Parco
delle Rimembranze
Un
luogo della memoria,
costruito dopo la
prima guerra mondiale,
in ricordo dei caduti Narnesi nella grande guerra. Occupa una
collinetta nei
pressi del campo sportivo di San Girolamo, e tra i suoi punti
distintivi ha una
fontana, un cannone, una grande croce e un espositore con Novanta
targhe di
bronzo su cui sono incisi altrettanti nomi
dei soldati narnesi morti per la
patria.
In
realtà i morti narnesi
furono molti di più, come ci testimoniano
sia un libretto che riporta un totale di
233 caduti , tra quelli in
combattimento, per ferite e malattie riportate in guerra e tra i
dispersi. La
fonte ufficiale del ministero della difesa nel sito
https://www.difesa.it riporta 241 deceduti per il Comune
di Narni.
Il
cannone è un ulteriore
elemento di grande impatto che richiama subito l’attenzione.
E’ un cannone
B6hler_8_cm_Vz._1905. l cannone austro-ungarico Böhler 8 cm
Vz. 1905 o 8 cm
Feldkanone M. 5 fu un cannone da campagna impiegato dall'Imperial regio
esercito austro-ungarico. Catturato dal Regio Esercito come preda
bellica, fu
ribattezzato Cannone da 77/28 Mod. 5, fu utilizzato nel corso della
seconda
guerra mondiale. Costruito dalla Böhler come Feldkanone 8 cm
M. 5 per
l'Imperial regio Esercito austro-ungarico ed impiegato nella prima
guerra
mondiale, venne utilizzato da tutti gli stati già
appartenenti all'Impero
austro-ungarico e dall'Italia come preda bellica[1]. Le successive
varianti
come la Mod. 5/8 furono sviluppate dalla Skoda. Di disegno
convenzionale, la
sua caratteristica più notevole è la obsoleta
canna di bronzo[1], necessaria
perché l'Impero austro-ungarico aveva ancora
difficoltà a produrre acciaio di
qualità adeguata. Il suo sviluppo è stato
abbastanza lento, a causa
dell'indecisione sul sistema di rinculo e sul tipo di culatta. Anche
altre
difficoltà di produzione hanno impedito la sua introduzione
in servizio fino al
1907[3]. Detta canna, semplice o tubata in acciaio, pesava insieme
all'otturatore a cuneo orizzontale a manovra rapida 355 kg; con la sua
slitta a
coda di rondine[4] si inserisce sulla culla, che ospita il freno di
sparo
idropneumatico a scanalature nel cilindro con spina tuffante ed il
recuperatore
a molla per il ritorno in batteria. L'affusto è a coda
unica, con ruote in
legno da 1300 mm di diametro e carreggiata di 1610 mm; sulla scudatura,
spessa
4,5 mm, sono ricavati, in posizione contromarcia ai lati della canna,
due
sedili per i serventi. Il traino è animale con 3 pariglie ed
avviene
agganciando il pezzo ad un avantreno. La vettura-pezzo così
composta raggiunge
il peso di 1900 kg. Il 77/28 è stato adattato per l'utilizzo
in sentieri di
montagna stretti, come il M 05/08, e può essere smontato in
tre carichi. La
base della canna ospitava degli appigli di sollevamento per velocizzare
la sua
rimozione ed il carriaggio stesso era modificato per permetterne lo
smontaggio.
Il 77/28 è stato ampiamente utilizzato dagli stati
successori dell'Impero austro-ungarico
dopo la prima guerra mondiale, e i pezzi preda bellica sono stati
mantenuti in
servizio in Italia.
Il
nostro cannone essendo stato
per molto tempo alle intemperie ha ora le ruote rovinate e sono in
corso varie
iniziative per poterle sostituire.
La
Croce fu messa nel 1935, nello
stesso anno del ritorno del corpo della Beata Lucia, nella
città di Narni,
riporta alla sua base una scritta che testimonia questo fatto e viene
anche
riportata la data.
LA CITTÀ DI NARNI
E I MISSIONARI IMPERIALI BORROMEO
A GESÙ VIA VERITÀ VITA
MAGGIO 1935 XII
Alla
base della collina si erge
una bellissima fontana. La fontana rappresenta un monumento di
particolare
pregio architettonico.
Per
le peculiari caratteristiche
stilistiche, l'opera può essere datata ad un periodo
compreso tra la seconda metà
del XVI e i primi decenni del XVII secolo, rispecchiando pienamente i
canoni di
quel linguaggio architettonico definito comunemente manieristico.
La
collocazione del monumento,
non è originaria, poiché nessuna fonte
archivistica o storica, o iconografica,
infatti ricorda una fontana cinquecentesca in questa posizione.
È
molto probabile che l'attuale
sistemazione sia il frutto di un intervento di ristrutturazione
avvenuto nel
corso dei primi decenni del Novecento per la realizzazione del Parco
della Rimembranza
di cui si hanno notizie nelle sedute del consiglio comunale del 1923.
Un'idea
dell'aspetto originario
del Parco si ha nella cartolina del 1925 in foto. La fontana dunque era
il
coronamento alla presentazione ed all'inaugurazione del Parco.
Solo
il nucleo originario della
fontana risale al XVI secolo, mentre ai lati si notano interventi
successivi
risalenti al primo novecento.
Non
è nota l'originaria
collocazione del monumento, ma dopo la calata dei Lanzichenecchi a
Narni si
iniziarono molte opere di ristrutturazione: si intervenne sulle mura e
sull'acquedotto con nuovi pozzi, cisterne e fontane, in particolare la
fontana
delle Arvolte vicino alla attuale Porta Ternana di cui si ha notizia
nel 1589 e
una nuova fontana vicino a Porta Romana richiesta dal governatore della
Rocca
Giulio Ranuzzi (1582). Entrambe le fontane non si conservano
più nei luoghi
originari perché nel secolo XIX sono stati fatti radicali
lavori di
ammodernamento lungo la via Flaminia e quindi anche presso le due Porte
sopra
menzionate. Da documentazione iconografica (Mortier ed altre stampe del
1733)
non sembrano esserci nel sito della Porta Ternana fontane monumentali.
Mentre
nel sito di Porta Romana considerato anche lo spostamento della Porta e
le
modifiche del tracciato fuori dal caseggiato, si può
supporre che questa
fontana sia stata rimossa ed in un secondo tempo ricollocata nel Parco.
La
fontana delle Rimembranze è un
monumento che in origine doveva trovarsi poggiato contro una parete,
perché
disegnato per una esclusiva visione frontale con un effetto simile a
quello
della Fonte Cesia a Todi.
La
fontana si compone di una
scultorea tazza in basso con modanature rigonfie e testa di leone con
anello in
bocca come decorazione, una coppa a forma di conchiglia dove una volta
scendeva
l'acqua che usciva dalla bocca di un mascherone con guance gonfie
intento a
soffiare; dalla conchiglia poi l'acqua cadeva nella vasca sottostante.
I
nomi riportati sulle targhe in
bronzo sono :
Rimembranze
nomi
diamo
un volto
ai 90 caduti narnesi
Riportati
su queste formelle
- Agostini
Giocondo
- Agostini
Giovanni
- Agostini
Sabatino
- Aureli
Gennaro
- Bellagamba
Alfredo
- Belloni
Alessio caporale
- Beranzoni
Pietro
- Bernaschi
Antonio
- Bobbi
Agostino
- Bonanni
Tullio cap. Maggiore
- Bonifazi
Sante
- Bordini
Gino
- Brunotti
Francesco
- Candiotti
Giuseppe
- Capanna
Alvirio
- Capotosti
Giuseppe g. Di finanza
- Capotosti
Umberto
- Carlini
alessandro
- Castellani
Alfredo
- Cecchetti
Igino
- Cecchetti
Igino
- Chiodi
vincenzo
- Cicoria
Gennaro
- Cipriani
Luigi
- Citani
Agostino
- Colasanta
Carlo
- Colasanti
Antonio
- Commissari
Nello
- Coppi
Ettore
- Crocione
Achille
- De
Santo Adamo
- Del
Frate Telesforo
- Di
Angelo Giovanni
- Di
Famiano Cesare
- Di
Loreto Egisto
- Falocco
Attilio
- Falocco
Leone
- Falocco
Ulderico
- Favetta
Odoardo
- Francescangeli
Italo
- Germani
Alfredo
- Giamminonni
Erminio
- Giorla
Guido capitano
- Giovannini Giocondo
- Gobbi
Emilio
- Laudi
Attilio
- Leonori
Elio
- Longhi
luigi
- Maccaglia Giulio
- Madolini
Pietro
- Mangoni
Agostino
- Mariotti
Angelo Brig.
- Maurini
Rinaldo
- Meloni
Giuseppe
- Milli
Guiovenale
- Minciarelli
Artemio serg.
Pilota 1935-36
- Misocchia
Angelo
- Misocchia
Angelo
- Montagnoli
Giovanni
- Natalucci
Ernesto
- Nunzi
giovanni
- Olivi
Egisto
- Paiella
Michele
- Passone
Domenico
- Passoni
Felice
- Peciarolo
Antero
- Perotti
Giuseppe
- Piacenti
Angelo
- Pierantoni Antonio
- Piroli
Domenico
- Ponta
Antonio 1935-36 Africa Orientale
- Pozzato
Ernesto Tenente
- Proietti
Augusto
- Raggi
Aminta capitano
- Sabina
Ulderico
- Santoni
Ernesto
- Santori
Zenobio
- Scassini
Nazzareno
- Scrizzi
Lorenzo
- Senepa
Giuseppe capitano
- Serpetti Geremia
- Stentella
Celestino brig. Carabinieri
- Tardioli
Dante
- Tardioli
Dante sergente
- Tili
Torquato
- Trappetti
Cesare
- Viali
Olimpio
- Zannori
Giuseppe
- Zerbi
Ercole
- Zucchetti
Raimondo carabiniere
Un
gruppo di lavoro su face book sta
ora cercando di dare un volto a questi nomi, oltre a dare una migliore
sistemazione al parco per renderlo di nuovo fruibile e dignitoso.
Alcuni
dei volti dei Soldati Ritrovati
Per
approfondimenti:
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