Immaginiamo
di partire dal "belvedere" sulle Gole del Nera e
Stifone...
n.1
di fronte all'ingresso nel centro storico la prima
“fontanella”
n.2
vecchio abbeveratoio
n.3
lavatoio del paese
n.4
fontana di S.Brocolo (purtroppo coperta dai rovi)
n.5
fontana “Puzza”
n.6
sorgente delle “Corone”
n.7
fontana di Treie 1884 (spostata da vicino alla fontana del giardino
alla piazzetta nel 2017)
n.
8 fontana del “Giardino"
m
n.9 fontana di "Collenibio"
n.10
fontana di Santa Pudenziana
n.11 fontana di "Pianetti"
n.11bis fontana di
"Francesco"
vicino a quella di Pianetti
n.12
fontana di "Narsini" (ciliegina)
n.13
santangelo in massaesterno
pozzo canapa
n.14
santangelo in massaintero
fontana palazzo
altre fontane segnalate
U
pozzettu dove nel 1939 è scoppiata la epidemia di tifo, e
sono morte 15 persone a Taizzano.
U Fontaine, che oggi
ancora ci attinge Fabio.
E la
fontana di saligrotte, che così passava per andare a
Nera Montoro dalla vecchia scuola.
Progetto
“l’Acqua nella Memoria”
Le
Università delle tre età di Narni ed Amelia, in
questo
periodo di blocco forzato dei corsi in presenza, hanno pensato di
portare avanti varie iniziative on line. Tra queste ha riscosso
particolare successo il progetto “l’acqua nella
memoria”.
Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare i giovani e meno
giovani, sulla importanza delle risorse idriche, e sulla
fortuna
che molti di noi hanno di avere l’acqua a disposizione. In
molte
parti del mondo ancora oggi questo è un miraggio e solo fino
a
un secolo fa l’acqua corrente non era ancora nelle
nostre
case. Noi siamo l’ultima generazione che può
ricordare
come si viveva in mancanza di questo servizio essenziale, come ci si
organizzava nella vita quotidiana e nei lavori che ne richiedevano
l’uso. Le Unitre di Narni ed Amelia, grazie ai loro iscritti,
stanno rispondendo per ricostruire insieme una memoria comune per far
rivivere esperienze vitali per il nostro territorio.
Tutto è nato da delle passeggiate culturali lungo il fiume
Nera,
alla scoperta delle nostre radici, infatti la parola Narni deriva dal
sanscrito “Nahar” che è la radice per
indicare
l’acqua che scorre, e la nostra terra è da sempre
ricca di
acqua. L’Umbria verde deve proprio all’acqua il suo
colore,
generatore di vita e fonte di energia.