolare e dagli impianti di riscaldamento uguale a quello di Terni, cosa per altro poco probabile visto il numero degli abitanti e la struttura delle città stesse, si ritenne che il contributo maggiore era da parte degli impianti industriali.

 

Considerazioni

Pur non potendo fornire una valutazione glbale del livello dell'inquinamento realativo al territorio in ogetto e' possibile fare alcune considerazioni , non creddeendo che il problema relativo alla presenza degli I.P.A. sia diminuito. Per tali sostanze sarebbe opportuno realizzare una rete di monitoraggio scegliendo adeguati punti di rilevamento , che uniti a metodi analitici mirati permettano di caratterizzare meglio le principali fonti di emissione.

 

Va ricordato che la presenza contemporanea e massiccia di inquinanti primari come gli I.P.A. , in certe condizioni metereoambientali con esposizione a radiazioni solari e soprattutto in zone pianeggianti , puo' dare luogo ad inquinanti secondari come lo smog fotochimico , costituito da ozono ed altri componenti ossidanti notevolmente tossici .

Tra l'altro questa rete permetterebbe il contemporaneo controllo delle concentrazioni di polveri , altro problema abbastanza presente ed evidenziabile nei centri abitati anche visibilmente.

 

Per le centraline stabili di Narni e Narni Scalo necessita la realizzazione di un collegamento automatico per la trasmissione dei dati in tempo reale. Detto collegamento dovrebbe avvenire tra comune e A.R.P.A. ( Agenzia Regionale Protezione Ambientale).

Questo collegamento permetterebbe una valutazione periodica , una evidenziazione di eventuali anomalie , ed in definitiva l'osservazione dell'andamento temporale del fenomeno.

 

Nella zona di Nera Montoro , considerando i risultati delle indagini effettuate , si rende necessaria la realizzazione di una rete stabile di monitoraggio che valuti i principali inquinantio atmosferici oltre a quelli strettamente legati alle varie industrie .

 

Per meglio capire e interpretare la realtà è opportuno che siano considerate attentamente e prudentemente tutte le componenti del sistema compresa quelle strettamente riferite allo stato di salute della popolazione (Indagine Epidemiologica della Conca Ternana).

 

Si auspica solo che quanto sopra venga realizzato rapidamente, altrimenti sarà solo a futura memoria.

 

 

A cura di : Fociani, Ciancuti

 

 

 

 

 

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Politiche sociali

 A cura di : Isidori

 

Quali politiche sociali per la nostra città ?

Quale l’immagine di città che ci poniamo davanti agli occhi?

Una città con un’anima. Ovvero una città le cui Istituzioni si prendono cura, prima di tutto, della persona umana, del rispetto dei suoi diritti, della sua valorizzazione, in ogni stagione della vita.

Parlare di politiche rivolte alla persona, al sociale, vuol dire, a mio avviso, non soltanto creare le opportunità, porre in essere gli strumenti capaci di rispondere alle diverse esigenze, ma vuol dire anche pensare a nuove modalità ad un nuovo rapporto istituzioni-cittadino, che sia in grado davvero di andare incontro alle persone ed ai loro bisogni, in qualsiasi situazione esse si trovino.

Questo tanto più è vero, quanto più abbiamo una percezione delle questioni sociali legate alla sfera della normalità. Porre in essere servizi alla persona vuol dire avere capacità di leggere le reali esigenze delle persone e sapervi trovare risposta.

In questo settore, dobbiamo dire, il ruolo degli Enti locali si è progressivamente rafforzato, crescendo in termini di competenza e quindi di importanza. I piani locali per l’infanzia e l’adolescenza, in applicazione della L. 285/97, il Decreto Legislativo 286/98 sull’immigrazione, l’approvazione della L. 328/00, di riforma dell’assistenza, l’applicazione del referendum sul federalismo hanno segnato degli interventi normativi fondamentali in questo processo di progressiva evoluzione dell’area di governo locale. Durante il corso di quest’anno è stato istituto a Narni l’Ufficio per gli Invalidi Civili, competente per l’intero ambito narnese-amerino, mentre è prossimo il trasferimento di nuove, ulteriori funzioni in materia sociale, ad esempio sul fronte della prevenzione e della lotta alla tossicodipendenza.

Gli enti Locali Territoriali, ed il Comune in particolare, dunque, hanno sempre maggiori impegni, obblighi, responsabilità verso i cittadini, anche se non sempre le risorse disponibili risultano adeguate alle esigenze, inoltre, per converso, si richiede una sempre maggiore sensibilità e competenza professionale sulle tematiche sociali e relazionali. Peraltro, le modalità di progettazione, gestione, verifica dei servizi arilevanza sociale, che si sono introdotte, impongono sempre di più una prassi di progettazione partecipata che coinvolge attori istituzionali (Comuni, Asl, Scuola, ecc.) e attori della società civile (terzo settore, volontariato, associazioni, ecc.). Ciò è già avvenuto per l’elaborazione del Piano Sociale di Zona, come per il piano per l’infanzia e l’adolescenza ed il piano per l’immigrazione.

In questa logica di politica sociale ampia e metodologicamente partecipata, ci si chiede quanti e quali obiettivi ci vogliamo porre per promuovere il benessere e la crescita della nostra Comunità locale?

Contrasto alle povertà – Definire il concetto di povertà può essere arduo; vi sono povertà materiali ed immateriali, pobertà dei giovani e degli anziani, povertà delle persone sole e degli indigenti. Diciamo che, convenzionalmente, rientrano nel novero delle famiglie povere le famiglie che si trovano al di sotto della cosiddetta "linea di povertà", cioè quelle che hanno consumi pro-capite equivalenti a meno della metà del consumo medio pro-capite nazionale.

Passando dalle famiglie ai singoli individui, possiamo dire che una persona è considerata povera quando consuma meno della metà del consumo medio di un italiano. Nella nostra realtà locale è difficile avere una esatta percezione della quantità delle famiglie e delle persone che possono considerarsi povere, nel senso appena enunciato. Siamo ben consapevoli che non sempre a coloro che spontaneamente si rivolgono ai servizi sociali fanno capo tutte le situazioni di reale bisogno. Gli interventi di contrasto alla povertà sono volti a privilegiare politiche attive del lavoro e di sviluppo locale. Ciò che sino ad oggi si è cercato di fare è mettere in piedi una rete di soggetti e di relazioni, dei piccoli "osservatori" della realtà socile, che siano capaci di fare da "filtro" rispetto alle situazioni di disagio ed emarginazione sociale. Gli interventi, laddove possibile, devono tendere sempre e comunque al sostegno, alla riabilitazione, al reinserimento sociale e lavorativo degli individui, senza esaurirsi in mero assistenzialismo.

 

Sostegno alle famiglie - L’insieme delle politiche rivolte alle famiglie, in quanto cellule sociali primarie, è sicuramente complesso; esso comprende il sostegno economico, la necessità di garantire il lavoro e l’abitazione, l’aiuto nella educazione dei figli, la tutela e la promozione del ruolo genitoriale. Occorre, innanzi tutto, sgombrare il campo da equivoci: i destinatari degli interventi, non sono rappresentati soltanto dalle famiglie "fragili", cosiddette "problematiche" ma anche o, forse, soprattutto (tenendo conto del dato numerico sicuramente prevalente) delle famiglie che si scontrano ogni giorno con la complessità di una società in continua trasformazione, sottoposta a ritmi incessanti e sovraccarica di impegni e responsabilità. Sicuramente, promuovere politiche per le famiglie vuol dire non soltanto aiutare la famiglia nei momenti di difficoltà, ma anche promuovere la formazione della famiglia e valorizzarla come risorsa primaria per eccellenza della nostra società, e quindi, di diritti di cittadinanza.

In tale ambito, la politica nazionale del governo di centro-sinistra ha varato provvedimenti per il sostegno alla maternità, alle famiglie numerose e, relativamente al problema casa, ha disposto l’erogazione di contributi per il pagamento dei canoni di locazione.

A livello locale, oltre a mettere in campo servizi rivolti ai bambini ed agli adolescenti, che sicuramente sono di aiuto alle famiglie nel loro ruolo di prime agenzie educative dei minori, si ritengono necessari i seguenti interventi:

In tale settore dei servizi alla primissima infanzia dovrà trovare corretta e concreta applicazione il principio di sussidiarietà orizzontale, tra istituzioni pubbliche e società civile, intesa come l’insieme dei soggetti individuali e collettivi, affinché l’Ente pubblico Comunale si faccia garante del coordinamento e della qualità ed omogeneità del sistema di offerta di servizi complessivo, presente sul territorio.

 

Promozione dei diritti dell’infanzia e della adolescenza - Sul nostro territorio esistono due centri di aggregazione giovanile, una ludoteca ed un nutrito programma di attività estive, che si svolgono ogni anno in sette diverse località. Si tratta di servizi rivolti ai minori, frequentati per lo più dalla fascia preadolescenziale. Dovranno presto crearsi le condizioni per la creazione e lo sviluppo di nuovi centri di aggregazione e socializzazione "protetti", in grado di attrarre anche gli adolescenti ed i giovani, per offrire loro sostegno scolastico ed opportunità culturali, ma, al tempo stesso, è ovvio, per ottenere finalità di prevenzione.

Sviluppo e potenziamento dei servizi nelle frazioni – Il territorio comunale così ampio e così ricco di centri frazionari, dovrà essere al meglio valorizzato, non soltanto dal punto di vista turistico – ambientale, ma anche e soprattutto avendo riguardo alle esigenze socio-sanitarie della popolazione che vi risiede. Sono note, infatti, le situazioni di disagio manifestate in primo luogo dagli anziani, che rappresentano spesso la maggior parte degli abitanti delle frazioni. Da quest’anno ad esempio, in collaborazione con la ASL si è attivata un servizio di vaccinazione antinfluenzale anche nelle frazioni, e al più presto, si dovrà ottenere una maggiore dislocazione anche dei centri di prenotazione delle prestazioni sanitarie, già in corso di attivazione nelle farmacie locali. Per quanto riguarda invece i minori, si dovrà lavorare affinchè si possano creare centri di aggregazione e di attività ludica anche nelle frazioni; a tal uopo, vi è già un progetto finanziato di "ludoteca itinerante", capace cioè di offrire servizi muovendosi nei vari centri territoriali; ricordavo anche prima, poi, l’esperienza delle attività estive, sorte in ben sette centri frazionari. Tutto ciò, è ovvio, nel segno del contrasto all’emarginazione e al disagio sociale.

Costruzione di percorsi per l’orientamento, la formazione e l’inserimento al lavoro attraverso l’avvio di progetti di prevenzione dell’evasione scolastica e accompagnamento sociale, che coinvolgano le scuole, i servizi sociali, i centri per l’impiego e tutti gli attori che si muovono nel mondo professionale. In particolare, i progetti dovranno riguardare percorsi personalizzati per la formazione e l’orientamento dei giovani privi di specializzazione e con esperienze di precoce abbandono scolastico, volti a costruire situazioni di autonomia.

 

Tutela e assistenza di anziani e disabili – Per quanto attiene agli anziani autosufficienti, ovviamente le politiche promosse dall’Ente dovranno favorire la valorizzazione della persona anziana e delle sue potenzialità, creando le condizioni per una migliore socializzazione, promuovendo occasioni di incontro ed attività per il tempo libero (ricordo l’esperienza sin qui avuta dei soggiorni estivi, marini e montani, molto positiva). Migliorare la qualità della vita di un anziano pur autosufficiente si può, anche attraverso la diffusione di un sistema di telesoccorso, che eviti per quanto possibile il ricovero in strutture residenziali, cercando di mantenere lo stato di autonomia della persona e le sue abitudini di vita personali e familiari. Per le persone non autosufficienti e per i disabili, occorre consolidare la rete di assistenza domiciliare, anche integrata con i servizi sanitari, con funzione di cura e sostegno, sia morale, che materiale delle stesse. Vi è inoltre in previsione un progetto relativo ad un centro di riabilitazione e assistenza dei malati del morbo di Alzheimer.

Integrazione sociale degli immigrati presenti sul territorio, attraverso la difesa dei loro diritti e interessi concreti. La nostra città ha da sempre dimostrato sensibilità e accoglienza nei confronti degli immigrati presenti sul territorio, attualmente presenti, secondo i dati ufficiali, nel numero di circa 400 persone. Si tratta soprattutto di famiglie che si trovano in una situazione stanziale, con già attuata la fase dei ricongiungimenti familiari. Le etnie maggiormente presenti sono l’indiana, l’albanese, la marocchina. Riteniamo fondamentale avere considerazione delle persone in quanto tali, della loro dignità, della loro storia, indipendemente dalla loro etnia. Pensiamo che tra gli impegni prioritari di un Ente vi debba essere la salvaguardia dei diritti dei suoi cittadini, degli italiani, ma anche degli stranieri presenti, i quali, nel rispetto della legge, potranno partecipare attivamente alla vita politico-amministrativa locale, secondo il nuovo concetto di cittadinanza previsto nello Statuto Comunale in corso di approvazione, ai sensi del quale l’ente promuove la partecipazione attiva alla vita politico-amministrativa dell’Ente anche degli stranieri regolarmente soggiornanti, ancorché non residenti.. Per attuare tutto ciò, occorre, a mio avviso, continuare a lavorare per l’integrazione, nelle scuole, come nei servizi pubblici, consapevoli del fatto che mai come in questo momento è importante contribuire, nel nostro piccolo, a diffondere sempre di più una cultura di rispetto, di tolleranza e di valorizzazione delle differenze.

Ospedale comprensoriale Riteniamo seriamente opportuno, oltreché necessario, ragionare della costruzione di un nuovo ospedale, di bacino comprensoriale. Un ospedale nel segno della modernità, dell’efficienza, della specialità e della qualificazione delle prestazioni, in grado di offrire servizi reali ai cittadini, svolgendo un ruolo di attrazione anche per i territori limitrofi. Sosteniamo pertanto la volontà, già manifestata dai Sindaci di Amelia e di Narni, di riprendere in considerazione il progetto già esistente, per la realizzazione di un ospedale comprensoriale, situato in un luogo strategico per i territori di riferimento e per l’accesso viario, considerando questa scelta ormai improrogabile, non solo da un punto di vista della razionalizzazione delle risorse, ma anche e, soprattutto, dal punto di vista della risposta alle esigenze dei cittadini e della salvaguardia del ruolo del nostro territorio, anche in campo sociale e sanitario.

 

Narni, 03.11.2001 Roberta Isidori

 

 

 

 

 

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Sviluppo delle aree Industriali

 

A cura di : Felici, Fortunati

 

CONSORZIO PER LO SVILUPPO DELLE AREE INDUSTRIALI DEL COMPRENSORIO TERNI-NARNI-SPOLETO

 

Dal 1996 nella bassa Umbria si è avuta la necessità di terminare con interventi a pioggia ed in alternativa concentrare risorse su obiettivi mirati; successivamente questa esperienza è stata recepita anche in altre oarti del territorio umbro.

Una occasione è stata quella del Contratto d’Area iniziato nel 1998 fino al 31/ 12/ 2001, la prima esperienza in campo nazionale realizzata nelle aree depresse ricmprese nell’Ob. 2 il quale aveva come primo requisito essenziale la messa a disposizione di aree industriali attrezzate (stesso concetto dell’Ob, 1 realizzato invece su zone a bassa concentrazione industriale).

La nascita del "Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Industriali" costituito il 29/01/1997 tra i Comuni Terni-Narni-Sviluppumbria e Provincia di Terni con capitale sociale di L 3.000.000.000 e successivamente modificato con l’ingresso del Comune di Spoleto portando il Capitale sociale a L. 3.500.000.000 ha rappresentato per questo comprensorio un importante punto di riferimento per tutte quelle iniziative che finora non avevano trovato adeguata collocazione.

Inizialmente la Sviluppumbria ha avuto un ruolo molto importante mettendo a disposizione la struttura logistico-tecnica e creando un organismo agile, gestito in modo privatistico/manageriale che di volta in volta si avvale di consulenze tecnico-amministrative per svolgere i lavori obiettivati.

 

FINALITA’ DEL CONSORZIO

 

Promuove, nell’ambito del proprio comprensorio, le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività produttive; a tale scopo realizza e gestisce infrastrutture ed edifici per attività imprenditoriali, promuove servizi reali alle imprese ed ai servizi sociali connessi alle attività produttive. Partendo dal presupposto che l’impresa trova i fattori di competizione nel territorio, le Amministrazioni locali devono essere sensibili a queste esigenze ed indirizzare la loro azione di governo anche in relazione alle imprese per:

- Interventi strutturali alle imprese;

- Incentivi diretti e indiretti ( vendendo aree urbanizzate a norma di leggi vigenti ad un prezzo incentivante per le imprese);

Le funzioni/ punti principali del Consorzio sono:

- Allestire nuove aree,

- Riqualificazione di aree esistenti;

- Rifunzionalizzazione di siti dismessi

- Delocazione aree esistenti.

 

 

NORMATIVE

L’implementazione di nuovi insediamenti industriali con esclusione di attività commerciali/artigianali o promiscue, sono volti alla realizzazione di un polo industriale di alta qualità.

Le aziende, per avere l’assegnazione definitiva dovranno corredare la domanda con un progetto industriale nel quale dovranno essere indicati:

 

 

 

 

Il Consorzio discrezionalmente selezionerà le domande e non in maniera automatica assegnerà i lotti in base ai seguenti criteri:

(L’obiettivo principale del consorzio è quello di creare nuova occupazione, quindi condizioni favorevoli per la nascita di nuove imprese anche con capitali esogeni).

 

Lavori realizzati sino ad ora

Le aree industriali del Comune di Narni sono considerate di eccellenza per la loro posizione, specialmente S. Liberato sulla superstrada in prossimita' del casello autostradale di Orte.

 

Comune di Narni

Zona industriale di San Liberato ( c.a. 20 Ha)

N3 aziende N.72 occupati Assegnazione definitiva

N.3 aziende N. 368 occupat Preassegnazione

Zona industriale Nera montoro ( c.c. 16 Ha)

N 1 azienda N40 occupati in fase di definizione

N.2 aziende n 70 occupati preassegnazione.

tra diretti ed indotto

Per tutte le due aree ci sono altrettante richieste che la commissione del consorzio sta valutando.

L.R. 175 Il decreto di maggio 2001 da indicazioni alle Regioni di definire le aree a rischio;

sulla base di queste indicazioni i nostri tecnici hanno delimitato/mappato per ciascun impianto a rischio individuato un area circostante di sicurezza su cui e' vietata qualunque cosa.

AREA INDUSTRIALE DI S.LIBERATO:

insediamenti industriali

Azienda Unità occupate Unità indotto

So.ge.co 34

Tecnomeccanica 35

Ortana calcestruzzi 3

EOLO italia *** 268

Termomeccanica SRL *** 45

SOMEN costruzioni *** 50

ONDULIT SPA 40

Petrini lavanderia*** 40

Terni ambiente srl *** 10 20

 

 

Totale 525

NB le imprese contrassegnate con asterisco sono preassegnatarie e non hanno ancora perfezionato gli atti per l’acquisizione definitiva.

 

 

 

 

Una parte consistente dell'area industriale di Nera Montoro è interessata a questo vincolo, pertanto l'Amministrazione comunale di Narni si sta adoperando per costringere la Hidro ad adottare tutti quei sistemi di sicurezza atti a garantire innanzitutto l'incolumità di chi abita e lavora in quella zona ed una volta raggiunto l'obiettivo , rivedere le perimetrazioni di sicurezza previste dalla legge.

 

Comune di Terni

Lavori di bonifica ex impianto CVM all'interno dello stabilimento Montell;

Lavori di urbanizzazione e Centro servizi per le aree industriali in località Maratta-Sabbioni di una parte , circa , 700 mq , affittati al comune di Terni per 3 anni come sede universitaria del "Dams" ; ad oggi ci sono 250 iscritti.

Lavori di urbanizzazione PIP in località S. Maria Magale Polymer.

Il consorzio in considerazione del programma triennale degli investimenti approvato dall'Assemblea dei soci su mandato degli enti partecipanti , ha assunto un ruolo di supporto nei confronti dei comuni membri che vedono in quest " l'Ente strumentale ottimale" per la realizzazione dei molti programmi , tra cui le seguenti opere:

 

 

 

 

 

 

 

"EOLO ITALIA"

Rivoluzione economica/industriale e soprattutto sul piano ambientale.

PROGETTO

Motore ad aria compressa "MDI" mono-energia inventato e brevettato da Guy Negre già progettista di motori di "Formula Uno". Esclusivista Jean Claude Pastorelli per l’Italia.

 

L’aria è energia del futuro in quanto non si utilizza una combustione ma la sua espansione, il motore ad aria compressa lavora ad una tempreatura di 40°C, è ad inquinamento zero, è sicuro perché non infiammabile anche in caso di lacerazione delle bombole, essendo a temperatura ambiente, non provoca frammentazione. Un auto con questo motore alla velocità massima di 110 km orari ouò percorrere 200 km, mentre a 60 km orari ha un’autonomia di 10 ore; il consumo èmolto ridotto, si fanno 100 km L. 1500

Il costo dell’auto con motore ad aria è uguale a quello di una utilitaria.

 

 

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Riforma della PPAA e strumenti di partecipazione

A cura di : Marrucco

Riforma della PPAA e strumenti di partecipazione.

Per poter rispondere ai bisogni e alle richieste di una società complessa come la nostra occorre un processo riformatore che non può esaurirsi nelle modifiche costituzionali, ma va completato con una riforma complessiva dello stato capace di modificare il modo di essere delle strutture amministrative e del lavoro pubblico.

Tale processo dovrà superare il modello organizzativo imperniato su strutture centrali altamente qualificate e procedere ad una forte ricollocazione di poteri, funzioni e risorse verso le regioni e le autonomie locali che meglio possono organizzare le risposte alle domande sociali presenti nel territorio.

A partire dal decreto legislativo 29/93,fino alla legge Dini 77/95 e alle leggi Bassanini il processo innovativo ha comportato:

  1. separazione netta tra la gestione dirigenziale e la funzione politica di indirizzo e controllo,
  2. valutazione dei dirigenti e controllo di gestione interno ( non di legittimità) al fine di migliorare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità dell’azione amministrativa,
  3. introduzione del concetto di programmazione degli obiettivi da raggiungere (bilancio di previsione per programmi e progetti e piano esecutivo di gestione),
  4. introduzione di sistemi incentivanti per la distribuzione del salario accessorio,
  5. trasparenza del procedimento amministrativo (la legge 142/90 ha sancito il diritto di accesso agli atti e la nomina del responsabile del procedimento amministrativo),
  6. la semplificazione del procedimento amministrativo con l’applicazione della "autocertificazione" cioè la possibilità per il cittadino di sostituire un atto amministrativo con una propria dichiarazione valida a tutti gli effetti di legge,
  7. l’istituzione dell’Ufficio per le pubbliche Relazioni il quale oltre a svolgere attività di informazione all’utenza, monitorizza i bisogni della stessa in un processo di circolarità.
  8. La possibilità di assumere personale dirigenziale a termine anche al di fuori della dotazione organica,
  9. La possibilità di avvalersi di strumenti finanziari innovativi : emissioni di BOC, operazioni di finanza derivata, progetti di
  10. finanza per la realizzazione di opere pubbliche con il coinvolgimento di imprenditori privati, cartolarizzazione del patrimonio immobiliare.

Nonostante la normativa copiosa in materia, resta ancora molto da fare per la piena applicazione della stessa: è infatti necessario che i pubblici operatori applichino le norme con regolarità e costanza secondo i criteri di trasparenza e cortesia e con la consapevolezza di rappresentare il principale artefice della riforma.

Il cittadino da parte sua dovrà essere portatore di diritti, ma anche di doveri agevolando l’operato della PPAA: in questo senso sarà molto efficace l’azione di associazioni di cittadini che mirino alla tutela dei diritti e contemporaneamente alla crescita di una coscienza civica sempre più profonda.

Sono quindi da auspicare forme di partecipazione popolare come i forum tematici o i referendum non solo consultivi, ma anche propositivi e abrogativi come previsto dal nuovo statuto comunale.

Un ruolo importante in questo senso potrà essere svolto dalle costituende assemblee di zona le quali dovranno farsi carico di una forma di decentramento sostanziale e costruttiva abbandonando posizione di carattere campanilistico.

Un ultima considerazione sul tema della partecipazione va fatta in ordine alla nomina del difensore civico comunale: attualmente il comune ha posto in essere una convenzione con il difensore civico della provincia che ritengo sia scarsamente utilizzata dai cittadini di Narni anche per mancanza di informazione.

Sarebbe invece auspicabile la nomina di un difensore civico eletto direttamente dal popolo come il sindaco come del resto previsto nel testo unico degli enti locali, dotato di una struttura autonoma ed operativa a tempo pieno in grado non solo di recepire i problemi dei cittadini ma anche di collaborare con la PPAA.

Tutto questo non è utopia in quanto alcuni statuti comunali all’avanguardia hanno fatto questa scelta: il pioniere è stato il comune di Piombino.

Ed infine alcune considerazioni sul recente referendum elettorale:

La legge delega di attuazione eliminerà di fatto i controlli di legittimità esterni e quindi la PPAA dovrà dotarsi necessariamente di strutture di controllo interno o di potenziare quelle già esistenti in base al dettato del testo unico.

 

 

A questo proposito i CORECO potrebbero svolgere un ruolo interessante non tanto sotto il profilo del controllo di legittimità, quanto sotto il profilo della creazione di una banca dati sulla finanza locale finalizzata alla determinazione di standards regionali per alcuni indicatori di particolare rilevanza. In tal modo l’ente avrà la possibilità di verificare sia il trend temporale di alcuni parametri, ma soprattutto la posizione occupata rispetto ai valori medi della fascia dei comuni di appartenenza.

Una esperienza del genere è stata recentemente avviata in Umbria con un ottimo lavoro presentato nel mesi di settembre dal CORECO a Terni : in questa occasione sono stati infatti messi a confronto gli aggregati finanziari di 4 comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti.

A tale proposito su iniziativa di alcuni soggetti pubblici e privati si è costituito un gruppo di lavoro ( di cui faccio parte) per definire un progetto organico di Osservatorio Regionale sulla misurazione e comparazione degli enti locali, articolato per aree tematiche.

Si prevede che il progetto esecutivo potrà essere presentato a breve in un apposito convegno nazionale dal quale dovrà scaturire la proposta organizzativa funzionale e strutturale dell’osservatorio (che potrebbe essere formalizzata con una legge regionale)quale organismo permanente di supporto conoscitivo e di indagine per gli organi regionali, provinciali, comunali, gli ATO etc etc.

Contestualmente al Convegno nazionale si potrà dare luogo in Umbria ad una associazione di tutti i membri degli organismi di controllo negli enti locali con il compito di diffondere la cultura della misurazione, della comparazione e della valutazione e cioè in buona sostanza del migliore risultato dell’azione amministrativa.

 

Partecipazione Telematica

Al fine di incentivare la partecipazione dei cittadini, con strumenti a basso costo e largo impatto, sarebbe opportuno creare uno sportello Telematico , che supporti il cittadino con informazioni statiche e dinamiche, forum telematici partecipativi, mail list con New periodiche , possibilita’ di chat room e teleconferenze , dotazione dei

 

centri civici e di altre strutture pubbliche o di aggregazione sul territorio , di postazioni pubbliche di accesso ad internet .

Spazio internet per i vari partiti con bacheche telematiche , abilitate anche per associazioni e gruppi di interesse, coinvolgimento delle scuole e delle organizzazioni per la terza eta’ .

Tale struttura non dovrebbe avere carattere episodico, ma dovrebbe assumere un ruolo permanente di comunicazione con il cittadino seguendolo anche per tutte le sue necessita’ informative e di comunicazione con la Pubblica Amministrazione.

 

 

 

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Servizi a rete e politiche territoriali

 

 

 A cura di : Rossi

 

 Servizi a rete e politiche territoriali

 

Una politica innovativa che sopra si è tentato di individuare impone, in modo prioritario di andare ad affrontare due temi di vitale importanza strategica.

Il primo è quello dei servizi a rete (acqua, raccolta rifiuti, elettricità, gas, etc. ; il secondo è quello del ruolo territoriale di Narni all’interno del sistema complessivo in cui la città interagisce.

La qualità della vita dei cittadini utenti dipende anche dal grado di efficienza dei servizi pubblici.

Lo sviluppo complessivo del territorio sia nel campo del primario, del secondario e del terziario richiede servizi efficienti e capaci di dare certezze a tutte le imprese e le attività imprenditoriali operanti nel territorio.

Le nuove leggi in vigore impongono, ormai, il superamento delle frantumazioni esistenti nella gestione dei servizi e la creazione di bacini di utenza ottimali, nonché una separazione tra funzioni di indirizzo e programmazione(che spetta agli EELL) e funzioni gestionali con caratteristiche imprenditoriali.

Proprio in questo campo occorre veramente fare un grande salto in avanti, lasciando alle spalle campanili ed egoismi locali che rendono tali servizi improduttivi e nello stesso tempo incapaci di rispondere alle esigenze degli utenti.

Occorre quindi al più presto dare vita ad una nuova Azienda Multiservizi che oltre alla presenza della mano pubblica (provincia e comuni) veda in modo significativo e determinante la presenza del capitale privato, in grado di affermare una moderna gestione imprenditoriale.

Tale nuova entità dovrà liberalizzare, privatizzare e riqualificare i servizi attualmente gestiti direttamente dagli enti locali e le funzioni di sviluppo delle aziende pubbliche operanti sul territorio provinciale. Tale soggetto in un prossimo futuro potrebbe sviluppare una presenza efficace anche in aree geografiche confinanti con la nostra provincia.

# # #

Dalle riflessioni e dalle discussioni fino ad ora sviluppate si deduce la necessità assoluta per il territorio narnese e per la città di Narni all’inizio del terzo millennio di compiere un salto di qualità nel progettare il nuovo sviluppo.

Occorre quindi avviare delle azioni di attrazione e, nello stesso tempo, sviluppare un marketing territoriale.

Narni negli anni passati, ed ancora oggi, rappresenta il sud dell’Umbria, un territorio percepito per una molteplicità di ragioni non come facente parte integrale della regione quanto piuttosto come un territorio e se stante, di passaggio, di cuscinetto: una sorta di bolla schiacciata tra il viterbese il reatino e l’orvietano, da attraversare come un limbo se si vuole poi accedere all’Umbria della cultura, dei paesaggi incontaminati, delle città d’arte, delle tradizioni, della gastronomia e dei prodotti tipici, etc.

In buona sostanza Narni per la sua storia economica, per il suo territorio spesso sventrato da grandi insediamenti industriali non sembra appartenere all’Umbria dell’immaginario collettivo; cioè ad una regione che ormai da anni si è ritagliata un chiaro spazio, una chiara identità nel popolo dei turisti.

Queste considerazioni ci consentono oggi di affermare che occorre riposizionare Narni verso l’alto Lazio ed in particolare verso l’area metropolitana romana portando dentro il nostro comune, come sopra si è voluto evidenziare, servizi fondamentali e nello stesso tempo farla diventare la prima porta dell’Umbria non solo geograficamente ma a tutti gli effetti.

La realizzazione di un centro servizi al parco industriale di S.Liberato; l’acquisizione ed il recupero dell’area ex Spea per un parco a tema; l’università con riferimento verso Roma; il nuovo piano regolatore generale con gli interventi di riqualificazione ambientale ed urbana; il patrimonio culturale e paesaggistico dei centri storici ( la rocca, il sistema museale, le biblioteche e gli archivi); i grandi eventi ( la corsa dell’anello, le vie del cinema, il Narni black festival, le stagioni di prosa e concertistiche ) possono e debbono diventare il volano per attrarre le popolazioni confinanti sopra individuate.

Tutto ciò impone una ridefinizione dell’attuale sistema di infrastrutture, di viabilità e di accesso: compito che attiene in primo luogo al governo nazionale e regionale.

Tra le direttrici quella stradale ( miglioramento del sistema attuale e completamento della Rieti-Terni-Civitavecchia) quello ferroviario collegando Narni e la sua area verso Orte- Viterbo, ed infine una avio superficie in grado di soddisfare lo spostamento di persone a scopo commerciale manageriale.

 

 

 

 

 

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Marketing cittadino:

 A cura di : De Lorenzi

 

 

Considerazioni sul marketing cittadino e sul recupero e

destinazione del patrimonio immobiliare di Narni Centro.

 

di

Giorgio De Lorenzi

 

La valorizzazione delle risorse e del patrimonio immobiliare di Narni Centro deve avere come obiettivo, oltre al benessere dei suoi abitanti, anche quello del miglioramento dei suoi fattori competitivi.

 

Adottando la metafora della città come impresa in concorrenza, Narni Centro può, infatti, essere "offerta" a potenziali clienti, abitanti d’altre città ed in particolare di Roma, con un apposito marketing cittadino strategico ed operativo.

 

Le risorse di Narni Centro dipendono dalla sua storia e dalla sua collocazione geografica – dotazione originaria/specificità -, e sono le premesse necessarie per costruire i suoi fattori competitivi, che sulla base delle scelte dell’ amministrazione e della cittadinanza, saranno utilizzati per l’attrazione di nuove risorse ed investimenti.

 

La differenza tra la capacità d’attrazione di diverse città non sta tanto, infatti, nella dotazione originaria, spesso assai simile, ma nella capacità i trasformare le specificità locali in fattori competitivi.

 

 

Esistono città più dotate o fortunate ma soprattutto esistono città più capaci di altre.

 

Basilare nel campo del marketing è il concetto di segmentazione secondo cui qualunque specificità può essere valorizzata se si individuano quei segmenti di mercato che sono particolarmente sensibili a quella specificità. Possiamo quindi sostenere che perché Narni possa attrarre capitali e cittadini è necessario costruire una piattaforma specifica di competizione, che sia la base d’attrazione, composta da quelle caratteristiche specifiche richieste da chi in genere è disposto ad investire capitali ed ad insediarsi solo a condizione di avere i propri bisogni più importanti migliorati e che ritrovarsi in un ambiente dall’ alta qualità della vita.

 

Tuttavia una base d’attrazione non è sufficiente ma è solo condizione necessaria di un progetto di marketing cittadino. Bisogna quindi aggregare gli elementi distintivi che costituiscono il fattore di differenziazione che è l’ elemento su cui condurre la competizione

 

Narni può ben avvalersi, quale elemento distintivo nella competizione, della sua ottimale posizione geografica sufficientemente lontana da Roma per evitare le influenze negative e sufficientemente vicina per essere rapidamente ed agevolmente raggiunta – e viceversa – in poco tempo per automobile e treno.

 

 

L’ambiente bello, pieno di storia e tradizioni, la sanità a portata di mano, la sicurezza personale e dei beni alta, la conoscenza interpersonale semplice ed immediata e la cultura fruita in modo diretto " in piazza ", hanno un’importanza ed un appeal che ben presentati da un efficace marketing sono in grado di attrarre futuri residenti ed investitori con effetti rilevanti sull’economia cittadina dell’ intera città.

E’ infatti nota la sempre maggior importanza che è attribuita alla sicurezza, alla tranquillità ed alla socialità (segmento).

Agli elementi di carattere psico-sociologico bisogna aggiungere il fattore economico che può permettere al futuro residente, a parità di reddito, tenori di vita assai superiori a quelli ottenibili in città come Roma. Il solo differenziale tra i costi per acquisto/ristrutturazione/gestione di unità immobiliari potrebbe di per sé essere già elemento discriminante tra tenori di vita medi e buoni.

A Narni Centro e frazioni storiche, si trovano migliaia di.mq di grande interesse, di proprietà pubblica e privata, che con un programma pluriennale potranno essere offerti, nei modi appropriati secondo i casi, in acquisto od affitto a futuri residenti. Un apposito studio potrà valutare con precisione il patrimonio gestibile e priorizzare gli interventi che saranno distinti nel caso di proprietà pubblica e privata.

Si potranno studiare convenzioni con enti previdenziali pubblici e privati, con banche e gestori patrimoniali al fine di offrire agli assistiti/clienti immobili ristrutturati o da ristrutturare con l’eventuale contributo finanziario (all’acquisto ed alla ristrutturazione) degli enti/società stessi oltre alle altre agevolazioni fiscali e finanziarie esistenti.

La gestione della ristrutturazione, vendita e delle agevolazioni finanziarie e fiscali connesse potrà essere affidata, nei modi e termini dovuti, ad una o più imprese specializzate che attuerebbero da contrattisti generali.. Potrebbe anche essere costituita un’apposita società cui affidare lo sviluppo del programma, dal rilevamento alla vendita e/o gestione del patrimonio immobiliare che si auto finanzi con l’ attività stessa.

Il marketing cittadino si avvarrà dei vari strumenti di comunicazione : seminari, stampa, televisioni, internet e sarà mirato principalmente su Roma ed alcuni paesi esteri a forte presenza italiana e di caratteristiche culturali similari (Argentina, Venezuela, ecc.).

Il patrimonio immobiliare storico/monumentale farà parte integrante del marketing sia in appoggio al programma immobiliare, sia in sé per suscitare ben precisi interessi imprenditoriali nei confronti del medesimo.

Il target è di "conquistare" a Narni Centro investitori, individui e famiglie con redditi medi e capacità e predisposizione all’investimento immobiliare di circa 500 milioni. Situazione facilmente riscontrabile in dirigenti od impiegati al di qua od al di là della soglia della pensione : il marketing potrà quindi essere principalmente orientato, ma non limitato, alla creazione di immagine della Città ideale per una vita serena attivando il circolo virtuoso soddisfazione-benessere-valore..

 

Un programma di attrazione di 100 investitori in cinque anni è di ambizione media e potrà generare investimenti e spese correnti significativi con importanti ricadute sull’ economia di NarniCentro e quindi della Città nel suo complesso.

Giorgio De Lorenzi, amico e frequentatore assiduo di Narni, è un esperto di commercio e finanza internazionale, docente di marketing internazionale alla Luiss, consulente di organismi internazionali e collaboratore di giornali economici italiani e stranieri.

Roma, novembre 2001

 

 

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Telematica e nuovi Servizi

 

 A cura di : Fortunati

Conferenza Programmatica "Margherita"

Telematica e nuovi Servizi

Come Margherita vediamo nella Telematica uno dei principali fattori di Sviluppo, sia in campo nazionale ed internazionale, che a livello locale.

Tale sviluppo e’ rivolto a due macro-settori :

Per entrambi di essi e per qualunque altra attivita’ economica e produttiva, non si puo’ prescindere dalla formazione . Una formazione, intesa pero’ non come semplice trasferimento di nozioni , come finora e’ stata la classica "Scuola ed i vari istituti Formativi"; ma intesa in modo innovativo come strumento di ricerca operativa e come metodo di costante sviluppo ed adeguamento alle richieste della nostra societa’.

Quindi una formazione dinamica e non statica, che non arranca dietro alle nuove tecnologie, ma che e’ sempre al passo con i tempi e spesso li precorre.

La competizione e lo sviluppo , sono sempre piu’ giocati a livello "GLOCALE", ovvero da una visione globale si valorizzano le caratteristiche e le potenzialita’ di un territorio locale come puo’ essere il nostro Comune.

A livello Nazionale si vedono importanti innovazioni nel settore telematico, sia a livello culturale con i progetti per la scuola sulle " Nuove Tecnologie Didattiche", che stanno dotando tutte le scuole di aule informatiche collegate in internet, che con il progetto Mediateche 2000.

Anche la Televisione mostra timidi segni di cambiamento , particolarmente RAI 3 , ed i canali tematici digitali via satellite.

Ci sono poi progetti interregionali sul telelavoro , come il progetto TASTI, che ha formato ed avviato al lavoro decine di neolaureati disoccupati, con grande beneficio anche per l’imprese dei territori coinvolti.

Scendiamo ora nel locale:

 

 

 

Si deve poi pensare che nel prossimo futuro uno dei servizi di base da fornire a tutti i cittadini deve essere l’INFORMAZIONE IN TUTTE LE CASE.

Come nel passato abbiamo portato nelle abitazioni: acqua, luce, telefono, metano, televisione , ora bisogna fornire ai cittadini l’informazione interattiva , che in questa fase di sviluppo si identifica con internet.

Questo fatto comporta gia’ , e sempre piu’ implichera’ , la possibilita’ di un recupero di partecipazione alla politica, da parte dei cittadini, a patto che tale azione sia supportata da una reale volonta’ di trasparenza e di capacita’ di ascolto delle esigenze dei cittadini ed alla valorizzazione delle idee e delle capacita’ che il territorio esprime.

Altra emergenza e’ il lavoro per i nostri giovani, ormai formati con mentalita’ intellettuale e non piu’ legata al lavoro manuale .

Infatti le industrie sono sempre piu’ automatizzate e necessitano di lavoro operaio solo in piccola parte, quindi le macchine producono le macchine.

Nello sviluppo della societa' della informazione interattiva le idee ed i progetti creativi per la formazione ed il lavoro sono destinati ad avere un valore economico e sociale maggiore delle attivita' produttive industriali.

Quanto sopra e' conseguenza diretta del processo di de-materializzazione della economia, che comporta la transizione dalla societa’ industriale a quella post-industriale della informazione e della conoscenza creativa, la' dove il capitale umano diviene sempre piu’ essenziale per lo sviluppo, rispetto al capitale economico.

Proprio per questo i settori a piu’ alto sviluppo sono quelli delle Telecomunicazioni e dei servizi via rete internet.

Anche nel nostro territorio tale fattore deve divenire nuova fonte di sviluppo, per i servizi e per l’occupazione. Dobbiamo pensare a creare nuove competenze in tali settori, che poi trasversalmente sono fattori di sviluppo per tutti gli altri settori produttivi, dal turismo alla industria di base, passando per la piccola e media impresa e coinvolgendo tutte le imprese di servizi.

Si potrebbero valorizzare anche in Umbria ed a Narni esperienze simili al Progetto Tasti, calando sul nostro territorio tale iniziativa e coinvolgendo le imprese locali.

Parlando di futuro abbiamo ancora molte possibilita’ per creare insieme nuove occasioni di sviluppo e partecipazione per i giovani , potenziando la formazione e creando agenzie di servizi innovativi in grado di attrarre lavoro , turismo e cultura nel nostro territorio .

 

 

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Allegati:

Rocca On line

A cura di : Marrucco, Fortunati, Rossi

Ospedale Comprensoriale

A cura di : Isidori

NarniaLand

A cura di : Fortunati

Percorsi Narnesi

A cura di : Associazioni varie

 

Convegno Rocca On Line

Partendo dalle strutture e dotazioni della Rocca di Narni e dalle scelte finora attuate per rendere la Rocca, un Centro Servizi finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale ed un luogo di localizzazione di Corsi Universitari , si può arrivare a pensare alla Rocca come ad "Un Presidio Culturale Multimediale in Rete".

Completano tale quadro:

E per finire , la funzione di restauro dell’audiovisivo collegata alle altre strutture del territorio, rende la Rocca un punto di sicuro interesse per gli " Studi sulla Multimedialità".

 

In tale conteso e pensando alla Convergenza delle tecnologie multimediali , è auspicabile anche la presenza di organizzazioni che abbiano ampia visibilità a livello nazionale ed internazionale su tali materie, quindi è auspicabile il coinvolgimento di Associazioni come L’ISIMM ,

 

Si ricorda che L'ISIMM (Istituto per lo Studio dell’Innovazione nei Media e per la Multimedialità ) è un'Associazione culturale, senza finalità di lucro, costituita in Roma alla fine del 1990 per iniziativa di Enrico Manca e di Giorgio Tecce, allora Rettore dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", il cui Senato Accademico ha approvato una convenzione con l'Istituto.

Sono soci:

 

Adnkronos, Alcatel Italia ,Alenia Spazio, ANIE, ANSA ,Autostrade ,Avaya, BLU

 

Confcommercio, CTM, Edisontel, Eutelsat, e-via, Federcomin, FIAT, FIEG ,IBM

 

Inferentia*Dnm, IPSE2000 ,Italtel ,Kataweb ,La7 ,Lega Calcio , Marconi ,Mediaset

 

Nortel, Omnitel ,Philips Italia ,Poste Italiane ,RAI , Siemens ,SMAU ,Stream ,Telecom Italia

Tibercom, Telepiù ,TIM ,UPA, WIND .

 

Tra gli obietti principali dell’ISIMM :

Costituire uno spazio di confronto neutrale fra imprese, operatori e interlocutori politici e istituzionali ma non neutro rispetto agli interessi strategici del Paese.

Coordinare ricerche e individuare scenari di sviluppo in collaborazione con i principali Istituti di ricerca italiani ed europei. Porsi come interlocutore delle aziende e delle Istituzioni centrali e locali, con funzione di stimolo verso la multimedialità, attraverso informazioni, acquisizioni di conoscenza, definizioni di metodi e opera di "traits d'union" con gli operatori e gli esperti del settore.

 

Per tali punti di contatto, si può pensare alla Rocca di Narni come ad un contenitore aperto a piu’ esperienze che vedano il mondo del Cinema , della Televisione, dell’Università, della Telematica convergere in una struttura Multimediale di Servizi atti a fornire alto valore Culturale, dalla Creazione di materiale on line per E-Learning alla valorizzazione del patrimonio culturale multimediale del nostro paese.

 

A tale proposito l’Università puo’ aver un ruolo importante in tale struttura . Per far questo, occorre guardare con attenzione all'opportunità di aprirsi ai progetti di Università-On Line ed Università-On Demand che stanno prendendo avvio anche in Italia, e che stanno interessando da vicino alcuni cittadini narnesi.

 

 

Si tratta di ampliare la qualità dei servizi che vengono forniti agli studenti, andando oltre il paradigma spazio-temporale della lezione con <<gesso e lavagna>>: un esempio concreto di questa apertura può essere dato dal Progetto BUSINESS LABOR VIRTUAL UNIVERSITY for electronic society (BLU-es) ( www.internetwork.it/egocreanet ) l'obiettivo di questa iniziativa è quella di produrre "una risposta interattiva alle riconosciute esigenze di rinnovamento delle competenze manageriali, attuando cicli di rigenerazione interattiva della gestione del sapere, in quanto ciò rappresenta un fattore di criticità dello sviluppo per imprenditori manager e dirigenti di azienda che, nell'ambito dello sviluppo di distretti digitali, vogliano cimentarsi con la dimensione dello space-market, nel quadro della Net-economy in Europa". Al di là della originale specificità di questo programma, è necessario sottolineare l'importanza che queste forme di aggiornamento continuato e diretto (verso le singole case tramite internet, televisione satellitare, video on demand etc.) vanno assumendo in tutta la società: per inserirsi efficacemente in questo che rappresenta un mercato di qualità della trasmissione delle conoscenze, Narni, oltre che far uso sapiente delle intelligenze già attive presenti sul proprio territorio, deve implementare le esistenti infrastrutture (collegamento ADSL, e fibre ottiche , per esempio) per rendere meglio fruibili queste forme innovative di Università, prevedendo non solo luoghi fisici per attuare i corsi, ma anche strutture operative dove registrare e realizzare in maniera multimediale Lezioni da utilizzare On-Line ed Off-Line.

 

Narni deve stimolare su questo terreno l'interesse dei partners delle Università di "Roma", immaginando la possibilità di accordi non solo limitati all'Ateneo romano, ma rivolti anche ad altri istituti accademici (nazionali ed internazionali) interessati a progetti di ricerca e sviluppo delle <<nuove Università>>.

Il previsto decentramento di Scienze delle comunicazioni (che intende definire il proprio profilo formativo nei termini "di una generale capacità di analisi grazie alla quale sia possibile impostare valide interpretazioni ed efficaci progettazioni dinamiche comunicative nella loro più ampia accezione") e l'istituzione del Master in Multimedia education possono fornire immediate risposte positive a queste richieste che devono maturare sul territorio.

 

 

Per Stimolare quanto sopra e’ auspicabile l’Organizzazione di un primo Convegno a Narni, per i primi mesi del 2002, che tratti tali temi , con la presenza attiva dell’ISIMM, che vede tra i suoi membri scientifici numerosi Rettori di Atenei Nazionali , nell’ottica di avvicinare l’Università alla Multimedialità e fare della Rocca una Struttura di Servizi per il Territorio e per l’Università On Line.

 

Per il Gruppo della Margherita Narni

Fortunati, Marrucco, Rossi

 

31-11-2001

 

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OSPEDALE UNICO COMPRENSORIALE

per il territorio NARNESE-AMERINO

L’idea progettuale di un ospedale unico comprensoriale, di cui si parla da tempo, è stata ripresa con forza recentemente, dai Sindaci dei comuni di Narni ed Amelia. Ci si è chiesti come mai un progetto più volte ventilato e mai perseguito fino in fondo dovesse essere ripreso in considerazione ora, con tale determinazione. La realtà è che vi sono dei momenti storici, delle situazioni contingenti che favoriscono, per non dire costringono a ripensare alle scelte già fatte e ad intraprendere nuove strade, che aprano a nuove opportunità, al tempo stesso salvaguardando ciò che si è conquistato nel tempo.

Siamo in procinto di vedere varato il nuovo piano sanitario regionale ed una manifestazione di volontà chiara, unanime e tempestiva del nostro territorio risulta fondamentale. Ma per comprendere al meglio le motivazioni della scelta che ci accingiamo a fare e, al tempo stesso, per valutarla sotto i suoi vari aspetti, occorre partire dai dati di fatto reali che illustrano la situazione della sanità sul nostro territorio. In parte si tratta di dati e numeri già noti, almeno negli ambienti degli addetti ai lavori, ma forse è utile in questa sede ricordarli.

Una recente relazione del Dr. Lombardelli, Direttore Generale della ASL n. 4, evidenzia una realtà per alcuni aspetti allarmante: sono circa 6000 i cittadini della nostra provincia che ogni anno si recano in strutture ospedaliere extra regionali, mentre altri 5000 cittadini si rivolgono a strutture ospedaliere regionali, collocate fuori del territorio provinciale. Il prezzo, in termini economici, di questo esodo è pari a £. 38 mld per la mobilità fuori regione e a £. 22 mld per quella fuori provincia, per complessivi 60 mld circa, quindi, (dati della fine dell'anno 2000).

Il dato significato e chiarificatore di questa situazione è che delle prestazioni sanitarie richieste nelle strutture ospedaliere intra ed extra regionali, soltanto una percentuale del 10% è rappresentata da interventi di alta specializzazione, mentre, come è evidente, per la maggior parte di esse si tratta di interventi di bassa e media specialità. Questo dato è piuttosto preoccupante, poiché vuol dire che le strutture ospedaliere del nostro territorio non sono ritenute adeguate per effettuare interventi, quali la semplice appendicite, e ci si rivolge altrove, magari perché consigliati da un professionista esterno che esercita attività ambulatoriale nel nostro territorio; mentre il 10% di richieste di prestazioni di alta specialità può ritenersi, per così dire, fisiologico, per la nostra realtà, soprattutto per quanto attiene ad alcuni settori specifici (chirurgia cardiovascolare, ecc.).

Analizzando più da vicino la realtà dei presidi ospedalieri di Narni - Amelia, occorre osservare che essi mantengono un indice di attrazione sulla popolazione residente pari, o quasi, a quello dell'Azienda Ospedaliera di Terni (82,2%) e pressoché la stessa percentuale di mobilità passiva della struttura ternana.

D'altro canto, l'analisi dell'attività dei due presidi ospedalieri di Narni - Amelia presenta dei dati interessanti per quanto attiene i flussi in entrata: in particolare, la sede di Narni ha rappresentato un importante punto di raccolta, di attrazione della mobilità attiva extraregionale, probabilmente anche grazie all'ubicazione, situata in un territorio di "confine" con alcune province del Lazio. I dati della mobilità attiva, tuttavia, non riescono a compensare quelli negativi della mobilità in uscita, i cui costi, come già detto, si attestano su un ammontare complessivo di £. 60 mld. E' evidente che questo trend negativo della mobilità ospedaliera rappresenta un dato preoccupante, a lungo termine non tollerabile, né a livello provinciale, né regionale, attesa la ormai vigente riforma in senso federalista della sanità, che assegna alle regioni fondi certi, predeterminati, non suscettibili di "sforamenti" di sorta.

Non solo, osservando la realtà delle due strutture ospedaliere che compongono l'Ospedale di Narni - Amelia non si possono sottacere gli evidenti punti di debolezza, peraltro sotto gli occhi di tutti; punti di debolezza che sono ancor più eclatanti se messi a raffronto con quello che è il nuovo modo di concepire una struttura ospedaliera: moderna, al passo con i tempi e pensata, anche soltanto da un punto di vista tecnico-architettonico, prima ancora che tecnologico e strumentale, a servizio del cittadino, modulata secondo le sue reali esigenze.

L'Ospedale di Narni - Amelia, nelle due attuali sedi, manifesta delle serie carenze strutturali che lo rendono sicuramente inadeguato, sia dal punto di vista degli aspetti impiantistici ed igienico-sanitari, sia da un punto di vista della funzionalità dei locali e delle apparecchiature, già in dotazione delle due strutture. Ciò pone prima di tutto un problema di conformità alla normativa vigente, in particolare al DPR 14.01.1997, che prevede degli standard qualitativi precisi di tipo strutturale, tecnologico ed organizzativo, rispetto ai quali gli adeguamenti necessari, da realizzare nel termine stabilito dell'anno 2002, implicano, da subito, una spesa minima presunta di circa 4 mld di lire. Ulteriori investimenti della stessa entità sarebbero inoltre necessari per migliorare le due strutture sotto il profilo del comfort, della fruibilità degli spazi, dell'accreditamento.

In totale, tali interventi di natura minimale ed a carattere urgente implicherebbero una spesa non inferiore a 10 mld di lire, sempre secondo la stima degli Uffici tecnici della ASL.

Per contro, la presenza di due presidi, in luogo di un'unica struttura, in un territorio relativamente ampio, come quello dell’ambito narnese-amerino, implica, inevitabilmente, un aggravio di costi, dovuti alla necessità della duplicazione delle risorse umane, per entrambe le sedi, comunque, sotto dimensionate, soprattutto per quanto riguarda il personale medico ed infermieristico in dotazione ai due dipartimenti di medicina e di chirurgia, con gravi conseguenze in termini di efficienza delle strutture ospedaliere;

inevitabilmente più elevati sono i costi fissi, relativi alle spese di carattere generale, quali le spese per l’energia elettrica, il riscaldamento, ecc. Inoltre, vi è una duplicazione di alcuni servizi quali il centralino, i laboratori analisi, la radiologia, la cucina, ecc., che danno luogo, sicuramente, ad una serie di costi aggiuntivi, molto probabilmente ottimizzabili con un’unica struttura ospedaliera. Altri servizi, invece, possono essere eseguiti unicamente in una delle due sedi (alcuni esami diagnostici, in particolare,) per cui ne deriva un disagio, un dispendio di tempo e mezzi, legati al trasferimento dei degenti da un presidio all’altro.

E’ in questo quadro generale che si cala la discussione sul nuovo ospedale comprensoriale: da un lato, esigenze, ormai improrogabili, di razionalizzazione e di ridimensionamento della spesa sanitaria, derivanti dalla compiuta applicazione della riforma federalista, dall’altro, la necessità di migliorare il trend negativo dei flussi di mobilità delle strutture ospedaliere del nostro territorio, migliorando i risultati di gestione della ASL di riferimento, e, soprattutto, garantendo un servizio quantitativamente e qualitativamente diverso ai cittadini, rendono necessario affrontare tale discussione ora, e pervenire ad una decisione fondata, consapevole, compiuta, in tempo utile all’inserimento del progetto nelle previsioni del nuovo piano sanitario regionale.

Diversamente, si condannerebbe la nostra comunità, il nostro territorio a vedere chiudere e dismettere le due strutture ospedaliere, con ulteriore, evidente, disagio per i cittadini, che verrebbero privati di ciò che rappresenta il primo e più importante servizio, di qualsivoglia società civile, a garanzia di uno dei diritti fondamentali: il diritto alla salute.

Ma quella dell’Ospedale Unico Comprensoriale non soltanto è una scelta, per così dire, obbligata, dettata dalla necessità, ma è anche e soprattutto una opportunità vera per la nostra realtà locale. Il nuovo ospedale comprensoriale, tenendo conto delle nuove tipologie elaborate da insigni esperti di architettura ed urbanistica, per conto dell’ex ministro della sanità Veronesi, dovrebbe essere una struttura poli-specialistica, capace di garantire un livello di assistenza medio – alta, organizzato in dipartimenti, ma con spazi e luoghi ben individuati, per assicurare funzioni non propriamente di carattere sanitario in senso stretto, ma ormai indispensabili, nel nuovo concetto di ospedale, quali l’accoglienza, la ristorazione, lo sportello bancario, un servizio alberghiero per assicurare il soggiorno dei familiari dei pazienti ricoverati, esercizi commerciali, una Chiesa; luoghi definiti dovrebbero essere destinati al verde pubblico, all’esercizio di attività di associazioni di volontariato, ma anche alla educazione – formazione sanitaria.

Tale ospedale dovrebbe avere una dimensione di 30-35.000 mq di superficie, suddivisa in quattro parti principali:

L’area sulla quale dovrebbe sorgere il nuovo ospedale, non inferiore ai 7-8 ettari di superficie, è situata al confine tra i territori dei due comuni di Narni ed Amelia, praticamente all’uscita del raccordo Terni-Orte. La buona accessibilità, il facile collegamento con la rete viaria urbana ed extra urbana, la possibilità di parcheggi adeguati sono ulteriori, imprescindibili, condizioni per il nuovo ospedale comprensoriale, che consentirebbero di superare gli annosi, ricorrenti, problemi di traffico sulle vie interessate dalle attuali strutture ospedaliere, entrambe interne ai centri storici delle due città.

Il modello di ospedale ipotizzabile è quello di un "ospedale di rete", in collegamento con gli altri servizi territoriali, in particolare con l’Azienda ospedaliera ternana, capace di assicurare prestazioni nel campo della bassa e media specialità, migliorando il livello di assistenza in termini di qualità ed efficienza, sviluppando, ove possibile, settori di attività specialistica significativa.

Il costo complessivo del nuovo ospedale comprensoriale, così concepito, è stato stimato per circa 70 mld di lire, (praticamente pari, quindi, all’ammontare complessivo dei costi della mobilità passiva).

Per quanto riguarda i mezzi di finanziamento possibili, si è già esplorato l’istituto del cosiddetto "project financing" , contemplato dalla Legge Merloni, che prevede l’intervento diretto di un soggetto privato, promotore di un progetto per la costruzione e per la gestione di un’opera pubblica, attraverso una procedura negoziata fra le offerte economicamente più vantaggiose.

Per finire, vorrei parlare di quella che potrebbe essere la destinazione delle attuali strutture ospedaliere. Per quanto riguarda in particolare la raltà di Narni, che conosco più da vicino, vorrei innanzi tutto ricordare la carenza di locali e strutture adeguate per una serie di servizi sanitari di base, per i quali siamo fortemente deficitari (penso al consultorio familiare e ad una serie di altre attività distrettuali che allo stato attuale scontano proprio la mancanza di spazi idonei); premesso tutto ciò, si possono avanzare una serie di ipotesi di utilizzazione della struttura ospedaliera di Narni, come ad esempio quella di un centro per la riabilitazione, con attività sia di tipo residenziale, che diurna o ambulatoriale; la riabilitazione potrebbe essere neuromotoria, respiratoria, dei disturbi del comportamento alimentare e cardiologica: ovviamente le varie ipotesi vanno esplorate e verificate sotto tutti i punti di vista, ma di certo un centro di questo tipo potrebbe rivelarsi prezioso nel nostro territorio, dove non ci sono strutture di questo tipo (la più vicina è nel viterbese).

Detto questo, concludo sperando di aver fornito dati interessanti ed utili alla discussione ed augurandomi, al contempo, che, come è già accaduto e sta accadendo per la gestione di tutte le attività ed i servizi di natura sociale, per i quali tutti e 12 i comuni del narnese-amerino hanno fatto insieme uno sforzo di collaborazione e programmazione congiunta, che ha dato luogo al Piano Sociale di Zona dell’ambito territoriale, così anche per la scelta del nuovo ospedale comprensoriale vi possa essere una manifestazione di volontà chiara, univoca, compatta del nostro territorio, che renda più unita e quindi più forte la nostra comunità locale.

Amelia, 12.01.2002 Roberta Isidori

 

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RELAZIONE SULLO STATO DELLE POLITICHE SOCIALI

 

Fare il punto sullo stato delle attività e dei servizi posti in essere nel campo delle politiche sociali non è cosa facile. Abbiamo assistito, nei tempi più recenti, al dilatarsi delle competenze e degli impegni che ci riguardano, come Ente locale e come comune capofila dell’ambito territoriale n. 11. Abbiamo assistito al riordino del sistema dei servizi sociali, attraverso l’emanazione della L. 328/00, la legge quadro sull’assistenza, che ha introdotto un metodo di programmazione territoriale concertata e condivisa, in grado di riconoscere e restituire alle politiche sociali un ruolo autonomo e prioritario, non subordinato, né sussidiario rispetto agli altri settori di governo del territorio, quali la sanità, l’istruzione, le opere pubbliche, eccetera. Abbiamo assistito, soprattutto, al riconoscimento, a livello statale, regionale e locale del carattere universale del diritto alle prestazioni sociali, in virtù del quale non vi sono soltanto servizi improntati ad interventi per l’emergenza, per i più deboli, per gli emarginati, ma vi sono servizi per tutti, per i giovani, per le famiglie, per gli anziani, per i "bisognosi" e per i normali, secondo un approccio che vuole vedere realizzati nel territorio almeno cinque aree di welfare, il welfare leggero, di supporto familiare, comunitario, residenziale e del sostegno all’emergenza.

Abbiamo lavorato e stiamo lavorando affinché si pongano in essere azioni di promozione e di prevenzione, di orientamento e di sostegno, tendenti a modificare sempre di più il rapporto cittadino-ente pubblico, affinché si vadano progressivamente affermando servizi in grado di intercettare e decodificare la domanda, i bisogni delle persone, senza attendere che vi sia la richiesta di intervento del cittadino, nel momento in cui il disagio è già conclamato ed evidente. E’ ovvio che questi obbiettivi, di grandissime proporzioni, impegnano tutti noi, prima di tutto a modificare il nostro asse prospettico, sia nel momento della programmazione delle azioni, sia nel momento della loro attuazione, in particolare nel momento in cui di darà vita al previsto Ufficio di Cittadinanza, già finanziato dalla regione per il primo anno di sperimentazione, per il quale partirà a breve la formazione del personale. L’Ufficio di Cittadinanza avrà probabilmente carattere itinerante e non sarà un nuovo servizio, ma dovrà essere "il servizio sociale" riorientato verso le nuove funzioni strategiche della messa in rete, della mediazione, dell’ascolto, della riorganizzazione delle risorse comunitarie, del collegamento stretto tra i servizi esistenti e le domande generate da stati di bisogno.

Questo nuovo modo di intendere il sistema dei servizi sociali, stabilito dalla legge quadro, anticipato dal Piano Sociale Regionale, abbiamo voluto recepire negli atti e nei documenti dell’Amministrazione, non ultimo il nuovo Statuto Comunale, nelle cui finalità (art. 3) è stato chiaramente formulato ed espresso il diritto, a carattere universale, alle prestazioni sociali, in attuazione del più generale diritto di cittadinanza.

Molto si è lavorato per la programmazione sociale di territorio condivisa, passando da una stagione di mera contrattazione, in cui i comuni dell’ambito territoriale si contendevano i finanziamenti per questo o quel progetto di rilevanza esclusivamente interna al proprio territorio, ad una stagione di concertazione, in cui si lavora per dar vita a progetti di ambito e per l’ambito, affinché il territorio narnese-amerino, in generale, cresca uniformemente e superi i dislivelli, le disomogeneità presenti tra i vari comuni. L’obiettivo degli obiettivi, in questa fase, è quello di realizzare un sistema di servizi essenziali su tutto il territorio, per fare in modo che vi sia uno standard ed un livello di servizi presenti ovunque, onde garantire che il cittadino del piccolo comune possa avere le stesse opportunità e le stesse prestazioni di quello del comune più grande. Per questo abbiamo pensato, discusso e concordato, a livello di ambito territoriale a dei progetti innovativi, finanziati dalla regione, per rispondere alle generali esigenze dei diversi comuni. In particolare vi è un progetto che coinvolge tutti i comuni dell’ambito, la Asl, la Provincia di Terni, il Centro di Formazione Professionale, tutte le Scuole Medie e Superiori del narnese-amerino che prevede l’orientamento, la formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani con disagio familiare o sociale, come dei giovani portatori di handicap, con l’obiettivo della prevenzione dell’abbandono precoce dell’obbligo scolastico e formativo e della vera integrazione ed inclusione sociale; vi è poi un progetto che si pone l’obbiettivo di istituire dei centri di accoglienza diurna per gli anziani e di porre in essere una rete di soggetti in grado di garantire la mobilità agli anziani non autosufficienti, con necessità di recarsi ai luoghi di cura, o ai centri commerciali, o ai vari appuntamenti culturali e di aggregazione sociale presenti su tutto il territorio; un terzo progetto di ambito avrà lo scopo di attivare i servizi essenziali di assistenza domiciliare per anziani, minori e disabili in tutti i comuni che ne sono sprovvisti (ricordo, in proposito, che nel nostro comune sono già state attivate 5.500 ore di assistenza annue). Si sta lavorando, poi, con la Provincia di Terni per un progetto di telesoccorso per anziani, che allunghi per quanto possibile il periodo di autosufficienza dell’anziano, consentendogli di rimanere in casa, anziché di essere precocemente ricoverato in strutture residenziali, anche a vantaggio del risparmio delle risorse necessarie per istituzionalizzazione dello stesso e, altresì, ad un progetto, anch’esso già finanziato dalla Regione, per la formazione di famiglie affidatarie di minori costretti all’allontanamento dalla famiglia di origine. Per rendere possibile tutto questo, anche da un punto di vista amministrativo, si sta istituendo, con apposita delibera di prossima approvazione, l’Ufficio per il Piano Sociale di Zona, con sede a Narni, dotato di tutte le strutture tecniche ed organizzative necessarie a rendere stabile ed organico il lavoro per la programmazione sociale dell’ambito; dell’Ufficio per il Piano Sociale di Zona saranno parte integrante i rappresentanti di ogni comune dell’ambito, oltre che il promotore sociale ed il funzionario servizi sociali del comune capofila.

L’attuazione della L. 328/00 ha significato anche una maggiore chiarezza e specificità nella definizione delle competenze in materia sociale, rispetto a quella sanitaria. Questo ha comportato, tra l’altro, la presa in carico in maniera definitiva e diretta da parte degli enti locali della funzione di assistenza scolastica, nei confronti dei disabili, funzione da sempre esercitata e gestita, anche finanziariamente, dalla ASL, in tutto il territorio provinciale. Con un atto di grande responsabilità e coerenza, il Comune di Narni ha deciso di farsi carico di questa nuova responsabilità con proprie risorse di bilancio ed iniziando un lavoro di conoscenza e razionalizzazione degli interventi, in collaborazione con gli stessi servizi ASL e con la Scuola.

Nel corso di quest’anno, inoltre, si è consolidata la spesa dei servizi delegati alla ASL n. 4, nella misura di £. 650.000.000, oggi Euro 33.569,98, e, soprattutto, è stata elaborata la nuova convenzione con la Asl, nella quale sono state puntualmente riviste e specificate le rispettive competenze e funzioni, stabilendo modalità nuove per l’attuazione e la verifica nel corso dell’anno delle prestazioni, nonché della relativa spesa.

Numerose, direi la maggior parte, le competenze esercitate e gestite direttamente dall’Ente, tra le quali l’erogazione di contributi a sostegno delle povertà, l’erogazione di borse terapeutiche a favore di soggetti svantaggiati, il contributo ai canoni di locazione, l’edilizia residenziale pubblica, l’assegno di maternità e per le famiglie numerose, il trasporto scolastico dei disabili, realizzato con il prezioso aiuto degli obiettori di coscienza, in servizio presso il Comune.

Nel corso dell’anno si è inserito ed implementato l’Ufficio Invalidi Civili, al quale il Comune di Narni, individuato come comune capofila per la gestione delle pratiche di invalidità dell’intero ambito territoriale n. 11, ha provveduto ad assegnare n. 3 unità di personale, provvedendo alla loro formazione, all’allestimento dell’ufficio ed alla impostazione di una nuova, delicatissima funzione, che ci ha consentito di recuperare un rapporto prezioso con il cittadino, adempiendo un notevolissimo numero di pratiche giacenti presso la Prefettura ed istituendo, per quanto possibile, modalità di lavoro nuovo, snelle e brevi, anche nella tempistica.

Vi sono poi i servizi attivati grazie ai piani di attuazione della L. 285/97 e al D. Lgs. 286/98. In particolare, il primo piano per l’infanzia e l’adolescenza ha visto realizzare una serie di azioni di promozione e di prevenzione per la prima infanzia, ricordo, in proposito il Centro per bambini "Il Piccolo Principe", che si sta sempre consolidando come servizio collaterale al nido d’infanzia, tanto che si è attivato una seconda turnazione per la frequenza dei bambini; ricordo la ludoteca, per quale è stato recentemente firmato un protocollo di intesa tra vari soggetti presenti sul territorio (Comune, Parrocchia, Coperativa Cipss ed Azione Cattolica), nel quale si prevede una nuova sede, che verrà presto inaugurata e nuove modalità di programmazione che vedono i suddetti soggetti in collaborazione tra di loro; ricordo che sono stati attivati due centri aggregazione per preadolescenti ed adolescenti, in sinergia con il Sim infanzia, nei quali si svolgono attività di sostegno scolastico e ricreative del tempo libero, con alte finalità di prevenzione dell’emarginazione sociale e di sostegno alla genitorialità (quest’ultima funzione, in collaborazione con l’Istituto per l’Infanzia Beata Lucia), nei quartieri di Testaccio e di Miriano, ricordo che ogni anno si tengono ben sette centri di attività estive per i ragazzi.

Per il prossimo futuro, riteniamo di dover dedicare maggiore attenzione agli adolescenti ed ai giovani, del centro e delle periferie: è di prossima apertura un laboratorio musicale per la registrazione e l’incisione di musica, da parte dei giovani del territorio, con grandi potenzialità di aggregazione e socializzazione in relazione ad un interesse condiviso. Si sta pensando, poi, a progetti specifici per il coinvolgimento e la valorizzazione dei bambini e dei ragazzi che risiedono nelle frazioni più lontane, quali, ad esempio Capitone e Gualdo. Altri progetti vedono la collaborazione stretta tra le scuole Medie e Superiori del territorio: uno sull’educazione alla legalità, di prevenzione di comportamenti a rischio, e l’altro sull’interculturalità, con il prezioso contributo dell’Associazione Namastè.

In relazione a quest’ultimo argomento, in particolare, ricordo che è stato attivato in maniera stabile, lo sportello dell’immigrato, volto a promuovere l’integrazione e l’informazione degli immigrati presenti sul territorio, ma anche dei cittadini italiani che hanno bisogno di informazioni al riguardo; lo sportello è aperto due volte la settimana e rappresenta sicuramente una risorsa importante per la comunità.

Il Comune di Narni ha poi aderito ad un partenariato per la partecipazione ad iniziative comunitarie sul fronte della promozione dell’occupabilità e dell’inclusione sociale, a favore delle cosiddette "fasce deboli", tra le quali i giovani e le donne; è già in corso, poi, una forma di collaborazione con un’agenzia di lavoro interinale, disponibile ad iniziare un’esperienza nel nostro comune, in stretto collegamento con l’ufficio servizi sociali, che avrà quindi la possibilità di segnalare in maniera diretta i diversi casi di soggetti con difficoltà nell’orientamento e nell’inserimento lavorativo.

Concludo ricordando il continuo, spesso silenzioso, impegno nel campo della prevenzione e dell’educazione alla salute, in particolare attraverso l’adesione alla rete italiana Città Sane ed i progetti "Alcol meno è meglio", di informazione ed educazione nei confronti delle sostanze alcoliche e "Pensieri di strada", contro le sostanze stupefacenti.

Narni, 09.04.2002 Assessore Roberta Isidori

 

 

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Partecipazione dei Cittadini

Al fine di incentivare la partecipazione dei cittadini, con strumenti a basso costo e largo impatto, sarebbe opportuno creare una rete Telematica , che supporti il cittadino con informazioni statiche e dinamiche, forum telematici partecipativi, mail list con New periodiche , possibilita’ di chat room e teleconferenze , dotazione dei centri civici e di altre strutture pubbliche o di aggregazione sul territorio , di postazioni pubbliche di accesso ad internet .

Spazio internet per le varie forze attive a livello locale, con bacheche telematiche , abilitate anche per associazioni e gruppi di interesse, coinvolgimento delle scuole , della formazione permanente e delle organizzazioni per la terza eta’ .

Tale struttura non dovrebbe avere carattere episodico, ma dovrebbe assumere un ruolo permanente di comunicazione con il cittadino seguendolo anche per tutte le sue necessita’ informative e di comunicazione con la Pubblica Amministrazione.

Per attuare quanto citato, non si puo’ prescindere dalla formazione . Una formazione, intesa pero’ non come semplice trasferimento di nozioni , come finora e’ stata la classica "Scuola ed i vari istituti Formativi"; ma intesa in modo innovativo come strumento di ricerca operativa e come metodo di costante sviluppo ed adeguamento alle richieste della nostra societa’.

Quindi una formazione dinamica e non statica, che non arranca dietro alle nuove tecnologie, ma che e’ sempre al passo con i tempi e spesso li precorre.

La competizione e lo sviluppo , sono sempre piu’ giocati a livello "GLOCALE", ovvero da una visione globale si valorizzano le caratteristiche e le potenzialita’ di un territorio locale come puo’ essere il nostro Comune.

A livello Nazionale si erano iniziate importanti innovazioni nel settore telematico, sia a livello culturale con i progetti per la scuola sulle " Nuove Tecnologie Didattiche", che hanno dotato tutte le scuole Italiane di aule informatiche collegate in internet, oltre al progetto Mediateche 2000, per creare delle Biblomediateche in cui il ruolo della Biblioteca assumeva nuova funzione , come mezzo di accesso alle antiche conoscenze con i nuovi mezzi multimediali e telematici.

Tutto questo era stato voluto fortemente dal passato Governo del Centro-Sinistra

Scendiamo ora nel locale:

  • parlando con i molti giovani del territorio, si nota che la maggior parte di essi ha un elevato grado di formazione tradizionale, laureati o diplomati, molti di essi hanno poi conoscenze di base di informatica, che hanno pero’ poco e male applicato.
  • Sul territorio esistono strutture formative informatiche di primo livello , a cui pero’ non viene data sufficiente rilevanza.
  • Abbiamo anche provider internet nel nostro comune.
  • Nel piano regolatore di Narni e’ stato proposto l’inserimento della telematica come strumento di sviluppo.

Si deve poi pensare che nel prossimo futuro uno dei servizi di base da fornire a tutti i cittadini deve essere l’INFORMAZIONE IN TUTTE LE CASE.

Come nel passato abbiamo portato nelle abitazioni: acqua, luce, telefono, metano, televisione , ora bisogna fornire ai cittadini l’informazione interattiva , che in questa fase di sviluppo si identifica con internet.

Questo fatto comporta gia’ , e sempre piu’ implichera’ , la possibilita’ di un recupero di partecipazione alla politica, da parte dei cittadini, a patto che tale azione sia supportata da una reale volonta’ di trasparenza e di capacita’ di ascolto delle esigenze dei cittadini ed alla valorizzazione delle idee e delle capacita’ che il territorio esprime.

Altra emergenza e’ il lavoro per i nostri giovani, ormai formati con mentalita’ intellettuale e non piu’ legata al lavoro manuale .

Infatti le industrie sono sempre piu’ automatizzate e necessitano di lavoro operaio solo in piccola parte, quindi le macchine producono le macchine.

Nello sviluppo della societa' della informazione interattiva le idee ed i progetti creativi per la formazione ed il lavoro sono destinati ad avere un valore economico e sociale maggiore delle attivita' produttive industriali.

Quanto sopra e' conseguenza diretta del processo di de-materializzazione della economia, che comporta la transizione dalla societa’ industriale a quella post-industriale della informazione e della conoscenza creativa, la' dove il capitale umano diviene sempre piu’ essenziale per lo sviluppo, rispetto al capitale economico.

Proprio per questo i settori a piu’ alto sviluppo sono quelli delle Telecomunicazioni e dei servizi via rete internet.

Anche nel nostro territorio tale fattore deve divenire nuova fonte di sviluppo, per i servizi e per l’occupazione. Dobbiamo pensare a creare nuove competenze in tali settori, che poi trasversalmente sono fattori di sviluppo per tutti gli altri settori produttivi, dal turismo alla industria di base, passando per la piccola e media impresa e coinvolgendo tutte le imprese di servizi.

Parlando di futuro abbiamo ancora molte possibilita’ per creare insieme nuove occasioni di sviluppo e partecipazione per i giovani , potenziando la formazione e creando agenzie di servizi innovativi in grado di attrarre lavoro , turismo e cultura nel nostro territorio .

Comune di Narni

Partecipazione Popolare e

Diffusione informatica

Esempi applicativi

Informatica vuol dire informazione automatica, quindi permettere l’accesso a tutti i cittadini ai nuovi media ed all’informazione nei suoi vari aspetti, deve essere un obiettivo di primaria importanza .

Il mezzo per sviluppare l’informatica è il computer , che permette una partecipazione attiva se collegato alla rete internet.

Le azioni da promuovere nel nostro territorio possono essere di due tipi, valorizzazione dell’esistente e messa a rete delle risorse , progettazione di nuove opportunità .

Operazioni di base per la partecipazione popolare per mezzo dei nuovi strumenti informatici:

  1. Valorizzazione delle risorse comunali attuali, tipo postazioni informatiche presso biblioteche , centri di informazione pubblici altre strutture pubbliche disponibili.
  2. Accordo con le scuole del territorio per rendere disponibili le aule di informatica per gruppi di cittadini interessati a tale utilizzo nelle ore pomeridiane e serali.
  3. Richiesta alle autorità scolastiche di un maggiore utilizzo da parte dei ragazzi delle aule informatiche , con particolare attenzione agli strumenti internet ed alla posta elettronica ( tutti i ragazzi in eta’ scolare dovrebbero essere dotati di una proprio indirizzo di posta elettronica web –mail, almeno a partire dalle scuole superiori )
  4. Utilizzo per uso pubblico di altre strutture di formazione , tipo Centri di Formazione professionale presenti sul territorio.
  5. Creazione presso la Rocca di Narni, già dotata di aula informatica , di un Centro Comunale di Formazione aperto a tutti i cittadini .
  6. Dotazione dei centri Sociali periferici ( Testaccio, Itieli, Taizzano, Schifannoia, NarniScalo, San Liberato, Castelchiaro etc.) di almeno una postazione informatica collegata in internet.
  7. Creazione di reti locali di vario genere da mettere al servizio dei cittadini , con postazioni fisse e mobili da dislocare sul territorio.

Accanto a tali opere infrastrutturali , devono essere progettati e realizzati delle strutture software operative , tipo forum , mail , list , chat e news- letter per creare delle strutture stabili di comunicazione bidirezionale tra ente pubblico e cittadinanza e tra gruppi di liberi cittadini ed associazioni presenti sul territorio.

Non va poi trascurata l’importanza di chiedere con forza ai fornitori di servizi di telecomunicazione (Telecom , ed altri) di dotare Narni ed il nostro territorio di quelle risorse infrastrutturali di ultima generazione , come ad esempio Servizi ADSL e connessioni in fibra ottica oltre a servizi satellitari bidirezionali e quanto altro nei prossimi anni possa velocizzare e semplificare la comunicazione ad alta velocita’ e la convergenza dei nuovi media , primi tra tutti Computer, Telefono e Televisione .

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