Cardoli e le Coppe nella Narni del 1400 Coppe, terra dei
Cardoli e dei suoi potenti alleati Una gita a Coppe a volte ti riserva molte sorprese. Arrivando ti colpisce il grande edificio della Famiglia Cardoli, che voleva segnare così, il suo dominio su questo territorio nei pressi di Stroncone. Passeggiando per questo piccolo e grazioso paese, alcuni segni colpiscono la nostra attenzione. Avevo deciso di visitare di nuovo il Castello di Coppe a Stroncone per verificare queste scritte condivise su facebook: “In un punto più basso del paese a nord- ovest, si innalza una casa signorile dei Cardoli- Arca, la cui data incisa sul portale rammenta che fu eretta nel 1525”. Camminando per il paese deserto trovo altri piccoli segni lo stemma del sole a dodici punte con la scritta YHS, tipica di San Bernardino da Siena. . una scritta in pietra 1481 che mi porta lungo la via Cardoli ad un bel palazzetto dove finalmente trovo la scritta 1525 e per un caso fortuito mi imbatto nei proprietari attuali della Casa Cardoli Arca. Parlando con loro molti tasselli trovano il loro posto nella mia mente, poi la sorpresa il proprietario mi propone di visitare la “Cripta”.
Lo seguo un poco scettico e con mia grande sorpresa mi trovo davanti un grande affresco con lo stemma della Famiglia del Gattamelata. Qui trovo la scritta “1493 FECIT Battista Frater Petri Angelo de Vignanello Pinxit”. Tutto torna…. Da bravo narnese dopo tanti anni di studio mi vengono alla mente tanti ricordi: La Pala del Ghirlandaio 1486 gli affreschi della Cappella di San Bernardino da Siena nella chiesa di san Francesco realizzata dal Mezzastris intorno al 1470
l’affresco a Sant’Agostino, di Piermatteo di Amelia, datata il 24 ottobre del 1482. le tombe della famiglia Cardoli in San Domenico, eretta per Erasmo da Narni. siamo intorno al 1480 come si legge dalle lapidi laterali volute da Baldovino Cardoli Il legame con le figlie di Erasmo ed i Cardoli emerge prepotentemente come pure con i legami di sangue con le importanti famiglie narnese degli Arca dei Massei e dei Cesi, in particolare queste pietre e questi cicli pittorici ci ricordano della ascesa nella seconda metà del 1400 dei Francescani e della nascita dei monti di Pietà, e di come Franceschina Cardoli (1461-1518) nipote del grande condottiero, compie il capolavoro di avere ben due figli Cardinali ed a Narni e nel suo territorio fioriscono gli affreschi per suggellare questo nuovo patto, che chiude un burrascoso periodo di lotta per la eredità importante che aveva visto contrapposti gli interessi dei Cardoli e delle famiglie Narnesi che si erano imparentate con le figlie del Gattamelata. Tutto questo parte da un
affresco e da pietre che raccontano la loro storia , che si intreccia con Papi
e Cardinali che legano indissolubilmente Narni a Roma, per il “Rinascimento
Narnese”. Spero che molti di voi
che leggete questo piccolo articolo, possano essere stimolati ad approfondire
questi argomenti, che poi sono alla base della nostra Narni. Come solito vi
lascio qualche piccola traccia da seguire in internet: http://www.narnia.it/cardoli.htm http://www.narnia.it/marmi.htm da qui poi partiranno anche i legami con i Cesi Cardinali Cesi
Paolo Emilio Cesi 1481- 1537 Federico Cesi 1500 – 1565 Pierdonato I 1522-1586 Bartolomeo 1566 – 1621 Pierdonato II 1583-1656 Prima di essere Cardinali molti Cesi furono vescovi di Narni
Paolo Emilio Cesi † (20 maggio 1524 - 1º luglio 1524 dimesso) (amministratore apostolico) Bartolomeo Cesi † (1º luglio 1524 - 1537 deceduto) Pierdonato Cesi † (25 giugno 1546 - 12 luglio 1566 dimesso)[71] Romolo Cesi † (12 luglio 1566 - 13 giugno 1578 dimesso) Erolo Eroli † (13 giugno 1578 - 13 ottobre 1600 deceduto) Narni fu controllata dai Cesi e loro parenti per quasi tutto il 1500 Vescovi di Todi Paolo Emilio Cesi † (1º giugno 1523 - 12 giugno 1523 dimesso) (amministratore apostolico) Federico Cesi † (12 giugno 1523 - 11 marzo 1545 dimesso) Giovanni Andrea Cesi † (11 marzo 1545 - 15 febbraio 1566 dimesso) Angelo Cesi † (15 febbraio 1566 - 1606 deceduto) I Cesi usarono Narni e Todi oltre a Spoleto A Narni i vescovi Cesi fecero molte opere , specialmente dopo il sacco dei Lanzi del 1527. Le opere principali furono la ricostruzione delle mura nella zona della porta della fiera e della porta nuova e porta Polella. Il reverendissimo signor
Cardinale dei Cesi, per lettera scritta alla Comunità narnese,
insiste che l’apertura delle mura, contigue al Monastero di San
Luca, al tempo della rovina narnese gettate a terra e distrutte, sia
riparata e restaurata dalla Comunità a proprie spese, per
evitare il grandissimo disonore e pregiudizio, che deriverà di
giorno in giorno al detto Monastero ed alle monache, se non sarà
fatto. Le difficoltà economiche non permisero di effettuare
tempestivamente i lavori necessari, ma i lavori iniziarono il giorno 11
marzo 1537, come si dice nella seduta della cernita.
Inoltre fortificarono la zona tra la porta Ternana e la Rocca, creando dei monasteri a difesa delle mura , progettati da Antonio da San Gallo il Giovane, come il monastero di Santa Croce e successivamente il monastero di Santa Margherita dove molte figlie Cesi presero il velo e divennero anche Badesse. Inoltre il rapporto Cesi Cardoli Eroli portò ad ulteriori monasteri come quello di San Bernardo Senza dimenticare l'Ospedale nuovo fuori le mura, nei pressi di porta Ternana (chiamata anche porta delle Arvolte) Il Vescovo Romolo Cesi fece poi molte opere a Taizzano, e nella sua dimora di Sant'Angelo in Massa.
per approfondimenti vedere:
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