VALORIZZAZIONE BENI IMMATERIALI :

Nuove Figure Professionali e nuovi progetti di formazione innovativa

in Europa nel Contesto della KNOWLEDGE BASED ECONOMY.

RIUNIONE FORCO-PRECANET –Rettorato Universita’ FIRENZE- 04-LUGLIO –2003

Paolo Manzelli LRE@UNIFI.IT ; http://www.edscuola.it/lre.html ; http://www.narnia.it/forcoprecanet/

 

 

PROFILO di SVILUPPO della NET ECONOMY

 

NET-ECONOMY PROFILE DEVELOPMENT.

Di Paolo Manzelli LRE@UNIFI.IT

 

Proseguimento del tema :"PRODURRE CULTURA INNOVATIVA"

per la Economia Europea basata sulla Conoscenza.

(Producing Innovative Culture for European Knowledge Economy)

Vedi in : http://www.edscuola.it/lre.html

  1. http://www.edscola.it/archivio/lre/produrre_cultura_innovativa.htm
  2. http://www.edscuola.it/archivio/lre/creazione_di_lavoro_manageriale.htm
  3. http://www.edscuola.it/archivio/lre/job_creation.htm
  4. http://www.edscuola.it/archivio/lre/neteconomy_profile_development.htm
  5. http://www.edscuola.it/archivio/lre/valorizzazione_

 

 

Nuove figure professionali divengono oggigiorno necessarie quali soggetti di promozione della innovazione in quanto capaci di rispondere ad una "Cultura del Cambiamento" finalizzata alla realizzazione della Societa’ della Conoscenza e fornire adeguate professionalita’ di Gestione della Conoscenza nel quadro dello sviluppo e consolidamento di network di " imprese a rete" basato su un sistema di condivisione produttiva e cognitiva tra impresa e ricerca . In tale prospettiva i nuovi approcci nella "Gestione Imprenditoriale delle Conoscenze" sono sostanzialmente caratterizzati dal passaggio tra la vecchia Societa’ Industriale, basata sulla produzione delle singole aziende ,verso la Societa’ della Economia della Conoscenza, fondata sulla condivisione di conoscenza e integrazione tra ricerca ed innovazione nel quadro della "NET-ECONOMY".

La necessita’ dell’ agire in una ampia sinergia di livello Europeo, sposta infatti la dimensione di competitivita’ e di crescita del valore aggiunto alla produzione della Piccola e Media Impresa, che oggi si vede costretta a superare la propria dinamica individuale di crescita, per formulare i propri piani di azione e di business oltre ogni ristretta nicchia del mercato territoriale.

 

La chiave di lettura della "Cultura del Cambiamento" risiede principalmente nel disproporzionamento del rapporto di valore esistente tra "Beni Materiali" ( Tangible Assets) e "Beni Immateriali", quest’ ultimi oggi sono infatti correlati alla gestione e codivisione delle conoscenze in un sistema di economia a rete (Intangible Assets); quanto sopra provoca una ulteriore necessita’ di flessibilita del mercato che pero’ deve necessariamente coniugarsi con una profonda modifica dei tradizionali modelli organizzativi aziendali.

 

E’ opportuno rifletere come nella recente fase dello sviluppo imprenditoriale, abbiamo assistito, come risposta alla dinamica oscillante del mercato ,alla crescita di una "micro impreditorialita’ " , basata sulla innovazione tecnologica e l’ automazione dei processi produttivi, che pero’ nella maggior parte dei casi ha mantenuto costanti le caratteristiche di amministrazione e di gestione e organizzazione tradizionale del lavoro di tipo aziandalistico .

Cio’ ha dato luogo ad una strategia di ristrutturazione della produzione, dove la innovazione del sistema produttivo si e’ generalmente accompagnata alla riduzione del personale, ed alla intensificazione della flessibilita’ del lavoro proprio al fine di accelerare i tempi di risposta alle oscillazioni del mercato.

Tale progressivo sistema di micronizazione della struttura impreditoriale ha fatto seguito, da un lato a una sequenza di ricorso al subbappalto impostato dalla grande impresa, che ha esternalizzato ed anche internazionalizzato intere fasi della produzione, mentre dall’ altro lato, e’ succeduta alla trasformazione industriale dell’ artigianato e del settore agro-industriale, che troppo spesso e’ stata associata ad una estensione di contratti di lavoro precari.

Certamente questa strategia non è priva di contraddizioni, dato che la Microimpresa risulta essere un modello di sviluppo che in breve puo’ divenire appannaggio delle produzione di paesi meno industralizzati , ed inoltre perche’ riducendo le opportunita’ di lavoro intellettuale provoca di conseguenza contrazione dei consumi,… inoltre, altri fattori dovuti a una profonda modificazione della concorrenzialita’del mercato, impongono con tutta evidenza la necessita’ di un profondo cambiamento finalizzato alla realizzazione della "impresa a rete" proprio per il fatto che diviene decisivo ed improcrastinabile il saper prendere in attenta considerazione i nodificati criteri di concorrenza delocalizzata di un mercato che sempre piu’ si articola e si dinamizza a livello globale.

In particolare focalizzando le prospettive e opportunita’ di sviluppo della recente strategia di Estensione della Europa, ritenuta capace di dare una risposta concorrenziale alla globalizzazione dei mercati, ci si accorge con immediatezza della impellente necessita’ di un superamento delle carenze professionali di "Gestione Imprenditoriale delle Conoscenze", in modo tale che il valore aggiunto dai "Beni Intangibili" possa dar vita alla crescita della Economia della Conoscenza nella quale risulta fondamentale la Ricerca Collettiva tra Centri di Ricerca e Sviluppo e Piccola e Media Impresa; ; tale strategia e’ stata infatti delineata come vincente per competere nel quadro del declino delle obsolete concezioni di concorrenzialita piu’ proprie della Grande impresa, dalla Unione Europea a partire dalla Riunione del Consiglio di Europa del maggio 2000 a Lisbona.

In tale quadro interpretativo fondato sul cambiamento dei livelli di compertitivita’ di un mercato globalizzato sempre piu’ dinamico, diverra’ modello di sviluppo del mercato Europeo un sistema di "KNOWLEDGE ECONOMY" che pertanto e’ oggi stesso una condizione prioritaria, per favorire la crescita di nuovi settori di intervento e di intermendiazione dei mercati, che certamente saranno fondati sulla valorizzazione dei "beni intangibili" tra i quali spicca la formazione di un Nuovo Management appropriato allo sviluppo della NET-WORK ECONOMY proprio della gestione "d'impresa a rete". Pertanto la strutturazione ed il rafforzamento di un modello di rete imprenditoriale tra Ricerca e Produzione ( ERA- European Research Area) diviene condizione essenziale dello sviluppo in una Europa dove, con la estenzione a nuovi Paesi Associati, le Imprese possono integrarsi con la Ricerca venendo a contatto con realtà economiche diverse, che hanno le potenzialita’ di generare indirizzi di sviluppo creativi non piu’ basati sulle obsolete normative della vecchia gestione aziendale. In particolare le nuove modalita’ di Knowledge Management debbono essere indirizzate per attuare una riduzione dei fattore del rischio di isolamento della "Piccola Media e micro-impresa" attuando un profondo cambiamento organizzativo di sistema di network imprenditoriale, facente leva su una integrazione tra PMI e la ricerca e sviluppo innovativo transnazionale nel quadro Estensione della Europa fino ai limiti dei suoi confini storico-geografici. .

Per non rimanere una missione impossibile il connubio tra Ricerca e PMI, dovra aprire nuovi fronti di intervento basati su un "partenariato di impresa" ; cio’ evidentemente comporta il netto superamento di ogni precedente strategia di "Servizi alle Imprese". Infatti si e’ recentemente constatato che la domanda di servizi di rete da parte delle PMI e assai bassa, persino quando tali servizi sono oggerti " gratuitamente " da soggetti pubblici o convenzionati ; quanto sopra consegue alla difficolta’ della PMI ad internalizzare i benefici di tali servizi on line , nell’ ambito di una antiquata ottica del tutto obsoleta della tradizionale gestione aziendale, che infatti risulta troppo lontana dallo sviluppo di economia di scala conseguente alla internazionelizzazione e condivisione dei processi produttivi. Pertanto il valore del sevizio reso nel quadro delle tecnologie ITC , risulta pressocche’ nullo in un contesto delle tradizionali modalita di erogazione dei servizi all’ impresa. E’ necessario infatti attuare una trasformazione della concezione di servizio in quella di "partenariato di impresa" , …. la’ dove il guadagno ottenuto in seguito ad una effettiva qualificazione della produzione e da una maggior ampiezza del mercato del network imprenditoriale possa essere ridistribuito in dipendenza al valore aggiunto acquisito dal consorzio od altre forme di joint venture tra PMI e Ricerca , in seguito ad una effettiva estensione del mercato della PMI.

 

Il Sesto Programma Quadro della Unione Europea , partendo da similari considerazioni.e’ basato sulla valorizzazione e disseminazione delle "migliori prassi di interrelazione e trasferimento tecnologico tra Ricerca e PMI" autonomamente realizzate al fine di incrementare una nuova valutazione tra la crescita del capitale proprio dei "Beni Tangibili" e quella del lavoro intellettuale innovativo; quest’ ultimo valore e’ quello piu’ proprio della gestione dei "Beni Intangibili" derivanti dalla innovazione cognitiva.

Infatti e’ dalla integrazione tra le due modalita’ di espressione del valore economico e sociale , che si potra’ ottenere un elevato valore aggiunto alla produzione, cio’ proprio quando la gestione imprenditoriale delle reti comunicative, nella estensone ed internazionalizzazione dei mercati , progressivamente diverra’ sia il vettore dello sviluppo economico che della crescita sociale e culturale.

Certamente anche nel settore della innovazione della formazione il successo formativo nei riguardi delle opportunita di lavoro , consiste nella capacita di rispondere al cambiamento dello sviluppo esercitando nuove modalita di formazione capaci di capire e favorire le esigenze dello sviluppo socio-economico contemporaneo.

Bisogna a questo proposito considerare che la formazione per corrispondere a opportunita di lavoro, deve essere "anticipativa" delle esigenze di sviluppo, proprio in seguito al fatto che, anche ricorrendo ad appropriate metodologie di NET-Learning, comunque ci vuole piu’ tempo per formare competenze inovative che non per produrre beni tangibili.

Pertanto in tale contesto di previsione che guarda alla sostenibilita futura del lavoro dei giovani piuttosto che al trasferimento di conoscenze spesso obsolete del passato , il LRE-EGO-CreaNET ed il PIN della Universita’ di Firenze hanno iniziato ad realizzare la formazione di nuove Figure Professionali capaci di intervenire nella Gestione di una Economia di "impresa a rete" nell’ ambito di nuovi progetti di formazione innovativa denominati TASTI che sono basati su un modello di appendimento di simulazione di impresa capace di rilanciare il futuro della NET-ECONOMY

( TASTI e un Acronimo che significa TELEMATIC AGENCY FOR SCIENTIFIC & TECHNOLOGICAL DEVELOPMENT)

Di conseguenza lo sviluppo dei Progetti TASTI ha attentamente preso in considerazione il fatto che le conoscenze specialistiche conoscono un rapido grado di obsolescenza ( e’ stato recentemente affermato da studi eseguiti nell’ ambito della programmazione Europea, che circa il 50% delle conoscenze dei laureati diviene superato in meno di un anno) e tale circostanza viene accentuata dall’ evolversi delle tecnologie moderne di comunicazione interattiva.

Tenendo conto di tale dato di fatto , lo stile formativo dei progetti TASTI viene fondato su strategie operative di NET-Learning on the job nelle quali si impara lavorando su Progetti, e si valuta il lavoro sulla base dei risultati. raggiunti da una formazione di Team collaborativo, con ruoli e competenze differenziate e specifiche.

. Attualmente e’ in corso di attuazione presso il PIN della Universita’ di Firenze in Prato il Progetto TASTI LAW- FINANCE ( master Gratuito finanziato dalla Provincia di Prato ed organizzato in collaborazione con la CNA e la Confartigianato Pratesi) ) , la cui descrizione puo essere presa in considerazione prendendo visione del sito web: Vedi : http://tnserver.pin.rete.toscana.it/tasti3/index.htm

 

Le metodologie di nuova formazione dei Progetti TASTI pertanto sono finalizzate a dare un contributo operativo nel ridisegnare l’ assetto stretegico della innovazione gestionale ed organizzativa della micro impresa e comunque delle PMI, al fine di favorire la condivisione produttiva e cognitiva necessaria per l sviluppo Europeo della Economia della Conoscenza.

NOTA: TASTI LAW FINANCE- : MEDODO VALORIZZAZIONE BENI IMMATERIALI

 

nel quadro della formazione di un team professionale per lo sviluppo della NET-ECONOM

.( Improving the conceptual framework on Added Value of Intellectual Capital Assets )

Il sistema di valorizzazione dei beni immateriali preso in considerazione da il Progetto TASTI-LAW Finance si basa su un criterio di bilanciamento tra il Ritorno di Investimento (RoI) calcolato secondo metodi tradizionali di Economia ( cash-flow) in relazione ai fattori che ampiano le prospettive di valore aggiunto della impresa (Intangible Assets Evaluation detto in alcuni casi " RoA" = Return of Assets or RoE = Return to Equity) .Il valore aggiunto e’ pertanto calcolato in termini di un sistema di crescita del "Capitale Intellettuale" (i.e. , informazioni e competenze) che apportano benefici di successo e di sviluppo "dell’ impresa a rete" i quali non hanno solo un carattere economico, dato che essi sono generati dall’ aumentata capacita di creazione di una comunita’ di relazioni di Impresa, che permette di acquisire un impatto economico ed una competivita’ elevata e’ propria della Networking Economy inserendosi nella prospettiva di sviluppo della Economia della Conoscenza.

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CONSIDERAZIONI GENERALI e BIBLIOGRAFIA RAGIONATA

Nota – Relazione per il Programma Pilota di Azione Comunitaria "Leonardo Da Vinci "-Denominato FORCO-PRECANET – RIUNIONE di FIRENZE – 04 LUGLIO –2003 .

http://www.univ-tlse2.fr/form- ; http://www.narnia.it/forcoprecanet/

Progetto con Partenariato tra Paesi Europa-Sud Francia-Italia,Spagna,Grecia, Cipro

Bibliografia ragionata on line. (ELECTRONIC DOCUMENTS)

(Abstracts in Italian or in English language )

Motore di Ricerca : www.google.it

Tematiche Principali ( IN FUCSIA- MAIUSCOLO )

 

1. INTANGIBLE ASSETS (BENI IMMATERIALI)

Parole Chiave: ( In Rosso "italico" )

Capitale Intellettuale , Economia della Conoscenza.

    1. ) AA.VV: Title: CREATING VALUE FROM INTANGIBLE ASSETS

(STUDY REPORT in english)

Electronic Document : http://www.innovation.gov.uk/projects/intangible_assets/intangible_assets.pdf

 

Abstract :

 

INTANGIBLE ASSETS - VALUABLE NET-ECONOMY RESOURCES

Successful "net- business" organizations respond to the change developing new ways of thinking about business networking enterprises that seeks a sustainable future rather than seeking to sustain the traditional business economy founded on shortening the labour-force number skills and salary.

A key component of the future Knowledge Economy consists in the ability of net-business to valorize the intellectual workforce and all the intangible assets that can be a consequence of the intelligent team e.working as well as:

1) Extended Knowledge Sharing Relationship and ITC communication.

2) New Skills and Knowledge Management Competencies

3) Decision Making and Consortium Leadership in the Knowledge Society

These are the key roles of the Intangible assets that will be the foundation stones of the future success in the future Knowledge Economy Context.

Responsible of the web-site : http://www.innovation.gov.uk/

Page Consulted : 13/June/2003

1.2 ) OECD :Organisation for Economic Co-operation and Development activities on intangibles

Electronic Document : http://www.ll-a.fr/intangibles/oecd.htm

 

Abstract : Source OECD - (1999)

Conclusions of the Policy and Strategy Forum

Forum chairman, Stuart Hornery, chairman of Lend-Lease Corporation, drew the following conclusions:

1.The process of value creation in companies is changing. There is a need for better information on intellectual capital, its relation to tangible capital, and its role in value creation. Financial data are evolving, but, alone, present insufficient information.

2. International organisations, governments, standards setters and other stake holders should encourage experimentation that would lead to general principles or guidelines for reporting key indicators of intellectual capital and information on value creation. They should systematically monitor and evaluate the results of such experimentation.

3. There is broad support for the creation of a framework for voluntary compilation at the enterprise level of a number of key indicators using all possible approaches, including company benchmarking. The framework for reporting should focus on areas that matter most to company performance.

4. Employees, suppliers, and customers are involved increasingly in the value creation process. Improvements in reporting should aim to inform them better.

5. There is a need for better understanding of the innovations in reporting. New approaches are moving towards Internet based real-time reporting; greater availability of information means that more information about a company comes from multiple sources. As a result, more internal information is available externally.

6. Businesses are concerned that disclosure of information on intellectual capital and value creation should be useful to business, as well as stakeholders. Many are actively experimenting. It is, however, too early to consider mandatory changes in rules affecting such disclosure. Any requirements need to be mindful of costs and benefits.

7. Participants at the symposium expressed the desire to continue to collaborate on these issues.

Source: OECD

See also OCDE Bibliography on Intengible Assets in:

http://www.ll-a.fr/intangibles/publications.htm

 

Responsible of the web-site

http://www.oecd.org/EN/home/0,,EN-home-0-nodirectorate-no-no-no-0,FF.html

 

Page Consutled 21/June/2003

1.3) Clark Eustace THE INTANGIBLE ECONOMY IMPACT AND POLICY ISSUES

Report of the European High Level Expert Group on the Intangible Economy

European Observatory on Intangible Assets

Electronic Document: http://www.ll-a.fr/intangibles/default.htm

 

Abstract :

The 21st century business landscape is often characterised as 'old economy' plus the internet.

As a metaphor this has the appeal of simplicity, but is misleading. Today, the pursuit of competitive

advantage requires a radical shift of mindset away from our old-world business models and

practices. The clarity of 20th century markets was based on a system of fixed boundaries, with one to-

one trading relationships, linear value-chains and balance sheet accounting concepts.

The economy today operates without fixed boundaries, and this has far-reaching implications for

companies, financial markets, public institutions and regulators…..

Far from being new topics, knowledge and intangibles have been important throughout

history. The difference is that, today, a firm’s intangible assets are often the key element in its

competitiveness. Increasingly, the capacity to combine external and internal sources of knowledge

to exploit commercial opportunities has become a distinctive competency.

Responsible of the WEB-Site : European Observatory on Intangible Assets : http://www.ll-a.fr/

Page Consutled 21/June/2003

 

 

 

 

1.4) Paolo Manzelli : Title: Foster Information Society Knowledge Management Innovation:development of the Entrepreneurship skills for improving the knowledge economy (Article)

Electronic Document: http://www.edscuola.it/archivio/lre/foster_information.htm

 

Abstract:

World of Knowledge Management (KM) innovation debate the way to generate an adding value to develop organizational business plans networking models of "extended international enterprises " joining University and SME’s. The above re-examine of business in the light of the Net- Economy is focused in a way that world wide networking economy can solve the knowledge value equation in relation to a new relationship between "intangible and tangible assets" in the context of the contemporary development of Knowledge Economy.

Director WEB-Site http://www.edscuola.it/lre.html : Dario Cillo : edscuola@edscuola.com

 

Page Consutled 21/June/2003

1.5 ) F. GU , B. Lev’ Title: Intangible Assets : Measurements, Drivers , Usefulness

 

Electronic Document : http://pages.stern.nyu.edu/~blev/

 

Abstract :

 

Economic Performance = (Physical + Financial + Intangible Assets )

Evaluating profitability and performance of business enterprise, by say, return on investment, assets or equity (ROA, ROE) is seriously flawed since the value of the firm’s major asset— intangible capital—is missing from the denominator of these indicators. Measures of price relatives (e.g., price-to-book ratio) are similarly misleading, absent the value of intangible assets from accounting book values. Valuations for the purpose of mergers and acquisitions are incomplete without an estimate of intellectual capital. Resource allocation decisions within corporations require values of intangible capital. These and other uses create the need for valuing intangible assets, in practically all economic sectors.

Web-SITE Editor: http://pages.stern.nyu.edu/~blev/

 

Page Consutled 21/June/2003

1.6 ) AA.VV: Title: "Valuation and Evaluation of Intangibles in Universities & Research centres"

Electronic Document : http://www.earma.org/WG/vimak/intangibles.html

 

Abstract:

Evolutionary challenges for universities & research centres in their role as the foundation of 'the knowledge based society'. Intangible investments are important for the competitiveness of research centres, …. especially in the context of the current strategic reorientation of many universities & research centres as well as the changing environment.

WEB-Site Responsible : http://www.earma.org/

 

EARMA is the leading association of research managers and administrators across Europe

http://www.earma.org/

 

Page Consutled 21/June/2003