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Risultati di sintesi della Indagine sulle imprese del settore ICT

 

IN ITALIA

 

L'area geografica selezionata in Italia, ha preso a campione varie realta' di tutto il paese , anche se abbiamo prestato particolare attenzione alle regioni del centro Italia ( Toscana , Umbria, Lazio ).

I settori selezionati hanno seguito il criterio generale scelto in accordo con l'Universita' di Tolosa e gli altri partners del progetto prendendo come riferimento le classificazioni del codice Europeo N.A.C.E.

Caratteristiche Socio professionali

In Italia la nostra indagine ha interessato quindi 150 imprese:

Le Donne sono il 16% contro l' 84% degli uomini.

L'eta media dei quadri si attesta tra i 30 ed i 50 anni anche se il dato del settore ICT vede quadri molto più giovani di altri settori . Piu' precisamente il 53% degli intervistati ha tra i 31 ed i 40 anni ed il 34% tra i 41 ed i 50. Come ricordato molte imprese sono formate da giovani ed anche i fattori innovativi di impresa richiedono una formazione di nuove leve che arrivano quindi prima alla dirigenza ed al management.

Tra gli intervistati il 35% e' single contro il 65% di coniugati o conviventi. Tra i coniugati solo il 29 % dice di aver figli in tenera eta'.

 

In Italia la formazione classica universitaria e' sui 5 anni per la formazione tecnico ingegneristica e di 4 anni per molti altri settori. Solo a partire dagli anni 2000 con il nuovo ordinamento universitario sono state introdotte le cosi' dette lauree brevi o di primo livello che prevedono 3 anni di studio. Molti quadri in assenza di corsi ICT specifici si sono poi formati in autoistruzione e sul campo , spesso in assenza di studi universitari.

Si puo' pero' prevedere per il prossimo futuro, vista la maggiore offerta formativa sviluppata per il settore ICT in questi ultimi anni, che ai quadri del prossimo futuro sara' sempre piu' richiesta un alta specializzazione e livello di studi universitari con una soglia minima intorno ai 3 anni di studi universitari o superiore.

I dati di laureati tradizionali sono del 42% per lauree di 5 anni e 21% per lauree di 4 anni resta quindi un 38% di intervistati che non hanno studi universitari o si sono fermati prima.

Come si vede dalla tabella gran parte dei quadri proviene da un settore di studi tecnici IT multimedia e scienze tecnologiche, con rispettivamente il 29% ed il 32% anche se per il management viene spesso richiesta una formazione in scienze economiche(18%).

Per l'Italia abbiamo solo 2 altre risposte. Ed esse sono riferite ad aree di dettaglio come specializzazioni nel settore web e web design ( quindi 1 risposta potrebbe andare su artwork e communication)..

In Italia c'è un forte ricambio di personale tra le aziende del settore ICT e questo dato si vede anche dalla concentrazione tra i 2 ed i 4 anni delle risposte date . Spesso il personale più promettente si specializza in azienda ed una volta acquisite nuove competenze si rimette sul mercato cambiando ditta per migliorare la propria posizione. Questo fenomeno si e' comunque attenuato nell'ultimo periodo vista la crisa del settore.

Molte delle persone intervistate hanno un ruolo commerciale o a livello manageriale ,ma possiamo anche dare qualche altro particolare definizione, come :Responsabile settore web,CEO,Account manager, ITC Manager , Presidente del CDA , Responsabile divisione Sap, Sales Support.

Le risposte indicano che una parte consistente degli addetti non ha contratto di lavoro a tempo determinato ed in realtà molto del lavoro del settore Ict è fatto a contratto e con pochissime garanzie per i lavoratori . spesso il lavoro è dato a liberi professionisti esterni che lavorano con contratti detti CO.CO.CO. ( Collaborazione , Coordinata e continuativa ) e senza nessuna garanzia sindacale. Non essendoci sindacati di settore , poichè i lavoratori ICT sono sono spesso assimilati ad altre grandi categorie , come Chimici, Metalmeccanici e Pubblico Impiego od altre.

Il dato si commenta da solo , ed oltre allo zoccolo duro del 56% di impiegati che hanno fatto carriera , molti provengono dal settore free-lance o in formazione.

Nelle voci altre sono comprese delle voci come " Studente" che vanno riclassificate sulla risposta generica su "in formazione ".

Percezione della situazione socio-professionale degli intervistati

La funzione di quadro è più percepita al carico di lavoro ed alla responsabilità di progetto che da altri fattori reali in linea con il dato reale di riconoscimento dello statuto da quadro .

Gli addetti in generale danno un alto gradimento della loro situazione fatta eccezione per il lato economico e lo stipendio.

L'atmosfera in azienza sembra amichevole e collegiale e le gerarchie vengono vissute con relativa tranquillita'.

L'orario settimanale si attesta normalmente intorno alle 40 ore lavorative e circa il 50% degli intervistati dichiara' di essere nella norma anche se il resto fa straordinari per altre 5 o massimo 10 ore solo il 4% supera tali limiti.

 

Per un 31 % degli intervistati la situzione professionale è divenuta più fragile negli ultimi anni e la situazione si inverte con un 67% che teme più o meno, per il proprio futuro.

 

Tra i fattori di ordine politico è molto sentito il diritto al lavoro e la normativa e le leggi sull'uso di internet , infatti in questi anni in Italia la normativa è abbastanza carente nel settore ICT ed anche le ultime leggi , hanno trovato grande resistenza tra gli addetti ai lavori , che non essendo rappresentati spesso non vengono neanche consultati prima di prendere decisioni nei riguardi di una nuova legge.

Tra i fattori di ordine economico e' molto sentita la crisi generale , concorrenza e le esigenze della clientela. Mentre tra i fattori di ordine tecnologico è molto sentito il monopolio dei grandi gruppi , la rapida evoluzione delle tecnologie e la eccessiva specializzazione. Infine tra i fattori di ordine sociale si nota una maggiore sensibilità verso gli obblighi della vita privata verso quella professionale e discriminazione e logoramento professionale, con minore importanza per gli abusi di potere ed il controllo informatico nell'azienda.

Relativamente alle risposte aperte dei questionari abbiamo i seguenti dati :

 

La tabella mette in evidenza un alto utilizzo delle attività di formazione delle tecnologie informatiche usate giornalmente sul posto di lavoro. Un basso utilizzo di programmi di autoformazione , molto interscambio di notizie con i colleghi di lavoro. La lettura di stampa specializzata e' molto diffusa sia a casa che sul posto di lavoro, Mentre azioni di formazione continua fornita da esterni si rivela molto costosa e quindi praticata solo nei casi strettamente necessari.

 

 

Pratiche di formazione ed attese in materia di formazione continua

azioni di formazione continua negli ultimi 5 anni (q44, q45)

 

 

- 68% degli intervistati dicono che hanno partecipato ad azioni di formazione continua negli ultimi 5 anni, 32% dicono che non hanno partecipato. N = 150 risposte

- il numero stimato di azioni di formazione a cui hanno partecipato gli intervistati sono: una (4%), due (7%), tre (18%), quattro (13%), cinque (19%), sei (11%), sette (4%), otto (0%), nove (0%), dieci ed oltre (24%). N = 100 risposte

- il numero stimato di giorni di formazione a cui hanno partecipato gli intervistati sono: da 1 a 10 giorni (9 risposte), da 11 a 20 giorni (4 risposte), da 21 a 30 giorni (nessuna risposta), più di 30 giorni (3 risposte). N = 16 risposte

come e quando era organizzata l'ultima azione di formazione seguita ? (q46, q47)

 

- 1. Periodo : prima del 2000 (0%), nel 2000 (0%), nel 2001 (2%), nel 2002 (7%), nel 2003 (69%), nel 2004 (22%). N = 99 risposte

 

- 2. Numero di giorni: da 1 a 10 giorni (97%) da 11 a 20 giorni (2%), da 21 a 30 giorni (1%), oltre 30 giorni (0%). N = 100 risposte

 

- 3. Contenuto: management (19%), amministrazione, finanza (1%), commerciale, marketing (16%), IT, multimedia (47%), technical, technology (12%), lingua inglese (2%), sviluppo personale (2%), altro (1%). N = 103 risposte

 

- 4. Modalita': in azienda durante le ore di lavoro (7%), in azienda ma fuori dalle ore di lavoro (28%), fuori dall'azienda (65%). N = 103 risposte

 

- Grado di soddisfazione degli intervistati rispetto ai corsi a cui hanno partecipato: Piuttosto soddisfatti (92%), Piuttosto insoddisfatti (8%),

La formazione continua pur essendo molto sentita come esigenza da tutti gli intervistati , spesso non puo' essere realizzata praticamente sia per motivi di tempo , che per motivi ci costi , quindi si predilige l'autoformazione in azienda alla formazione esterna a pagamento Anche se molte aziende di settore forniscono formazione specializzata come promozione dei loro prodotti software..

Ovviamente le scelte priovilegiate per la formazione sono in azienda e non in situazione di lavoro , usando un programma prestabilito con un formatore in presenza . Per l'autoistruzione si ha una situazione maggiormente equilibrata, mentre si vorrebbe effettuare corsi su iniziativa degli intervistati e con l'ausilio di tecnologie informatiche.

SULL'UTILITÀ DELLA FORMAZIONE CONTINUA IN PRESENZA DI SITUAZIONI PROFESSIONALI PIUTTOSTO FRAGILI SONO MOLTI I FAVOREVOLI. Solo un 10% ritiene poco utile o inutile la formazione continua. La formazione continua può essere utile ad acquisire nuove competenze ed a prevenire ed anticipare . I settori di formazione privilegiati in caso di crisi economica o disoccupazione , sono in questo caso il management e lo sviluppo personale.

Relativamente all'abuso di potere e fattori simili, anche in questo caso la formazione continua è vista come valido strumento per superare tali fattori anche se con percentuali nettamente più basse rispetto alle risposte precedenti. Dovrebbe essere l'azienda a proporre la formazione e dovrebbe servire ad anticipare e prevenire, per un 50% ed a acquisire nuove competenze per un 23%. La formazione nel management e lo sviluppo personale sono le risposte piu' ricorrenti con priorita' del 33% e 31% seguite dalle altre proposte tra cui diritto al lavoro e comunicazione, contrattualistica. Seguono le altre.