Giulia Farnese e Narni Immagine di Giulia Farnese per gentile concessione di Patrizia Rosini Giulia Farnese (Capodimonte, 1475 – Roma, 23 marzo 1524) fu amante di papa Alessandro VI Borgia. Può sembrare strano trovare a Narni le tracce di Giulia Farnese, ma questo fatto fu narrato anche da Giovanni Eroli, che nei suoi scritti annota che: nel seminario, sulla cappa di un cammino …di una porta interna del refettorio, vi è scritto IVLIA DE FARNESE. Nella volta della cammera …vi è l’arma scolpita in marmo di casa Farnese la quale ha nel cuore dei gigli. (nota: leggi MS. Comun. Pag.2 ove si trova la parte della famiglia Farnese e qual rapporto avesse con Narni). In tali locali molte sono le tracce che conducono a Giulia, in particolare uno stemma in marmo della famiglia Farnese collocato in alto al centro della stanza d’ingresso dell’appartamento posto al primo piano . Interessanti anche i piccoli capitelli che sono alla base delle volte del soffitto, tra cui spicca uno di essi con l’ideogramma di san Bernardino da Siena. Altri segni evidenti sono sopra una porta in cui
l’architrave in marmo riporta la scritta Ivlia de Farnese, ed a piano terreno una
scritta simile si trova sulla zona di calpestio della soglia dell’ingresso.
La sua avvenenza, che le valse fra i contemporanei l'appellativo di Giulia la Bella, aprì a lei e alla sua famiglia la via del potere e della ricchezza, dando inizio alle fortune di casa Farnese. Giulia nacque probabilmente a Capodimonte, rocca situata sul
lago di Bolsena, nel 1475, da Pier Luigi I Farnese, condottiero e signore di
Montalto di Castro, e Giovannella Caetani. Prima di lei, la coppia aveva già
messo al mondo due maschi, Angelo e Alessandro, che ascese al soglio pontificio
nel 1534 con il nome di papa Paolo III, e dopo di lei nel 1478 nacque Girolama. Giulia aveva una abitazione anche a Narni in via del Campanile, zona collegata direttamente
con la chiesa del Duomo di Narni . 1480 Aprile 14. Lucrezia Borgia, la terza di quattro figli
di Rodrigo Borgia e Vanozza dei Catanei, nasce a Subiaco. Il matrimonio di Giulia Il contratto matrimoniale fu stipulato a Roma il 20-21
maggio 1489, nella dimora del potente cardinale spagnolo Rodrigo Borgia, che
tre anni dopo sarà eletto papa con il nome di Alessandro VI. Giulia aveva 15
anni ed andava in sposa ad Orsino, diciassettenne figlio di Lodovico e di
Adriana de Mila, cugina del cardinale Borgia.[2] Lo sposo era orbo di un occhio
(tant'è vero che era soprannominato monoculus Orsinus) e benché appartenesse a
una famiglia di gran nome era un personaggio scialbo e insignificante: un
militare che fece sempre di tutto per non trovarsi in battaglia. Il matrimonio vero e proprio avvenne un anno dopo, il 9
maggio 1490, a Roma e fu festeggiato con una grande cavalcata della nobiltà
romana, come riferisce Giovanni Burcardo (Johannes Burckardt), cerimoniere
papale, nel suo Liber notarum.[3] Giulia, com'era suo dovere, seguì Orsino nel
feudo di Bassanello. il 2 ag. 1499 Alfonso d'Aragona abbandonò Roma con numerosi
milanesi e napoletani. Nel tentativo forse di distogliere Lucrezia dalle pene di quell'abbandono, il papa le
affidò l'incarico di governare le città di Foligno e Spoleto, dove ella si
condusse, al sesto mese di gravidanza, il 14 agosto. Raggiunta di nuovo dal
marito in settembre, insieme rientrarono il mese seguente a Roma, dove il 1(
novembre L. diede alla luce un figlio che fu chiamato Rodrigo. Ma Lucrezia restò ben presto di nuovo vedova. Il 30 Dicembre 1501, il
venticinquenne figlio del Duca Ercole,
Principe Alfonso d'Este sposa la ventunenne Lucrezia Borgia nella Sala Paolina in Vaticano. Lucrezia lascia Roma il 6 gennaio 1502 ed entra ufficialmente a Ferrara il 2 Febbraio 1502 con una ricca dote "ed i suoi doni
personali " di undici Suore
e candidate per il convento di
Suor Lucia (esse arriveranno un paio di giorni dopo ). 1502 la cavalcata da Roma a Ferrara con sosta a Narni il 9 di gennaio del 1502. Questo fatto ci viene narrato dal Martinori nelle sue Cronache . poi a Spoleto e Foligno dove arrivano il 13 Gennaio 1502. Descrizione della Cavalcata che parte da Ferrara a Roma, per poi tornare a Ferrara con Lucrezia Borgia, tratta dal testo del Gregorovius scritto nel 1874 su Lucrezia Borgia.
All’ unione oramai inevitabile di suo figlio con Lucrezia
volendo dare il massimo splendore possibile, mandò per prender colei una
cavalcata di oltre 500 persone. Duce era il cardinale Ippolito, accompagnato da altri cinque membri della Casa ducale, i fratelli Don Ferrante e Don Sigismondo, poi Niccolò Maria d’Este vescovo di Adria, Meliaduse d’Este vescovo di Comacchio e Don Ercole, un nipote del duca. Amici e parenti di gran riguardo, ovvero feudatari di Ferrara componevano il seguito , i signori di Correggio e Mirandola, i conti Rangoni di Modena, uno de’Pii di Carpi, i conti Bevilacqua, Roverella, Sagrato,Strozzi di Ferrara, Annibale Bentiveglio di Bologna, ed altri molti. Tutti codesti signori, Vestiti di abiti ricchissimi, con grosse catene d’
oro al collo, sopra superbi cavalli, uscirono da Ferrara il 9 dicembre 1501,
preceduti da una fanfara di 13 trombetti e 8 pifferi. E così, con alla testa un
cardinale , desioso di vita e di spasso, la brigata traversò con gran rumore le
terre d’Italia. Chi oggi potesse imbattersi in essa, la crede-rebbe una truppa
di cavalieri artisti in viaggio. Gli allegri viaggiatori non pagaron mai
scotte. Nel territorio del Ducato vissero a spese del duca, ch’è dire, de'
sudditi suoi. Nel territorio di altri signori trovarono pari accoglienza. E
appena messo piede sullo Stato della Chiesa, i luoghi, per dove passarono, dovettero
pensare al loro mantenimento. Lucrezia mosse alle tre
dopo mezzogiorno. Sino a Porta del Popolo fu accompagnata da tutti i cardinali,
da gli ambasciatori e
da’magistrati di Roma. Montava sopra una mula bianca con coperta e finimenti
d’argento battuto e frange d’oro ch’era un ricco vedere. Era in abito di
viaggio: una gamurra d'oro tirato coperta di cremisino tagliato, e con una
striscia di broccato d’ oro, foderata d’armellino. Cavalcava in mezzo ad un
corteggio di più di 1000 persone. Aveva accanto i principi
di Ferrara e il cardinal di Cosenza. Il fratello Cesare l’accompagnò per un
tratto; poscia, col cardinale
Ippolito, tornò indietro al Vaticano. Così Lucrezia Borgia separavasi per sempre da Roma e da un orribile passato, era il 6 Gennaio del 1502. vedere anche: "Il volto di Giulia Farnese, un mistero infinito" per gentile concessione di Patrizia Rosini Collegamenti con la Beata Lucia da Narni
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