Matteo da Narnia Scultore Matteo da Narni il duomo di Ravello nei pressi di
Amalfi
ricostruzione ipotetica dell'opera di Matteo da Narni nella immagine interno del duomo con una ricostruzione dell'opera di Matteo da Narni ora smontata e le cui parti restanti sono nel museo. Lo scultore Matteo da
Narni,realizza nel 1279 il ciborio del Duomo di Ravello ora presso il - Museo
dell'Opera del Duomo. pulpito nella cattedrale di Scala, trasferitovi nel 1597 dalla chiesa di Ognissanti a Campodonico, e pulpito in S. Giovanni del Toro a R., entrambi databili allo scorcio del sec. 12°; pulpito nel duomo di R., donato dalla famiglia Rufolo e firmato nel 1272 da Nicola di Bartolomeo da Foggia (v.), al quale si sarebbe affiancato, nel 1279, ancora per iniziativa della famiglia Rufolo,
ricostruzione ipotetica dell'opera di Matteo da Narni un monumentale ciborio per l'altare maggiore eseguito da Matteo da Narni -, doveva essere completata da una ricca decorazione pittorica, presumibilmente di impronta bizantineggiante, a giudicare dai brani di affresco superstiti nella cripta dell'Annunziata di Minuto, ripetutamente collegati alle esperienze monrealesi. A officine palermitane del sec. 12° sono stati riferiti gli smalti cloisonnés della mitra nella cattedrale di Scala (Farioli Campanati, 1982), integrati nella prima metà del Trecento con smalti traslucidi prodotti da qualche officina campana, come quelli che ornano un calice, datato al 1332, e una patena nel tesoro della stessa chiesa (Leone de Castris, 1988; Lipinsky, Lipinsky, 1989). Qui si conserva anche un gruppo scultoreo ligneo di eccezionale interesse per qualità e cultura figurativa, raffigurante il Cristo deposto tra la Vergine e s. Giovanni, collegato a esperienze gotiche reimsiane di metà Duecento (Bologna, Causa, 1950).In età angioina, grazie ai rapporti assai intensi tra l'aristocrazia locale e la corte, giunsero dalla capitale manufatti e artisti, portatori di aggiornate istanze culturali (v. Angioini). Molto interessante è il museo interno al Duomo dove sono raccolti molti reperti che ne componevano il ciborio originale del 1279, opera di Matteo da Narnia e dono di Matteo Rufolo, e rimosso nel XVIII secolo. Inoltre da notare il cosiddetto busto di Sigilgaita Rufolo, che fu opera di Nicolò di Bartolomeo da Foggia. Il bue e il leone, provenienti dal ciborio, già collocati sulla fontana della
piazza omonima e barbaramente trafugati nel 1975. Con Ravello Nostra.
«Col presente dichiariamo Noi Sottoscritti Governanti, Nobili e Cittadini di questa Città di Ravello, essendo stati più volte insistiti per parte del Reverendissimo Capitolo della Nostra Chiesa Cattedrale, e presentemente avendoci il medesimo con premura e sollecitudine avvertiti dell'imminente pericolo minaccia la Cupoletta di marmo esistente in detta chiesa di cadere a momenti per aver patito nuove grandi lesioni oltre quelle si ci erano osservate colle perizie fatte [...] siam venuti nella determinazione di demorirla con tutta la diligenza» (Archivio Arcivescovile di Amalfi Parimenti interessante è il museo alloggiato nella cripta del Duomo: vi sono raccolti alcuni degli elementi che ne componevano il ciborio originale (1279), opera di Matteo da Narnia e dono di Matteo Rufolo, e rimosso nel XVIII secolo. Da notare il cosiddetto busto di Sigilgaita Rufolo, opera di Nicolò di Bartolomeo da Foggia interno del duomo di Ravello altra curiosità è una via a Narni dedicata allo scultore Narnese
che sembra raccontare una storia tutta da approfondire
http://www.treccani.it/enciclopedia/ravello-e-scala_%28Enciclopedia_dell%27_Arte_Medievale%29/
Approfondimenti: http://www.narnia.it/matteo.html http://www.narnia.it/maestro1409.html http://www.narnia.it/benincasa.html http://www.narnia.it/braidi.html http://www.narnia.it/cardinali.htm http://www.narnia.it/artenarni.htm
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