PRODOTTO
IN PROPRIO
Anno 1994
Fortunati
Giuseppe
"Informatica e Democrazia"
PROPRIETA' LETTERARIA E ARTISTICA RISERVATA
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qualsiasi forma, intera o parziale (anche di semplici brani o a
mezzo di teleradiodiffusione o telematico) sono riservati
all'autore, per tutti i paesi del mondo.
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perseguita a termini di legge. Citare sempre la fonte.
Depositato ai sensi dell'articolo 105
della legge del 22 aprile 1941 n 633
presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri
Printed in Italy, 1994
Copyright by GIUSEPPE FORTUNATI Narni, 1994
--------------------------------------
VICOLO TORTO, 2 05035 NARNI(Tr)
tel.(0744) 726993
- NOTIZIE
AUTOBIOGRAFICHE....................................................PAG.
4
-
PREMESSA.....................................................................................PAG.
7
-
INTRODUZIONE............................................................................PAG.
8
- INFORMATICA E
POTERE...........................................................PAG.15
- APPLICAZIONE A LIVELLO
COMUNALE.................................PAG.27
- COLLEGAMENTI NAZIONALI ED
INTERNAZIONALI............PAG.36
- TECNOLOGIE PRESENTI E
FUTURE..........................................PAG.44
- VIAGGIO NELLA
POLITICA DEL 2000.......................................PAG.50
-
CONCLUSIONI..............................................................................PAG.55
- IL PROBLEMA DELLA CULTURA INFORMATICA...................PAG. 63
- ESEMPI DI APPLICAZIONE A LIVELLO MONDIALE...............PAG. 70
DEDICA
Dedico questo saggio, a mia
moglie Laura ed a mia figlia Mariangela. Per la fiducia e l'amore
che mi dimostrano.
Lo dedico inoltre a tutti coloro che almeno una volta, hanno cercato di utilizzare la loro intelligenza, per capire come funziona un computer.
Alla moltitudine sottoutilizzata ed oppressa degli Informatici che si sono fatti da soli, con sacrificio e dedizione, ed il più delle volte, sono stati sfruttati, da furbetti senza altre capacità ed ideali, che quelli del facile guadagno.
Noi informatici veri, ci siamo forgiati davanti al computer, gratificandoci delle continue conquiste giornaliere dei piccoli passi.
Apprendendo giorno dopo giorno cosa è giusto e cosa è sbagliato, perché il computer a differenza della giustizia umana, è razionalmente giusto, e marchia gli incapaci con un perentorio e definitivo "ERRORE".
Per questo ho scritto questo libro, per dare nuova dignità a tutti coloro che sono la vera forza nuova della nostra società e che prima o poi, si renderanno conto che non è giusto lasciare le cose in mano ad incapaci.
Vi esorto quindi ad unirVi e lottare per riversare le Vostre conoscenze sulla società, per renderla più giusta e più grande.
GIUSEPPE
FORTUNATI,nato a Narni (Tr) nel 1950, ivi residente in vicolo
Aspromonte Primo, 3 tel(0744)726290. Consulente
Informatico
Dal 1969, compie a Firenze, i suoi studi presso la facoltà di Ingegneria, con specializzazione Bioelettronica. In tale città affina la sua sensibilità artistica, partecipando a corsi di pittura, corsi teatrali con Eduardo De Filippo, fa mille piccoli lavori: dalla guida turistica, all'insegnante di Fisica, dalla comparsa al Maggio musicale Fiorentino, allo scaricatore in poste ferrovia. In quel periodo compone anche parole e musica di circa venti canzoni di vario genere.
Nel 1977 si occupa di energia solare, visita il CERN di Ginevra, partecipa al progetto Vel al centro di ricerca nucleare della Casaccia a Roma. Va in Inghilterra per vedere "The Autonomous House", e vive a Londra per alcuni mesi.
Dal 1979 è Sales Eingineer, per la ditta M.E.D.I.CO. Italia, nel settore della Cardiologia. Conosce e lavora con i principali Primari ospedalieri nazionali. Nel 1982 diventa Area Manager per tutto il centro-sud Italia della ditta CBM, partecipa ai congressi mondiali di cardiologia di Mosca e Parigi, è responsabile di prodotto, della ditta francese Ela Medical.
Nel 1983 è Consigliere Comunale
al Comune di Narni.
Nel 1984 decide di seguire la sua vocazione informatica, inizia facendo la mostra "Informatica.....Cioè", che registra notevole successo di pubblico, apre un piccolo negozio di computers. Nel 1985 effettua un corso per il Comune di Terni, per oltre mille ragazzi delle Scuole Medie, alla cui chiusura interviene anche Piero Angela, della Rai.
Nell'86-87 fa una trasmissione televisiva sulla diffusione della cultura informatica, con servizi sulla Texas Instruments, sullo Smau a Milano, sulle Acciaierie di Terni e molti altri.
Nel frattempo effettua attività di Consulenza e Formazione per molte aziende ed Enti del Ternano. E' per alcuni anni iscritto all'albo dei formatori CRUED (Centro Regionale Umbro Elaborazione Dati), fa corsi di informatica ad Orvieto per dipendenti comunali, e dipendenti Ulss.
E' redattore della rivista nazionale Micro e Personal Computer.
E' socio A.I.C.A. (Associazione Italiana Calcolo Automatico) ed è presente nell'Annuario di Informatica Nazionale Alfa line.
Nello stesso periodo inizia un
rapporto di docenza extra curriculare, con l'Istituto Commerciale
"Federico Cesi" di Terni, che dura tutt'oggi, ove ogni
anno insegna informatica a circa un centinaio di futuri
Ragionieri.
Nel 1989 ,crea a livello sperimentale, la prima banca dati locale "Umbria Net" e si specializza in Telematica. Frequenta corsi all'ESA IRS (agenzia spaziale europea), è utente della banca dati europea "ECHO".
Grazie alla sua attività commerciale, tocca con mano tutte le evoluzioni dei Personal Computers.
Inizia a concepire una nuova forma di Democrazia, che usa la Telematica, per fornire informazioni ai cittadini in modo automatico, direttamente nelle proprie case.
Attualmente, tra le varie attività, è uno dei progettisti della prima applicazione Telematica nella Provincia di Terni, il "Progetto di rilevazione dei dati sull'inquinamento atmosferico".
In questa breve pubblicazione, si
ipotizza una forma di democrazia più avanzata, che si avvale
dell'informatica, per meglio informare il cittadino, renderlo
partecipe e forza attiva della vita democratica del Paese.
Partendo dalla nostra
tradizionale "Democrazia", con la semplice applicazione
di quanto esposto si arriverebbe gradualmente ad un nuovo modo di
far politica. Tutti i cittadini, da casa propria, stando
davanti ad un televisore un poco più sofisticato, potrebbero
essere informati nel dettaglio su ogni scelta di governo, ed in
prospettiva potrebbero arrivare ad autogovernarsi.
Sembra utopistico,
irrealizzabile, ma credo che sarà la via veramente democratica
del nostro prossimo futuro.
Molte sono le difficoltà, gli
ostacoli ed i conflitti di interesse con chi gestisce il potere,
ma vale la pena lottare dal basso tutti insieme, affinché questa
utopia diventi realtà.
INDICE
Nella attuale situazione politica, a detta degli stessi uomini di potere, siamo in presenza di una democrazia imperfetta.
Infatti lo stesso termine "democrazia", tradotto dal greco vuol dire " governo popolare ", ed attualmente tutto si può dire, meno che sia il popolo a governare.
Nonostante la spinta ideale del movimento partigiano ed il valore degli uomini, che presero il potere dopo la caduta del fascismo, abbiamo assistito ad un notevole scollamento tra le esigenze dei cittadini e le esigenze dei politici.
Motivo principale di tale frattura è senz'altro da attribuire, alla mancanza di scambio di informazioni tra chi ci governa e chi è governato.
Utopisticamente, si potrebbe presupporre la buona volontà di tutti i nostri governanti, ed anche in quel caso, con l'attuale struttura del flusso delle informazioni, risulterebbe assai gravoso per i politici riuscire ad interpretare le esigenze dei cittadini.
Nei fatti il politico si avvale
di informazioni statistiche notevolmente sofisticate, basate su
sondaggi e campioni di informazione, alquanto mirate ( un buon
campione nazionale è considerato sulla base di un migliaio di
interviste).
Si tratta quindi di
estrapolazioni, e spesso interpretazioni di tendenza alquanto
soggettive, gestite dagli stessi organi statistici, il più delle
volte legati a correnti di potere.
D'altro canto il cittadino è praticamente nella impossibilità di conoscere realmente le scelte effettuate sulla sua testa. Le fonti di informazione, sono scarse in campo nazionale (vedi telegiornale e quotidiani), e praticamente nulle in ambito locale.
Stiamo parlando di informazioni reali sulle scelte di governo e non di pettegolezzi di palazzo.
Soprattutto in ambito locale si potrebbe iniziare ad adeguare la politica ai nostri giorni, sfruttando le possibilità che l'informatica e la telematica, possono mettere al servizio del cittadino.
Indubbiamente esistono forti resistenze, da parte di chi detiene oggi il potere ed è abituato a fare e disfare senza praticamente alcun controllo da parte del cittadino.
Ricordo circa dieci anni fà, quando dissi ad un anziano uomo politico locale, che l'informatica poteva rendere trasparente e funzionale il rapporto tra amministratori ed amministrati. La sua risposta emblematica fù, che agli amministratori non fa comodo tale trasparenza, e che anche le forme più semplici ed immediate non vengono scelte per l'informazione del cittadino.
Potrebbe essere infatti relativamente facile fare una pubblicazione mensile sulle scelte fatte ed i programmi futuri degli amministratori, con bilanci e resoconti, purtroppo però anche questa semplice formula non viene quasi mai percorsa, per espressa volontà di rendere il cittadino sempre più inconsapevole e quindi non partecipe.
Si potrebbe obiettare che il classico volantino, od il giornalino locale, comporterebbe costi e tempi attuativi relativamente complicati, oltre alle difficoltà di distribuzione e relativi oneri sia temporali che economici.
Il problema di fondo però resta di volontà politica, e di necessità di una migliore rete di distribuzione delle informazioni, che oggi l'informatica può attuare.
Forse qualcuno sorriderà al candore di queste frasi, penso al già citato politico, che ormai beato nella sua corazza di potere e compromesso, ben sa che il popolo deve essere governato senza troppo conoscere, e che infondo è per il SUO bene, che loro si affannano e tramano.
Viva la Democrazia..................
Vediamo allora quali potrebbero essere i correttivi da apportare allo scambio di informazioni ed ai mezzi per poter meglio far conoscere al cittadino, cosa accade nei centri di potere, e come esso possa realmente partecipare alla vita politica attiva.
La maggior parte dei mezzi di informazione tradizionali, sono monodirezionali, cioè l'informazione viaggia in un solo verso, senza possibilità di risposta o possibilità di richiesta di ulteriori informazioni.
Tipici esempi di ciò sono: televisione, giornali, radio, periodici e quanto altro ci viene quotidianamente proposto.
Il cittadino quindi è soggetto passivo di una informazione il più delle volte non soddisfacente e di difficile approfondimento, tale cioè da non appagare minimamente i giusti interessi di chi si abitua così, alla apatia ed alla indolenza dell'ignoranza.
Si potrebbe fare un paragone con le vecchie società patriarcali, in cui il padre parlava senza alcuna possibilità di replica da parte dei figli. Questo sono i nostri mezzi di informazione.
Sembra poi incredibile che nel 2000, il mezzo concesso al cittadino per manifestare la sua opinione sia ancora legato a mezzi così tradizionali ed inefficienti.
La conseguenza di ciò è un apparato elettorale regno di disinformazione, con la delega che il cittadino dà ai politici con le elezioni, simile ad una cambiale in bianco che può essere spesa senza alcuna necessità di rendiconto.
In Italia la maggior parte delle abitazioni dei nostri paeselli, hanno la stessa impronta, traccia di un epoca indimenticabile per la nostra storia e per la nostra cultura.
Stiamo parlando del glorioso periodo che va dal 1000 al 1500, in cui si ebbe un grande sviluppo della partecipazione della cittadinanza alla vita dei Comuni.
Epoca in cui il potere era realmente affidato alla partecipazione di tutti. Capitani del popolo, corporazioni, priori, il popolo tutto attore ed autore delle scelte del proprio comune.
Tra le ristrette mura di un comune, le informazioni erano veramente alla portata di tutti i cittadini, che realmente potevano intervenire nel governo della propria comunità.
Quindi volontà politica ed informazione come motore primo di progresso e democrazia.
Quante splendide realtà comunali sono sopravvissute alle ingiurie del tempo, per testimoniare anche ai nostri giorni, quanta bellezza, creatività ed efficenza, possa un popolo produrre quando è impegnato in prima persona.
Certo la complessità della nostra era, non è paragonabile alla semplicità di quel periodo, ma anche i mezzi a disposizione sono ben diversi.
Viviamo nell'era del computer, ed allora perché non cercare di applicare la potenza di questa tecnologia anche nella gestione della politica ????.
Esiste la Telematica, cioè la possibilità di collegare a distanza due o più computers, per scambiarsi istantaneamente,(in tempo reale), informazioni in entrambi i sensi.
Grazie a tali tecnologie, il cittadino può sia ricevere che dare informazioni, in tempi brevissimi, così l'utopia di una partecipazione di massa alle scelte politiche può divenire realtà.
Non a caso tutti gli organi così detti di informazione, tendono a dare notizie errate, esaltanti o demonizzanti, sul computer e le sue potenzialità.
Non informare, per non perdere il primato della gestione delle informazioni, questa è la politica dei mezzi di comunicazioni di massa.
Certamente vi sarete chiesti come
il computer possa entrare in politica................. Speriamo
che i prossimi capitoli possano darVi una risposta.
INDICE
Informatica deriva dalla fusione di due parole "Informazione Automatica", capite bene che applicare tale scienza alla politica avrebbe un effetto veramente rivoluzionario.
Si potrebbero fare addirittura progetti fantascientifici, in cui ogni cittadino potrebbe autogovernarsi, senza bisogno di politici, con il solo ausilio di calcolatori.
Chissà se tale ipotesi, non diventi una realtà del nostro prossimo futuro. Restiamo però con i piedi per terra e vediamo, come l'informatica possa aiutare il nostro schema di potere.
Applicare la scienza informatica, da parte di chi ci governa, significherebbe prima di tutto meglio definire i programmi di governo e le procedure per risolvere le varie situazioni. In generale razionalizzare e schematizzare la condotta degli uomini delegati al potere.
Infatti supponiamo che la mentalità informatica, venga acquisita dai politici, (o che i politici fossero scelti tra gli informatici) e ad essi venga richiesto di fare delle schematizzazioni delle varie situazioni (diagrammi di flusso e simili), per poi passare alla stesura di programmi logici che risolvano il problema in modo standard, per ogni caso analogo che si ripresenti.
Certo non si risolverà la totalità delle situazioni di scelta di potere, ma sicuramente esistono classi di problemi risolvibili razionalmente per via informatica; o per lo meno, che potrebbero trovare beneficio alla soluzione, con la consultazione dei possibili risultati e della successiva scelta sulla base di ipotesi concrete.
Fino a questo punto, non abbiamo parlato del computer, infatti teoricamente l'informatica può prescindere dal computer, cioè posso effettuare scelte informatiche, semplicemente applicando delle logiche che portano a risolvere un problema; o meglio, una serie di problemi che hanno la stessa struttura, ma che differiscono solo per i dati.
Esempio classico di ciò è la ricerca dell'Algoritmo, cioè della serie di operazioni (non infinite), che portano alla soluzione di una classe di problemi, cambiando semplicemente i dati di partenza.
Tale discorso applicato alla politica, può sembrare velleitario, data la scarsa logica che regola le scelte dei nostri governanti, e data la reale complessità delle variabili che ogni problema politico comporta.
Si potrebbe però obiettare che la maggior parte delle variabili e dei problemi è creata dagli stessi politici per mascherare loro esigenze di potere, e che i problemi in se stessi si ridurrebbero di molto, se non si complicassero volutamente.
Qualunque politico, poi obietterebbe che i problemi non sono mai gli stessi e che le strategie da applicare sono sempre diverse.
Questo non risponde sicuramente a verità, prova ne sia, la miriade di applicazioni in qualunque settore delle cosa privata, in cui l'informatica manifesta tutta la sua efficienza.
Potremmo citare applicazioni in ogni campo, dalla contabilità alla gestione industriale, dalla grafica all'agricoltura, dalla medicina alla meteorologia e così via dicendo, ma la politica non si tocca.
Perché almeno non provare a costituire un comitato di esperti, che esamini il problema delle applicazioni dell'informatica, nella GESTIONE DEL POTERE POLITICO.
Tali applicazioni dovrebbero interessare la stessa struttura del governo centrale, camera, senato e ministeri vari, per poi essere riversati alle autonomie locali, cioè comuni, province, regioni.
Si dovrebbe partire da una fase di ricerca teorica pura, per definire algoritmi e procedure per lo snellimento, dell'iter burocratico, esecutivo e legislativo, degli organi citati, per arrivare poi alle applicazioni delle strategie trovate, con l'ausilio di una adeguata strumentazione informatica, computers e terminali vari.
Perché poi non inserire in un secondo tempo o parallelamente le possibilità applicative che offre la TELEMATICA ??????
Telematica, "Informazione Automatica a Distanza",è uno strumento che potrebbe agire, in modo veramente rivoluzionario nella democrazia del nostro paese.
Pensiamo ad esempio di creare una struttura mediante cui, i centri di potere (Comuni, Province, Regioni ed enti centrali), siano dotati di computers di potenza medio grande, in grado di rendere accessibili le informazioni in essi contenute, a qualunque utente dotato di telefono, modem ed un comunissimo piccolo computer domestico (ad esempio il classico Commodore 64 o un IBM compatibile).
Si pensi che da stime attendibili, attualmente milioni di italiani hanno già nella propria casa tale strumentazione.
Mediante tale connessione, il flusso delle informazioni tra governanti e cittadini, e viceversa, sarebbe disponibile 24 ore su 24 in maniera automatica.
I governanti potrebbero conoscere le opinioni dei cittadini in tempo reale, e cosa più importante, i cittadini potrebbero capire quanto accade, nei centri di potere, stando comodamente a casa loro, e nel momento che ritengono più opportuno.
L'applicazione telematica allo scambio di informazioni, così configurata, è una tecnologia già matura che da oggi con minima spesa sarebbe fruibile da milioni di italiani.
Esistono già in molti settori "Banche dati", consultabili telematicamente per le più svariate esigenze.
Lo stesso parlamento, ha già una banca dati accessibile per i soli addetti ai lavori, per conoscere tutte le leggi, le interpellanze, interrogazioni e mozioni, presentate in parlamento.
Il semplice fatto di rendere fruibile tale informazione a qualunque cittadino, sarebbe già un piccolo passo verso una maggiore democrazia.
Ovviamente tali informazioni dovrebbero essere organizzate a vari livelli di ricerca ed approfondimento, dal semplice riferimento sommario (abstract),al resoconto completo dell'argomento in oggetto.
Non dimentichiamo poi che, "il come", l'informazione viene offerta e strutturata è un altro punto nodale della questione.
Pensiamo infatti che la stessa notizia può essere riportata in modo frammentario e contorto, o in modo semplice e completo ( i politici scriverebbero esaustivo ).
E' da notare che il computer mette a disposizione notevoli potenzialità di organizzazione dei dati, con grandissime possibilità di ricerca degli stessi, secondo molti criteri.
Resta invece prerogativa umana, il rendere comprensibile l'informazione.
Ma se seguire le vicende del parlamento è relativamente interessante, cosa ben diversa sarebbe avere analoghi resoconti in forma snella e semplice, sulle attività del governo e sui capitoli di spesa impegnati nel bilancio dello stato.
Qui andiamo veramente nel difficile, perché se la stessa gazzetta ufficiale, può informare sulle molte chiacchiere che si fanno in parlamento, mettere le mani sul portafoglio dello stato, e sulle informazioni di come vengono spesi i nostri soldi, diventa una cosa, veramente proibitiva.
Anche qui ovviamente esistono bilanci ufficiali, teoricamente di pubblico dominio, ma è anche vero che dietro ad ogni bilancio esistono mille interpretazioni. Si pensi che tutti i bilanci comunali finiscono in pareggio.
Una banca dati, su tutte le delibere attuative del governo con relativi impegni di spesa, fruibile per via telematica dal cittadino, sarebbe certo una bella cosa...........
I costi per tale realizzazione, sarebbero veramente ridicoli, e la gestione molto semplice da attuare, almeno in una prima fase sperimentale.
Ovviamente molte altre banche dati, potrebbero essere attuate a vari livelli, realizzate preferibilmente da tecnici e non da politici. I nostri politici avrebbero chiare remore nella attuazione di tale nuova strategia.
Pensiamo infatti , all'enorme aumento di efficienza e produttività che l'automazione ha prodotto nell'industria, ed il relativo calo degli addetti ai lavori.
Certo questo fatto non sfugge ai politici ,che non vedono nessuna utilità nella trasparenza e nella funzionalità, anzi la osteggiano per chiari motivi di egoismo personale.
Pensiamo comunque al fiorire di banche dati a livello Comunale, Provinciale, Regionale e Nazionale, ed alla molteplicità delle informazioni che il cittadino potrebbe avere immediatamente disponibili, e questo già da oggi, chiaramente volontà politica permettendo.
Per ora abbiamo solo esaminato, il flusso delle informazioni dai politici ai cittadini; vediamo come potrebbe avvenire il viceversa.
Con le stesse apparecchiature già descritte (piccolo computer, modem e telefono), il politico potrebbe avere conferma e suggerimenti, sulle linee politiche che va attuando.
Certo in una prima fase sperimentale non tutti avranno disponibile un piccolo computer, ma la base consultabile si allargherebbe da subito a dismisura.
Con tale strumento di comunicazione, il cittadino potrebbe essere chiamato a manifestare la sua opinione, non più una volta ogni tre o più anni, ma teoricamente in qualunque momento della giornata.
Quindi l'istituzione del referendum popolare, potrebbe essere attuata con facilità estrema, e molte volte l'anno per molteplici argomenti, con maggiore richiesta di dati, ed a costo praticamente nullo.
Anche se poi non ci fossero i crismi della ufficialità ( ad esempio come detto non tutti hanno un piccolo computer), sicuramente le indicazioni di tali sondaggi informatici, sarebbero certamente su una popolazione di gran lunga più significativa delle attuali indagini a campione.
Forse a questo punto, vale la pena descrivere più nel dettaglio un esempio applicativo della tecnologia Telematica.
Un computer principale funziona da centro di raccolta delle informazioni, e risponde automaticamente alle chiamate telefoniche che provengono da qualunque parte della nostra nazione ( volendo da tutto il mondo).
Chiaramente la chiamata dalla periferia, deve essere fatta anch'essa da un altro computer collegato via telefono. In risposta alla chiamata, apparirà sul video del computer chiamante (potrebbe essere il computer di casa nostra), una serie di scelte sia a livello di consultazione che di richiesta di immissione di dati.
Ad esempio se volessi sapere, quanto ha speso il ministero della difesa nell'ultimo anno, potrei scegliere la voce bilancio, da questa sceglierei uscite e tra esse visualizzerei il ministero della difesa.
Ovviamente questo presuppone, che nel computer centrale, qualcuno abbia predisposto i menù di scelta e le relative informazioni.
Altra possibilità sarebbe invece ,quella di fornire noi cittadini, informazioni al computer principale, dopo aver consultato ciò che mi interessa, potrei dare la mia opinione su possibili richieste predisposte nel computer principale.
Tra le possibili scelte potrebbe esserci la voce Referendum e tra essi, i referendum del mese, ad esempio :
- Caccia
- Liberalizzazione reti televisive
- Aumento stipendi Senatori
- etc.
Se volessi rispondere al referendum sulla caccia, dopo aver scelto tale argomento, potrei iniziare a rispondere ad una serie di domande molto più articolate rispetto agli scarni e macchinosi, sistemi referendari.
Il tutto sarebbe poi elaborato a basso costo ed in tempi brevissimi, dallo stesso computer centrale.
Si potrebbe poi migliorare il dialogo tra Partiti e cittadini, usando il computer come mezzo di posta elettronica. Cioè per via telematica, potrei scegliere il servizio di posta elettronica e da esso il partito che mi interessa e l'eventuale onorevole a cui voglio rivolgermi.
A questo punto, basterà usare la tastiera del mio computer, come una normale macchina da scrivere, ed il mio messaggio verrà istantaneamente trasferito nel computer centrale, dal quale potrà essere riletto dall'interessato in qualunque momento successivo.
Resta da vedere se i politici vogliono veramente complicarsi la vita, stando ad ascoltare quello che la gente vuol dire loro.
Molto meglio sarebbe continuare ad agire in prima persona, ascoltando al massimo qualche delegato una volta l'anno, per poi seguire il proprio istinto egoistico e velleitariamente popolare.
E' però da considerare che la democrazia, non è un bene dovuto, ma è sempre stata una conquista dei popoli più evoluti. Così spetta a noi cittadini lavorare affinché, il patrimonio culturale legato alla aumentata scolarizzazione ed al cresciuto benessere, possa essere messo a frutto, permettendo ai cittadini di partecipare attivamente alla vita politica, standosene comodamente seduti sulla poltrona di casa e nel momento che più ci fa comodo.
Bisogna ricordare infatti che chi risponderebbe e memorizzerebbe i nostri messaggi telematici, non sarebbe più una volubile segretaria, ma un computer, che automaticamente ed efficientemente sarebbe a nostra disposizione 24 ore su 24, senza bisogno di intervento umano.
Non vi spaventate, perché quel computer sarà poi aggiornato e consultato da altri uomini, come una catena di montaggio automatica è programmata e controllata sempre da personale umano.
Quanto detto finora, e molto di più, è già di semplice realizzazione fin da oggi; come si diceva sono già perfettamente funzionanti, molte banche dati a vari livelli che funzionano proprio in questo modo.
Cambia solo l'argomento trattato, ad esempio esistono banche dati per il turismo, per le Camere di Commercio, per la legislatura, per la ricerca scientifica, per i brevetti nazionali ed internazionali, per l'arte e per mille altri argomenti.
Attualmente i servizi esposti sono fruibili da relativamente poche persone, però sia in Italia che all'estero, esistono già applicazioni su larga scala, con utenza praticamente di massa.
Classico esempio di ciò sono il servizio "Videotel" della Sip, ed analoghi servizi esteri come Videotex e similari, in Francia ed Inghilterra.
Quindi lo strumento telematico
esiste, basta trovare la volontà di applicarlo alla politica.
INDICE
ESEMPIO DI APPLICAZIONE
A LIVELLO COMUNALE
A titolo di esempio, si potrebbe esaminare come l'informatica possa contribuire ad aumentare la democrazia, a livello comunale, ovviamente discorsi analoghi potrebbero essere applicati a qualunque altro livello istituzionale.
C'è da dire che l'informatica, già aiuta molto l'espletamento delle pratiche burocratiche e della contabilità dei comuni.
Ad esempio, molti comuni adottano i computers per gli uffici anagrafici, per il rilascio di certificati, altre applicazioni sono presso gli uffici di ragioneria e del personale, oltre agli uffici tecnici, anch'essi ormai computerizzati.
Ma il grande salto di qualità, si potrebbe effettuare con l'applicazione dell'informatica alla gestione del potere, con il cittadino che diviene parte attiva delle istituzioni.
Attualmente, nella maggioranza dei casi, la gestione del potere è divenuto appannaggio di pochissime persone, che in nome di una delega avuta con il voto, fanno il bello ed il cattivo tempo in base ai loro umori, riducendo al minimo le possibilità di confronto e dialogo con il cittadino medio.
Il solo momento di contatto con la popolazione, è legato ancora alle udienze che impegnano i sindaci per lungo tempo, con relativamente poco costrutto.
I momenti decisionali, si svolgono tra le mura delle giunte comunali, spesso inaccessibili addirittura agli stessi consiglieri di minoranza, che pure dovrebbero essere i garanti della pluralità politica.
Gli stessi consigli comunali, sono il più delle volte noiose pantomime, con sfoggio di eloquenza pseudo intellettuale, a detrimento di ogni logica e costruttività.
Conseguenza di ciò, è il graduale distacco del cittadino dalle istituzioni, consigli comunali deserti, sfiducia nei governanti.
Per invertire tale tendenza, potrebbe essere utile l'uso della telematica.
Certo che tale strumento, dovrebbe supportare una volontà di vera democrazia e di trasparenza delle informazioni; senza tale premessa anche un mezzo potente come quello telematico, sarebbe destinato a fallire.
Presupponiamo però la buona volontà dei nostri governanti, e vediamo le possibili applicazioni tecnologiche.
La struttura di base per realizzare tale collegamento telematico, è relativamente semplice, specialmente per l'utente finale, cioè il cittadino.
Per attuare tale connessione, sono necessari allo stato attuale solo tre elementi:
- Un piccolo computer
- Un modem
- Una linea telefonica
Il computer, non deve essere necessariamente potente, è sufficiente un piccolo computer domestico (dal commodore 64 in poi), oppure un terminale videotel (costo settemila lire mensili, compreso il noleggio, di video e tastiera), usato però come terminale su una rete locale, cioè i costi di gestione della bolletta Sip, si ridurrebbero al solo costo di una chiamata urbana (centocinquanta lire), senza costi di interrogazione.
Il modem (deriva da modulatore e demodulatore), non è altro che lo strumento che permette agli impulsi elettronici del computer (bit), di viaggiare sulla linea telefonica (modu-lazione), e di essere poi riconvertiti in impulsi leggibili da un altro computer (demodulazione).
La linea telefonica è la normale linea Sip, basta collegare il modem da una parte al computer e dall'altra alla spina del telefono.
La sede comunale dovrebbe avere lo stesso tipo di strumentazione, potenziata nell'elaboratore, che però può essere un normalissimo IBM compatibile o superiori.
Quindi anche in questo caso un macchinario non eccessivamente costoso, ed il più delle volte già disponibile nella stragrande maggioranza dei comuni italiani.
La cosa più importante, è il contenuto informativo che dovrebbe essere immesso nel computer principale, vediamo alcune possibili idee.
Sicuramente si potrebbero inserire tutte le delibere del Consiglio Comunale, per far ciò, sarebbe sufficiente che le segretarie, invece di riportare sulle normali macchine da scrivere i rapporti obbligatori, usassero un programma di scrittura computerizzato (Word Processor), e da qui le delibere verrebbero istantaneamente immesse nel computer, per essere subito consultabili da tutti i cittadini, dalla loro casa a qualunque ora.
Analogo discorso potrebbe essere fatto per le delibere di giunta, che sono poi quelle più interessanti, con relativi impegni di spesa.
Altre notizie interessanti, potrebbero essere le ordinanze del sindaco, anch'esse immesse nel computer con la stessa procedura di scrittura informatica.
Ci potrebbe essere poi una zona riservata alle gare di appalto ed ai bandi di assunzione del personale.
Interessante sarebbe poi conoscere informazioni sulle concessioni edilizie, sempre notevole fonte di clientelismo e malcontento per moltissimi cittadini.
A questa zona di informazione pura, si potrebbero aggiungere molti altri argomenti; dalle iniziative culturali (con relativi impegni di spesa), alle opere pubbliche e quant'altro possa essere di interesse comune, dagli orari ferroviari ad informazioni artistiche sulla città.
Ci potrebbe essere poi, una zona relativa a servizi veri e propri, come la certificazione via telematica, o il pagamento di contributi. A tal fine occorrerebbe però adeguare opportunamente le macchine occorrenti per il collegamento telematico.
Sono già disponibili, dei prototipi, dislocati in punti fissi della città, per effettuare operazioni di Self-Service. Ad esempio nella regione Umbria è stata realizzata una stazione informatica chiamata Totem (costi decisamente alti), che avrebbe dovuto permettere tali servizi di certificazione automatica.
Molte altre soluzioni più degne di nota sono presenti in Italia.
Finora abbiamo descritto ciò che il cittadino può richiedere al Comune, la parte interessante e piena di nuove prospettive è però quella legata alle informazioni che il cittadino può fornire al Comune.
Teoricamente sviluppando procedure adeguate, il cittadino potrebbe incidere notevolmente sull'andamento del governo del suo Comune, scegliendo le linee di sviluppo principali proposte da un comitato di esperti.
Restando però sul concreto vediamo cosa si potrebbe fare da subito. Una possibile applicazione è quella di udienze informatiche, infatti il Sindaco potrebbe effettuare le sue udienze per via telematica, utilizzando un servizio di posta elettronica, in cui il cittadino potrebbe esporre le sue richieste per via telematica e ricevere risposta con lo stesso mezzo.
Una menzione a parte, merita poi la possibilità di fare delle consultazioni popolari tramite computer. Ad esempio se si volesse decidere sulla possibilità di un nuovo insediamento industriale, o sulla ubicazione di una discarica, o quant'altro debba essere deciso dal cittadino, si potrebbe usare la consultazione telematica.
Il meccanismo di tale operazione sarebbe semplice ed automatico.
Il cittadino da casa, potrebbe esprimere la sua opinione su qualunque argomento, semplicemente accendendo il computer e scrivendo sulla tastiera la sua opinione, in base ad una serie di quesiti che di volta in volta gli verranno inviati dal computer principale, e visualizzati sul suo schermo.
Il computer farebbe poi automaticamente le totalizzazioni delle relative risposte e fornirebbe i risultati in tempi brevissimi.
Tale mezzo una volta instaurato, sarebbe sempre disponibile per quante consultazioni si volessero fare, il costo di tali consultazioni sarebbe ridicolo (la sola telefonata).
Ovviamente l'attuazione di tale sistema dovrebbe passare per una fase sperimentale, comunque altamente significativa, per poi passare ad essere uno strumento consultivo ed elettorale definitivo.
Infatti con gli adeguati controlli, tale strumento, oltre ad essere molto più utilizzato, potrebbe sostituire le consultazioni elettorali tradizionali, cioè le classiche schede ed urne, con scrutatori e così via. Nel caso di consultazioni informatiche, tutto sarebbe più veloce ed a costi sensibilmente più bassi.
E chi non ha il computer ????????
Basterebbe approntare delle postazioni fisse in opportune zone pubbliche, a cui tutti i cittadini, potrebbero accedere.
Quindi ricapitolando potremmo avere i seguenti servizi telematici:
- Consultazione delibere del Consiglio Comunale
- Consultazione delibere della Giunta Municipale
- Ordinanze del Sindaco
- Gare di appalto
- Bandi di assunzione del personale
- Concessione licenze edilizie
- Iniziative culturali
- Opere pubbliche
- Informazioni sulla città
- Servizi di certificazione
- Pagamento tributi
- Udienze telematiche
- Consultazioni popolari
- Consultazioni elettorali
Quanto esposto non è che un piccolo esempio di come si potrebbe effettuare , una buona informazione con strumenti semplici e costi bassissimi.
Un migliore flusso informativo, sicuramente aumenterebbe l'interesse del cittadino nella gestione della cosa pubblica.
Una maggiore partecipazione ,porterebbe ad un maggior controllo della spesa pubblica. Infatti sembra assurdo che ognuno di noi, per comprare il più banale degli oggetti, verifichi e cerchi di risparmiare poche centinaia di lire, mentre dia per scontata la spesa di decine di miliardi l'anno ( dico decine di miliardi di lire), che ogni piccolo comune prende dalle nostre tasche.
Sarebbe auspicabile che il cittadino partecipasse alla gestione della cosa pubblica, con lo stesso entusiasmo con cui partecipa alle vicende del campionato di calcio.
Speriamo che venga un giorno in
cui si possa tifare consapevolmente per la squadra del nostro
Comune, composta da tutti Noi.
INDICE
COLLEGAMENTI NAZIONALI
ED INTERNAZIONALI
Se a livello comunale la fattibilità di una maggiore democrazia informatica è facilmente realizzabile, il processo in ambito locale si può ampliare senza tante complicazioni, a livello nazionale ed internazionale.
Ad esempio in campo nazionale si potrebbe pensare ad una struttura che dal governo centrale, facesse ricadere le informazioni su tutta la rete periferica dei comuni e da qui ai cittadini.
Questa mediazione si rende necessaria, perché è complesso collegare in contemporanea milioni di computers, mentre con un sistema decentrato, che preveda un aggiornamento automatico dei dati, il sistema diviene notevolmente più snello.
Per il cittadino, non cambierebbe nulla per quel che concerne le apparecchiature, infatti con la stessa apparecchiatura già descritta, potrebbe usufruire di vari servizi, da quello Comunale a quello Nazionale e così via.
E' come avere un televisore che riceve un solo canale o più canali, lo strumento è sempre lo stesso, ma le informazioni si possono ampliare notevolmente, aumentando le emittenti televisive.
L' informazione da inviare dal governo alla periferia, dovrebbe essere elaborata, da una commissione apposita che sintetizzi i principali eventi delle attività sia del Governo che del Parlamento.
Ovviamente oltre alla attività legislativa, dovrebbe essere riportato anche il lavoro dei vari ministeri. Tutte le informazioni dovrebbero far capo ad un elaboratore principale, da esso gli elaboratori periferici, trarrebbero le informazioni, che poi riverserebbero direttamente ai cittadini.
In questo caso, si renderebbe necessario un aggiornamento dei dati, tra il computer principale e quelli delle sede comunali, per far ciò, sarebbero sufficienti poche ore al giorno, per il resto i computers comunali fungerebbero da computers principali a disposizione del cittadino.
In tale ipotesi, il cittadino fruirebbe oltre che delle informazioni locali anche di quelle nazionali, sia in consultazione, sia per l'immissione di dati.
Per l'inserimento di dati, ad esempio un referendum nazionale, i comuni funzionerebbero da centro di raccolta elettronica, e successivamente, riverserebbero sempre per via telematica i dati raccolti alla sede centrale.
Analoghi discorsi si potrebbero fare per le informazioni a livello Provinciale e Regionale. In tal caso è da valutare l'ipotesi di un collegamento diretto tra il cittadino e tali sedi, per non appesantire troppo la struttura comunale.
Presso la sede comunale, sarebbe sufficiente avere dati di sintesi sugli eventi regionali e provinciali, mentre per più dettagliate informazioni il cittadino potrebbe direttamente collegarsi alla fonte interessata.
Vale forse la pena, puntualizzare come avviene il collegamento tra il computer del cittadino ed un qualunque computer centrale.
La procedura di collegamento si svolge nel seguente modo. Dopo aver acceso il computer e connettendolo tramite modem al telefono, un opportuno programma di collegamento, guiderà il cittadino alla composizione del numero telefonico richiesto, che corrisponderà alla fonte di informazione desiderata.
Ad esempio ci saranno numeri telefonici dedicati per il collegamento via computer, sia per il Comune di appartenenza, che per la Provincia, o per qualunque altro Ente interessato.
Una volta ,composto dalla tastiera il numero desiderato, sul computer apparirà istantaneamente un messaggio di avvenuto collegamento, con eventuale richiesta di parola d'ordine di accesso (Password).
La Password permette ad ogni cittadino di avere una propria chiave di accesso personale, alle fonti di informazioni. Il sistema è simile a quello che molti di noi hanno per prelevare denaro dai distributori Bancomat, in quel caso bisogna comporre un codice segreto (password), per poter accedere alle operazioni di prelievo di denaro. La password potrebbe essere il codice fiscale, opportunamente trattato.
Nel nostro caso questo meccanismo potrebbe garantire, la sicurezza nei sistemi di votazione, permettendo agli aventi diritto di votare una ed una sola volta, in caso di referendum od altre votazioni.
Appena digitata la parola d'ordine, il computer principale verifica l'esattezza di essa, e successivamente, dà l'accesso.
A questo punto il collegamento è completato e sullo schermo appariranno tutte le possibili scelte, che la Banca Dati mette a disposizione.
Per chiamare un'altra fonte di informazione, ad esempio quella regionale, si dovranno compiere le stesse operazioni, solo che il numero telefonico da comporre, sarà in questo caso quello del centro operativo regionale.
A livello privato, sono già attive molte fonti di informazione telematiche (Banche Dati), che funzionano come sopra esposto.
Chiamando l'opportuno numero telefonico, ed avendo la giusta Password, si possono avere informazioni dall'economia alle scienze umanistiche, dall'arte ai brevetti, dalla medicina alla legislazione e così via per molti settori di interesse.
Le banche dati private, sono in genere a pagamento, si paga di solito un canone annuo, più una certa quota a consultazione.
Oltre alla struttura nazionale, potrebbe essere interessante avere informazioni a livello superiore, ad esempio a livello Europeo.
Pensiamo per ipotesi, agli agricoltori, che spesso devono condizionare la propria produzione alle esigenze comunitarie, od agli istituti di ricerca, ed alle industrie, che collaborano a progetti europei, ed agli stessi cittadini, che sempre più saranno interessati alle vicende europee, sia a livello economico che politico.
Anche a questa nuova struttura politica, si potrebbe partecipare con la Telematica, organizzando servizi e strumenti, tali da permettere a cittadini e governanti di avere un continuo flusso informativo, sia a livello propositivo che a livello di controllo.
In questo caso la struttura, vedrebbe una ulteriore crescita piramidale, con al vertice le fonti del governo europeo, le quali forniranno informazioni ai singoli governi nazionali, e da qui le notizie fluiranno a cascata dai comuni al cittadino e viceversa.
Possiamo ben comprendere la potenza di tale struttura, che se ben organizzata, potrebbe incidere in modo significativo sulla partecipazione del cittadino alle istituzioni, con un sicuro aumento sul livello di informazioni raggiungibili dal cittadino ed una potenziale riduzione delle deleghe che ognuno di noi è costretto a tuttoggi a demandare ai politici.
Si potrebbe scendere nel dettaglio delle informazioni che potremmo scambiare con il governo europeo, anche se il genere di informazioni interessate, sono quelle già illustrate a livello comunale e nazionale.
Ad esempio si potrebbero memorizzare resoconti sui lavori del parlamento europeo, suddivisi per area di interesse (agricoltura, ricerca, industria, università, etc.).
Potrebbero interessare notizie su particolari progetti comunitari, come Amedeus per l'università, Eureka per la ricerca, e così via. Altre informazioni di interesse comune potrebbero essere quelle relative a borse di studio, ed aiuti per le zone depresse o per la formazione.
Come al solito ci potrebbe essere una zona riservata alla partecipazione del cittadino, con possibilità di posta elettronica, ed un'area relativa alla partecipazione diretta, con referendum telematici, inerenti questioni di interesse europeo.
Conviene ricordare che da molti anni la Comunità Europea, stà facendo grandissimi investimenti nel settore, delle banche dati e delle Telecomunicazioni.
Esistono anche Banche dati Europee, come Echo, Cordis, etc, che servono per diffondere la cultura Telematica.
Unico rimprovero a queste
iniziative è che sono elitarie, rivolte cioè a gruppi ristretti
di persone. Inoltre la Comunità Europea, spende miliardi di ECU,
ma non promuove delle campagne di massa per l'alfabetizzazione
Telematica e non spende una lira in tale settore.
INDICE
La realizzazione del sistema Telematico, da applicare alla politica, può essere attuato senza grandi complicazioni, fin da oggi, con la normale rete telefonica.
Per far ciò basterebbe un adeguato centralino telefonico da attivare presso la sede che fornisce le informazioni.
Il cittadino, avrebbe così a disposizione uno o più numeri telefonici, con eventuale ricerca automatica della linea libera, che permetterebbero a più cittadini di colloquiare con lo stesso computer contemporaneamente.
Ovviamente esistono limiti fisici con le attuali linee telefoniche, sia a livello economico che a livello di gestione di più linee contemporaneamente.
Tali limiti, sono gli stessi di un centralino di qualsiasi Ministero, che ad esempio può avere un certo numero di linee disponibili e non più.
Tale inconveniente, con i computers si può meglio gestire, infatti il limite massimo di linee collegate ad un computer è di solito superiore al limite massimo dei centralini attuali.
Esistono inoltre delle reti dedicate ai computer, come la rete Itapac o reti fonia dati, come la rete ISDN, dalle enormi potenzialità.
Inoltre i computers possono lavorare in multiutenza (cioè lo stesso computer può rispondere contemporaneamente a più posti di lavoro, comunemente detti terminali). Ad esempio un solo computer può rispondere contemporaneamente a centinaia di utenti diversi.
Bisogna però considerare la non perfetta efficienza delle linee telefoniche e dei centralini attuali, quindi il miglioramento del sistema, dovrebbe avvenire a questo livello.
Sicuramente notevole impulso ad una migliore trasmissione dei dati e commutazione telefonica, dovrebbe avvenire con l'applicazione delle fibre ottiche (sottili fili di materiale vetroso, che sostituiranno i fili di rame delle linee telefoniche).
Tali fibre, fanno viaggiare un segnale luminoso al posto di un segnale elettrico, ed attualmente da diversi anni, in tutte le nazioni si stà procedendo alla sostituzione sia delle linee, che delle centraline telefoniche, con la citata tecnologia a fibre ottiche.
I vantaggi di tale tecnologia, sono la migliorata efficienza di trasmissione ( ci sono meno disturbi), oltre a moltiplicare notevolmente il volume degli utenti collegati, a parità di diametro del cavo di collegamento.
Esistono poi tecniche particolari applicabili ai dati del computer, e non applicabili alla trasmissione vocale. Tali tecniche di compressione dei dati, permettono con l'uso del computer, di trasmettere e ricevere più dati nella stessa unità di tempo.
C'è inoltre da dire, che con lo scambio di informazioni via computer, posso decidere a priori il tempo di collegamento di ciascun utente, onde scoraggiare le persone eccessivamente invadenti che volessero monopolizzare le linee telefoniche.
Se ad oggi il mezzo telefonico è sicuramente il mezzo più semplice per attuare la nostra democrazia telematica, c'è da dire che potrebbero essere percorse altre strade.
Si potrebbero ad esempio attuare le stesse cose, con un sistema di trasmissione mediante apparati radio ricetrasmittenti, sfruttando ponti radio ed eventuali satelliti di telecomunicazione.
In questo caso cambierebbe solo il mezzo di ricetrasmissione, che invece di essere un normale telefono, sarebbe una radio ricetrasmittente.
Questo metodo, potrebbe migliorare le prestazioni del sistema, ma sarebbe scomodo per il cittadino, che invece del comodo e conosciuto telefono, dovrebbe acquistare uno strumento nuovo, la ricetrasmittente.
Tale soluzione, è valida a livello di costo di gestione, (non si pagherebbe la telefonata),però può essere valida per una utenza privata che cerca informazioni a livello di chiamata extraurbana o internazionale (si pensi al collegamento con una banca dati Americana).
Per il nostro tipo di struttura invece, che predilige il collegamento centrale Comunale, anche il costo di gestione è relativamente basso.
Altra possibilità, che però allo stato attuale è solo monodirezionale per consultazione delle informazioni, può essere la produzione di compact disc da distribuire poi ai cittadini, questa tecnologia ha il vantaggio di condensare in poco spazio molte informazioni, si pensi che tutti i volumi di una enciclopedia, possono essere condensati in un dischetto del diametro di pochi centimetri. Allo stato attuale, sarebbe poi una tecnologia riservata a pochi, perché il lettore deve essere per forza contenuto in un personal computer, con un costo di diversi milioni. Comunque tale tecnologia è in forte sviluppo ed anche se non ha il pregio dell'interscambio immediato delle informazioni, potrebbe essere usata in futuro in abbinamento con le tecnologie già descritte.
Un discorso di prospettiva futura, potrebbe essere una città cablata. Cioè non più trasmissione di dati, ma collegamenti diretti e stabili, tra cittadini e centri di potere.
In pratica si aggiungerebbe un servizio nelle nostre case, oltre ad avere una rete pubblica per l'elettricità, l'acqua, il telefono, avremmo anche nelle nostre abitazioni, una presa per le trasmissioni delle informazioni.
Tale rete, potrebbe essere costituita dalle fibre ottiche, che collegherebbero stabilmente le nostre case con un centro di smistamento comunale, in grado di inviare informazioni di varia natura.
Si potrebbe pensare di avere in ogni casa un terminale polifunzionale, in grado di gestire ed elaborare, testi, messaggi televisivi, funzioni telematiche di vario genere.
Tale terminale polivalente,
potrebbe essere la sintesi di varie funzionalità, come il
televisore, il computer, il videoregistratore, la stampante, il
lettore di compact disc, il telex, il telefax, il telefono, e
quanto altro possa servire per lo scambio di informazioni.
INDICE
POLITICA INFORMATICA
DEGLI ANNI 2000
Pensiamo per un attimo di trovarci in una città cablata di un presente futuro, con il nostro terminale telematico polifunzionale, dove da casa nostra possiamo avere a portata di mano il mondo.
Finalmente non saremmo più oggetti di informazione, ma soggetti attivi, con la possibilità di gestire il nostro panorama informativo tra una infinità di scelte possibili.
La stessa televisione, potrebbe divenire un mezzo reale di informazione, invece di un avvilente strumento di banalità commerciale.
Anche il tempo libero, potrebbe essere gestito in prima persona, saremmo noi a scegliere quale film vedere, tra una videoteca pressoché infinita, oppure ci potremmo aggiornare con i videocorsi sull'arte giapponese, o sulle nuove tecniche informatiche (notare che la televisione di stato non ha mai fatto programmi conoscitivi sull'informatica e l'uso dei computers).
In questo Eden telematico, il cittadino-politico, finalmente sarà in grado di poter esercitare la nuova democrazia informatica.
Non più losche trame di palazzo ed incredibili non comunicazioni, per nascondere l'inconsistenza di programmi mai programmati, e lasciati alla fumosità di chi ha fatto della politica di tutti, un fatto personale.
La comunità in base alle reale volontà della maggioranza,
stabilisce chiari obiettivi di politica economica e sociale.
I nuovi politici (ora chiamati coordinatori popolari), sono impegnati a sintetizzare il resoconto dell'ultima consultazione telematica, ed a schematizzare i nuovi obbiettivi su cui i cittadini dovranno esprimere la loro opinione.
Il cittadino, che ormai grazie alla automazione industriale (lavora solo quattro ore al giorno), ha la possibilità di occupare parte del suo tempo libero alla gestione politica; sul suo video-terminale, scorrono i consuntivi delle spese effettuate per opere pubbliche nel suo paese, e subito dopo i nuovi progetti relativi alla comunità Europea.
Non esistono più politici a tempo pieno, ma ogni anno vengono eletti coordinatori politici, tra coloro che hanno proposto i programmi più votati dai cittadini.
I coordinatori, con l'ausilio del computer, preparano gli schemi dei problemi a maggiore priorità, tali schemi verranno poi sottoposti al consenso o dissenso del cittadino. I risultati di queste operazioni, verranno poi vagliati con programmi di si-mulazione, che permetteranno di verificare l'applicabilità delle scelte effettuate.
Le possibilità di brogli informatici, sono ormai decisa-mente diminuite, rispetto agli scandalosi trucchi a cui si assisteva nel tempo in cui venivano effettuati scrutini manuali.
L'aumentato senso civico, ha dato notevoli risultati, sia nella trasparenza che nell'efficacia dell'apparato pubblico, portando il bilancio dello stato in attivo, grazie anche alla drastica riduzione della spesa pubblica corrente.
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Sembra veramente brutto, interrompere il clima di questo sogno ad occhi aperti, e pensare che molte di tali cose potrebbero realmente avvenire nel giro di pochi decenni.
In ogni caso sembra veramente incomprensibile, perché non venga presa in considerazione, la grande possibilità che offre il matrimonio tra informatica e democrazia.
Pensiamo ad un governo popolare con informazioni automatiche, in larga parte gestito dai cittadini.
In ogni caso, anche soluzioni intermedie, che prevedano il miglioramento del flusso informativo tra cittadino e potere e viceversa, porterebbero ad indubbi miglioramenti del nostro sistema di gestione del potere.
Certamente la meta da raggiungere può sembrare in un primo momento ambiziosa. Potrebbe poi essere facile, da parte di chi ha paura della circolazione delle informazioni, demonizzare il mezzo telematico.
Sento già chi grida alla spersonalizzazione della politica, alla difficoltà di realizzazione del più piccolo dei programmi citati, alla possibilità di trucchi informatici (come se non ci fossero già abbastanza trucchi di altro genere).
Alcuni potrebbero far vedere il computer, come il peggior nemico della democrazia, un mostro di Orwelliana memoria.
Sarebbe però un vero peccato
perdere il treno telematico, che ora ci viene offerto, per salire
sulla carrozza del potere.
INDICE
Ho scritto questo libro nell'Agosto 1989, ho subito capito che in quel tempo, nessuno lo avrebbe preso in considerazione.
Infatti mandai una copia a tutti i capigruppo parlamentari italiani, al Presidente della Repubblica, alle principali televisioni nazionali, senza ottenere nessun tipo di risposta.
Ora siamo nel 1994, molte cose sono cambiate, e spero sia venuto il momento giusto per iniziare un cambiamento ancora più radicale delle nostre istituzioni.
Siamo cioè pronti per sfruttare la potenza dei computers, per migliorare il nostro modo di far politica e di far circolare le informazioni, usando l'informatica come nuovo strumento di democrazia.
L'idea di base è semplice, e si può riassumere così:
-Studio approfondito dei problemi del nostro paese.
-Individuazione e sintesi degli obiettivi da raggiungere.
-Lista dettagliata dei problemi individuati.
-Le varie correnti di pensiero e di interesse, partendo da questo elenco, (a cui potrebbero aggiungere eventuali altre voci), stileranno una serie di risposte propositive, con relativo ordine di priorità.
-A questo punto lista di problemi e programmi, redatti dalle varie correnti, dovrebbero essere inseriti in una serie di computers principali, e quindi resi disponibili per via Telematica, oltre che tramite tutti i mezzi di comunicazione tradizionale (giornali, radio, televisione etc.).
-Da questo momento in poi il cittadino, da casa sua, può diventare protagonista politico, selezionando le idee che gli sembrano migliori, e partecipando attivamente alla vita politica.
Come..........???????
-Scegliendo la lista che ha presentato il programma per lui più valido.
-Potendo consultare momento per momento le delibere dell'organo di governo prescelto. Avendo a casa sul video del computer, le principali scelte effettuate. (Delibere di consiglio, di giunta, interrogazioni, bandi, appalti etc..).
-Essendo chiamato ad esempio mensilmente a rispondere con il computer ad una serie di domande (Referendum Elettronico), su eventuali scelte di percorso.
-Proponendo sia nuovi problemi, che suggerendo soluzioni che saranno vagliate da nuovi organi di controllo, che poi li trasmetteranno al comitato che stilerà la nuova lista di problemi da sottoporre all'attenzione dei cittadini.
Affinando tale tecnica, si arriverebbe presto, ad una forma di autogoverno dei cittadini, in cui il comitato di controllo, (gli attuali politici), dovrebbero sempre più avere una funzione, solo operativa ed organizzativa, anche se per certe classi di problemi impopolari saranno loro a decidere.
La partecipazione e la circolazione di idee, ci potrebbe far vivere un periodo di esaltante crescita culturale collettiva, con la scoperta di nuovi valori, e l'allargarsi di nuovi orizzonti.
Potremmo vivere un nuovo
Rinascimento, ed un periodo Illuministico di straordinarie
dimensioni.
Il problema
della Cultura Informatica.
Concludo con una riflessione personale sulla mancanza di volontà politica di diffondere la "Cultura Informatica" .......
Proprio così "Cultura informatica", perché una delle culture più significative della nostra era, viene vista solo come strumento, da asservire e gestire, ed i potenti, solo dopo che sono riusciti ad imbrigliare e dominare per i loro fini personali quella parte di informatica che a loro interessa, la danno in pasto, ad un popolo volutamente disinformato.
Quanto esposto finora, non può prescindere da una volontà di diffondere a tutti i livelli la Cultura Informatica, perché l'informatica non è più circoscritta all'uso del computer, ma è un nuovo modo di creare, pensare, conoscere, scrivere, disegnare, progettare, inventare, immaginare.........
Un uso sbagliato di questa nuova
filosofia, potrebbe portare a grandi disastri.
Basta pensare all'uso contorto
dell'informatica, per giochi sempre, più complessi, come la
realtà virtuale, che potrebbe divenire una nuova droga, se usata
in modo scorretto, oppure se ad esempio usata per visitare musei
o luoghi immaginari, (vedi le realizzazioni sulla guida alla
città di Firenze e la città di Giotto), sarebbe un mezzo
culturale di straordinaria potenza.
Consideriamo inoltre che le reti televisive mondiali, si preparano ad una nuova offensiva per la televisione interattiva, non già per dare più informazione, ma per fare un nuovo modo di giochi e pubblicità, esempi di ciò, si trovano in America ed ora anche in Europa con i vari Quizzy, con le Carte Multipoints, con il Telepick, Spagnolo, o con il più intelligente Teleplus Francese, previsto però tra due anni.
Tutti questi servizi, invaderanno
le nostre case per rendere ancora più sciocca la televisione
commerciale, mentre la tendenza non cambia per servizi di
informazione tipo Televideo od altro ancora piu' interessante per
quanto riguarda l'informazione sociale e culturale. Speriamo in
una futura Televisione che con le nuove tecnologie, tra cui il
Teletext, sia usata in modo interattivo da molte più reti
televisive e soprattutto per scopi sociali, democratici e
culturali.
Altro argomento molto interessante e già trattato da vari premi Nobel dell'economia, sarebbe quello di un orario di lavoro per i dipendenti, ridotto e flessibile, che permettesse ai cittadini di meglio distribuire il loro lavoro ed il loro tempo libero, in modo ad esempio di lavorare solo la mattina ma per sei giorni invece di cinque, oppure con orario a turni ridotti ,(di sei ore al posto di otto).
Questo permetterebbe a molti cittadini di avere più tempo per dedicare alla cultura.
Perchè la cultura in genere
richiede, sacrificio applicazione e soprattutto tempo
libero.Infatti nonostante la rivoluzione tecnologica avvenuta in
questi ultimi anni, e la aumentata produzione a parità di
addetti , invece di dimuire l'orario di lavoro e far lavorare
tutti, si tende a produrre di più e far crescere la
disoccupazione.
Ma il pericolo più grande è la mancanza di informazione e di Cultura Informatica.
Già oggi esiste una grossa
ingiustizia sociale, in cui la classe dominante, può permettersi
di accedere a questa nuova cultura, che poi è il motore
trainante della nostra civiltà, mentre esiste una larga massa di
persone, relegata alla non conoscenza informatica.
Sempre più nel prossimo futuro, ci sarà disoccupazione per coloro che non conoscono questa nuova cultura, sempre più il salto tra i nuovi analfabeti informatici ed il resto della società diventerà evidente. Il terzo mondo non sarà più geograficamente definito, ma nelle nostre città, la differenza culturale creerà nuovi steccati.
Questo potrà essere evitato, puntando sulla diffusione di massa della "Cultura Informatica". Faccio un esempio: Nella mia provincia per la formazione di poche centinaia di persone, ogni anno, si spendono decine di miliardi, (avete capito bene...... decine di miliardi).
Perché non affiancare a questi lodevoli progetti formativi, dei progetti culturali di massa per diffondere l'informatica?????.
Sono sicuro che con un centesimo di tale spesa, si potrebbero far crescere culturalmente, decine di migliaia di persone.
Come...........???????
Io ho alcune idee......
Cerchiamo insieme di dare delle
risposte.
INDICE
ESEMPI DI APPLICAZIONE A LIVELLO MONDIALE
Note :Questa parte è stata ripresa tramite Internet e ritradotta in italiano.
Esempi reali di Partecipazione in politica dei cittadini, e nuove tecnologie di comunicazione.
1 California guida al voto su Internet.
2 Progetto Inglese di democrazia on-line
3 Scegli il nostro futuro (COF)
4 Un partito politico strettamente guidato dall’opinione dei cittadini ?
5 Un ambizioso progetto di Teledemocrazia dall’Olanda. "Decision-Market/ Teledemocracy".
6 La Giuria dei cittadini in un Processo Jefferson Centre Minneapolis.
8 Comunità elettroniche e città digitali.
1 California guida al voto su Internet.
La "California Online Voter Guide" (CVF), fondata nel 1993, ha come scopo principale "l’educazione" e l’informazione dei cittadini della California relativamente alle elezioni regionali e federali negli Stati Uniti.
Nel fondare tale servizio, CVF ha come obiettivo aumentare la partecipazione al voto , per le future elezioni, e dare ai votanti l’opportunità di effettuare scelte con maggiore informazione, e nello stesso momento sviluppare un prototipo di guida su internet per il voto, che può essere usata in altre nazioni o comunità.
La guida e’ anche usata per programmi scolastici di educazione.
Il progetto è stato realizzato da formatori politici statali ed indirizzato a lavoratori con conoscenze di internet.
Vi sono spiegate cose abbastanza semplici come registrarsi per la votazione e votare.
Ci sono poi informazioni sui candidati alle elezioni,, fondi elettorali, argomenti pubblici e controversie inerenti elezioni statali e federali ed anche referendum statali, candidature per posizioni ufficiali , come giudici di legge.
Per esempio ai candidati e’ richiesto di fornire biografie , attività lavorative precedenti, dichiarazioni di appartenenza ad associazioni od altro gruppo, dichiarazioni politiche, discorsi ed infine dettagli su come contattare il candidato per maggiori informazioni o come partecipare alla campagna elettorale , come lavoratori volontari.
Sebbene l’obiettivo principale del progetto siano le elezioni politiche, c’è una sezione che per mezzo di internet può collegare i cittadini con fonti di informazione sociale politica ed internazionale.
Questi sono presupposti per un generale aumento del livello di conoscenza politica e di competenza da parte dei cittadini.
Una dettagliata valutazione del progetto è stata condotta da Kim Alexander, direttore del progetto, che ha certificato che oltre 14.000 persone si sono collegate tramite internet ,con California Online, nel periodo delle elezioni del 1994.
Alle persone che si sono collegate è stata richiesta la loro opinione , le risposte sono poi state messe su internet insieme a documenti ed analisi relative alle elezioni oltre a rassegne stampe.
E’ notevole considerare il gradimento dei cittadini di Internet rispetto ad altri mezzi di comunicazione.
Dal 1994 al 1996 il volume di informazioni è stato notevolmente aumentato. La questione è come i cittadini possano utilizzare al meglio tali informazioni.
2 Progetto Inglese di democrazia on-line (tramite internet).
Scopi dell’organizzazione sono :
Mettere a disposizione un sito WWW(internet), attraverso cui presentare informazione politica al pubblico, oltre a permettere il dibattito politico direttamente su internet secondo due direttive.
La prima , solo per politici, con un forum che domande poste dal pubblico che possono essere viste ma non interrotte .
Questo permette ai politici di presentare e dibattere tra loro , senza interventi esterni.
La seconda permette a membri del pubblico di partecipare in quello che diviene un piano programmatico nazionale, in cui essi possono esprimere la loro visione per una società migliore, oltre a discutere le soluzioni proposte e poter intervenire nel dibattito con i politici.
Per semplificare le cose questo forum è riassunto regolarmente da un coordinatore indipendente e fornita ai politici per calibrare l’opinione pubblica.
E’ importante notare che negli USA, che questi due metodi di approccio al dibattito evitano ogni possibilità che i politici possano imbrogliare nelle discussioni con membri del pubblico, sebbene, certamente, non c’è nulla che impedisca ad essi di fermare la loro partecipazione al dibattito, se lo desiderano.
I cittadini possono partecipare nel seguente modo:
" Partecipare ad una discussione già iniziata, iniziarne una nuova o semplicemente leggere ciò che altri hanno scritto.
I punti più interessanti che emergono vengono poi messi in un "Focus Group", per discussioni più approfondite.
Questo progetto è attualmente in fase di lancio. Qualche argomento principale è stato suggerito dagli organizzatori, per esempio "La mucca pazza", il controllo degli armamenti, le lotterie nazionali.
Qui ci sarà una libreria "Virtuale", di informazione politica, che include anche una raccolta on-line di HANSARD, un resoconto dei dibattiti politici in corso al parlamento Inglese.
Nel momento in cui sto scrivendo , c’è un forte dibattito tra organizzatori ed utilizzatori di British online, riguardante la richiesta di registrazione dei dati personali (nome cognome etc.) per partecipare ad un dibattito o lasciare il libero accesso. Una componente interessante è data dalla partecipazione di cittadini non Inglesi.
3 Scegli il nostro futuro (COF)
Choosing OUR Future(COF), opera nell’area della Baia di San Francisco, in California, ed ha sviluppato un progetto pilota di "incontri elettronici cittadini" in collaborazione con l’emittente televisiva ABC-TV e la lega delle Donne Votanti .
Gli incontri elettronici cittadini, iniziarono nel 1987,ed hanno coinvolto oltre 300.000 persone che potevano votare tramite telefono, con sei possibili scelte , durante i programmi televisivi.
COF rivendica che poi i loro metodi sono stati applicati alla politica reale. Questo sembra essere l’unico precedente a tuttoggi.
4 Un partito politico strettamente guidato dall’opinione dei cittadini ?.
Esperienza Canadese
Mantenendo la loro promessa elettorale fatta nel 1992 Il Partito Riformista Canadese (che ebbe il 15% dei seggi parlamentari), decise di sperimentare un "Electronic Town Meeting" ETM (Incontri elettronici cittadini) a Calgari alla fine del 1994 . C’era un aspetto molto innovativo in questo ETM. Ecco il progetto:
Ci sono cinque distretti parlamentari nell’area di Calgari rappresentati da membri del Partito Riformatore(Reform Party).
Essi furono d’accordo di prendere un campione casuale di almeno 400 persone per ogni distretto, chiedendo loro di diventare tele-elettori per ETM nella trasmissione televisiva della domenica.
Ogni tele-elettore aveva una scelta di 8 numeri telefonici da chiamare: 1 per il si, 2per il no, e gli altri sei per esprimere il grado di accordo o disaccordo con la domanda.
Essi ricevevano inoltre un libretto con informazioni circa l’argomento e le procedure per votare.
"Forse la maggiore novità di questo progetto è stata che per ogni programma in stato di avanzamento del Partito Riformatore MP, se c’era un significativo consenso degli elettori campione sull’argomento questo limitava molto la linea dei politici."
La domenica , c’era un dibattito sull’argomento con esperti di tutti gli aspetti del problema. Preston Manning, presidente del Partito Riformatore, quattro altri membri del partito prendevano parte al dibattito, senza però egemonizzarlo.
Ad un certo punto, i tele-elettori di ogni distretto votavano telefonicamente. Il risultato fu che il 70% degli elettori erano a favore della proposta. Questo risultato oltre ad altri sondaggi , fecero si che il partito confermo tali posizioni politiche.
Qualche universitario Canadese criticò tale progetto del partito riformatore (Barney and Laycock 1995).
In una ulteriore prova di opinione diretta dei cittadini, testata da membri del parlamento del partito riformatore Canadese, si chiese agli elettori, in questo caso a tutti e non solo ad un campione, di votare su qualche pubblico argomento che era o doveva essere discusso contemporaneamente in parlamento.
Questo fu reso possibile per mezzo di un sistema elettronico di tele-democrazia fornito da una ditta telefonica.
Ad ogni iscritto al partito fu inviato un numero personale di identificazione, per garantire l’identità del votante.
Prima di votare ad ogni cittadino furono fornite informazioni ed alternative circa l’argomento in oggetto, e gli elettori furono incoraggiati a discutere l’argomento con familiari, amici e colleghi.
Il partito promise che il suo voto in parlamento, sarebbe stato guidato dall’opinione degli elettori , raccolta elettronicamente.
5 Un ambizioso progetto di Teledemocrazia dall’Olanda. "Decision-Market/ Teledemocracy".
Un ambizioso modello di teledemocrazia, che presto sarà applicato nella "Vita Reale" è stato sviluppato dal DUTCH Institute for Public and Politics da Marcel Bullinga.La proposta ha cinque elementi. Gli organizzatori scrivono:
"Decision-Market/ Teledemocracy" è un progetto su larga scala, progettato per collegare ad internet (Tra circa dieci anni) tutti i cittadini Tedeschi (Circa 10 milioni di votanti), con il proposito del dibattito digitale ed il televoto.Nel gennaio 1996 , iniziammo un esperimento del progetto su piccola scala in Olanda nella provincia di Noord-Brabant. Un problema ambientale di attualità è stato usato per permettere di verificare "Decision-Market/ Teledemocracy" con un problema di vita reale.Un problema della democrazia diretta è che molti cittadini per una ragione o per l’altra, non desiderano o non possono o non sono capaci di una partecipazione piena.Per permettere "una alternativa" una nuova forma di delega è stata proposta."Decision-Market/ Teledemocracy" usa un fidato modello generale di un terzo partito, in cui il cittadino può scegliere qualunque organizzazione o persona a cui dare il suo voto.Questo partito di fiducia, può essere qualunque: un singolo individuo con una pubblica opinione sull’argomento, un gruppo di azione od anche un partito politico.Questo partito di fiducia, può fare ciò che vuole con i voti che gli sono stati dati.I cinque punti principali del progetto sono descritti di seguito:
Primo passo : INFORMAZIONE.
Punto di partenza: una proposta concreta, probabilmente formulata dal governo locale o nazionale, su un certo argomento, come la costruzione di una autostrada o il taglio di una foresta o qualunque altra cosa.Diverse piattaforme indipendenti di informazione sull’argomento, inclusi pro e contro dei vari partiti coinvolti, associazioni e singoli cittadini.Per questa parte di informazione sono responsabili gli editori.Essi procureranno anche dei collegamenti con altre forme di informazione su Internet , inerenti l’argomento . Per tali altre fonti l’editori non sono responsabili.La correttezza dell’informazione sarà verificata da information-brokers indipendenti. Gente come professori universitari, giudici o giornalisti. Questa potrebbe anche essere una nuova professione i "Referendaristi", gente non legata al governo od il potere commerciale, che analizza i problemi locali e regionali e le loro possibili soluzioni.Essi dovranno formulare le domande dei referendum e costruire le opzioni di voto.
Secondo passo : DIBATTITO.
Mailing-list e New-Group( liste di persone su Internet che possono dialogare tra loro per mezzo del computer) sul corrente argomento in discussione. Chiunque può partecipare al dibattito. Con possibilità di offrire nuove alternative per le proposte correnti. C’è anche la possibilità di fornire nuovi argomenti di dibattito . Prima che una domanda sia accettata, chi l’ha proposta dovrà ricevere un minimo di consensi tra la gente che partecipa ai dibattiti, al fine di evitare un eccesso di proposte che poi non potrebbero essere esaminate tutte.
Terzo passo : Avviso individuale di voto.
L’argomento all’ordine del giorno, è diviso in sotto-questioni ed aspetti , dal gruppo editoriale, a cui le domande dei votanti, sia collegati a internet che non, dovranno allinearsi e decidere un ordine di importanza dei sottoaspetti. Le domande sono raggruppate da un sistema esperto e girate in un sistema di avviso di voto individuale, che riporta sullo schermo on-line, le domande e dettagli su di esse, ognuna in una rappresentazione condensata.Fondamentalmente questa è una carrellata del valore dei votanti circa l’argomento.E’ importante una classifica degli argomenti pervenuti, come ad esempio se è più importante prevenire danni ambientali o privilegiare il costo del taglio di un bosco.Includendo poi un avviso su come votare a riguardo delle proposte accumulate (che ovviamente può essere ignorato).
Quarto passo: Avviso di voto collettivo.
Tutti gli avvisi di voto individuali di tutti i votanti sono raggruppati in grafici, che mostrano quanta gente e che tipo di persone sono d’accordo o contrarie , al quesito posto ed il perché.Per esempio: la maggioranza dei votanti per gruppi di età tra 35-45 anni e codice postale 1000-1200 è contro la proposta perché essi pensano che essa danneggi l’ambiente.Questo passo è realizzato usando pseudo-identificativi dalle quali le informazioni personali sono estratte, lasciando solo i dati essenziali come codice postale o gruppo di età.Questa procedura permetterebbe l’uso di prendere decisioni governative, senza violare la privacy dell’individuo, cioè senza rivelare il comportamento del singolo votante.
Passo cinque : Il voto
Al votante è garantito il permesso al voto tramite Internet grazie alla sua parola di accesso riservata. La città in cui vive gli darà una parola di accesso riservata per il suo diritto al voto. Una parola di accesso al voto riservata permanente potrebbe essere ricavata dai dati personali , usando ad esempio l’idea sviluppata da DIGICASH od altri.Questo processo garantisce che il votante ha diritto al voto, senza però poter conoscere la sua identità e come il cittadino vota.Il votante può anche cambiare il suo voto durante il tempo limite della votazione , ad esempio la votazione può durare un mese.Il votante può votare , si, no, non so, non voto oppure delegare un partito di fiducia (Come prima definito).Il votante potrebbe dare anche un voto doppio se permesso per enfatizzare la sua scelta (quando ciò sia previsto).
6 La Giuria dei cittadini in un ProcessoJefferson Centre Minneapolis.
Introduzione:
"The citizens Jury process" è stata creata per generare l’opinione pubblica che è rappresentativa ed informata.
Un progetto per una Giuria di Cittadini, consiste in due parti fondamentali:
selezionare un microcosmo del pubblico che rappresenta la propria comunità, ed educare il gruppo a prendere decisioni informate, su argomenti di pubblica utilità.
L’obiettivo è di dimostrare che cosa pensa realmente il pubblico su un argomento, quando ha a disposizione tempo, risorse ed informazioni per esaminare bene il problema.
Sono state selezionate a caso persone tra i diciotto ed i ventiquattro anni, per formare la giuria.
Il gruppo era bilanciato su sei variabili demografiche: età, sesso, razza, livello di educazione, località geografica ed attitudine all’argomento del giorno.
Il gruppo incontra per cinque giorni pieni, esperti e testimoni sull’argomento. Il Jefferson Centre prende grande cura a bilanciare gli esperti per far vedere l’argomento sotto tutti i punti di vista.
Al gruppo dei giurati è assegnato un "Carico" di domande, sebbene essi sono poi incoraggiati a fare domande a loro piacere, o a fornire raccomandazioni personali.
Sono stati scoperti un paio di risultati interessanti. Primo , il processo tende ad aumentare il livello di giustizia, tra chi fa giustizia ed il pubblico. La struttura è diversa dalle pubbliche udienze, in quanto il cittadino medio è coinvolto nel dialogo.
Mentre gli esperti siedono di norma dietro il tavolo e i cittadini appaiono in piedi ,
nel Jefferson Centre le parti si invertono e sono i cittadini a sedere dietro il tavolo.
Si può poi notare che il processo genera un forum neutrale dove gli esperti imparano molto gli uni dagli altri.
Infine, molti gruppi di attività e processi educativi portano a cambiare abitudini, ma la giuria dei cittadini fa questo in modo irresistibile. La frequenza con cui i giurati sono capaci a vedere un altro punto di vista rinforza la nostra fede nel processo.
Una critica a questa realizzazione è che i giurati hanno tempo di pensare cose vere e giuste che essi hanno operato in un ambiente imparziale.
In una atmosfera di democrazia elettronica potenziale, è facile prevedere l’importanza per i movimenti del volontariato che aggregano cittadini come movimenti pacifisti, dei diritti umani, o gruppi ambientalisti.Gruppi come "Programmatori di Computer per applicazioni Sociali" e molti altri esperti di computer possono essere annoverati in questi movimenti, infatti ci sono molti di essi che sono attivi nelle aree di "creatività di azioni sociali".
Diamo alcuni esempi:
(Macpherson 1995-96). Questo ed altri gruppi volontari, hanno giocato un ruolo vitale nel creare la ICT (.Società dell’informazione e telecomunicazione), specialmente su Internet, disponibile ed utilizzabile da milioni di concittadini di tutto il mondo.L’Associazione per la Comunicazione Avanzata, creata in Brasile, collega una rete di ecologisti, lavoratori della sanità, associazioni per i diritti umani, e gruppi pacifisti di tutto il mondo.Molti di questi networks sono collegati a progetti che prevedono la partecipazione democratica dei cittadini sia in nazioni con alto livello di sviluppo che con popoli del terzo mondo.Spesso però questi gruppi hanno solo una piccola presenza su Internet , con qualche pagina, ad esempio come i gruppi ambientalisti.Per aiutare a salvare l’ambiente, è essenziale che i cittadini siano il più possibile informati.Non deve esserci il monopolio dell’informazione sulle notizie critiche per la sopravvivenza dell’intera umanità.Anche la cooperazione tra gruppi riformatori di democrazia elettronica ed organizzazioni ambientaliste, potrebbe dare buoni frutti (Vedi il progetto Teledemocracy Netherlands).Si può dire che lo stimolo offerto dai nuovi mezzi di telecomunicazione, a portato a movimenti che promuovono la partecipazione dei cittadini nella gestione degli affari pubblici (Vedi Citezenpower presso TAN+N) (Becker 1996).Qualche esempio recente , (Annotato dal Virtual Activist Workshop, di Audrey Krause) mostra che i cittadini , almeno negli USA, stanno iniziando ad usare i nuovi mezzi di comunicazione, specialmente la posta elettronica, per organismi politici e lobby (Krause1996).
Estratto dal citato Workshop:"Primo: le organizzazioni hanno iniziato ad usare internet.""Secondo: le organizzazioni hanno sperimentato Internet, per comunicare le loro passate attività e proporne di nuove, comunicando con i membri attivi delle loro organizzazioni.Stein dice che gli sforzi degli attivisti oltre a comunicare tra di loro, hanno sviluppato ed identificato nuovi strumenti di lavoro, ad esempio alcuni sistemi di crictografia hanno permesso ai membri maggiore sicurezza nei sistemi di donazioni tramite carte di credito."
Gli attivisti si dovrebbero porre tre domande:
Quali strumenti tecnologici, mi conviene usare e questi soddisfano i miei bisogni di comunicazione?.
Quali strumenti vorrei usare e dovrebbero essere sviluppati?.
Quanto mi conviene comunicare on-line tramite internet?
Spesso è conveniente usare una combinazione di mezzi piuttosto che limitarsi ad usare solo WWW di Internet.
Per esempio se l’obbiettivo dei membri è organizzare un giro propagandistico del paese o effettuare una campagna per reperimento fondi, l’uso della posta elettronica è migliore che creare delle pagine Web."Newman descrive l’esperienza di attivisti della California, che nel 1995 promossero una iniziativa sulla riforma dell’immigrazione.Durante tre giorni misero in piedi un servizio di posta elettronica che permise di raccogliere circa 600 sottoscrizioni. Dopo una settimana, la lista era cresciuta a 1000 persone e dopo tre settimane erano stati organizzati 40 incontri nei campus dei college di tutto lo Stato.
" Relazione di Wickre:Quando la Coalizione Cristiana Americana, iniziò una campagna per costringere la Disney Corporation ad invertire la sua decisione di offrire l’assicurazione sulla salute dei partner famigliari , gay e lesbiche inondarono gli uffici della Disney con messaggi e-mail , ringraziando per avergli dato l’assicurazione sanitaria che copriva il partner. Il grande volume di lettere elettroniche a favore della politica sulla assicurazione sanitaria, convinse la Disney ad andare avanti con il piano nonostante le pressioni della destra per non far passare quel piano.
8 Comunità elettroniche e città digitali.
Il termine "community network" non può essere facilmente definito. Anne Beamish offre la seguente interpretazione:Una comunità in rete è sempre una rete di computers con modem, che sono colegati tramite la linea telefonica ad un computer centrale che provvede a scambiare informazioni ed è un mezzo per la comunità di comunicare elettronicamente.Un residente di una città usa il sistema chiamando il computer centrale, tramite il suo personal computer ed un modem.Una serie di menù appare sullo schermo e l’utente seleziona le informazioni fornite dal comune, un servizio sociale o privato di collegamento viene fornito a tutti i cittadini, (provider),i quali possono partecipa alle discussioni pubbliche su argomenti locali , con altri membri della comunità, o comunica tramite e-mail con gli altri cittadini.Altra definizione simile è "Comunità on-line" o "Comunità Virtuale".Progetti di comunità in rete, comunemente sono animate ad aumentare l’accesso dei cittadini alle informazioni locali relative al proprio comune od alla propria città.Cioè una città virtuale permette ai suoi utenti di incontrare i propri rappresentanti politici, e di "visitare" e conoscere meglio l’amministrazione, cioè le politiche sanitarie, dei trasporti, dell’educazione e le autorità politiche, e trovare servizi come avvisi, avvenimenti sportivi e culturali eccetera.Qualche comunità elettronica permette e possibilmente incoraggia i cittadini a contattare i responsabili amministrativi locali ed qualcuna crea anche una rete di comunicazione "Orizzontale", per lo scambio di informazioni tra cittadini su argomenti di interesse generale della comunità.
Riportiamo anche un rapporto del RAND’s Centree for Information Revolution Analyses (CIRA), che presenta una analisi effettuata su comunità elettroniche negli USA (Anderson et al 1995).
Le "Città digitali" tentano una ambiziosa presentazione "Virtuale" di tutti gli aspetti della vita di una città.Guardiamo il primo di questi progetti, effettuato ad Amsterdam, in Olanda denominato progetto "XS4ALL 1996", (un modo per dire "Accesso per tutti" ).Confrontiamo anche il progetto della nuova capitale federale della Repubblica Federale Tedesca (Internationale Stadt Berlino 1996).I promotori e gli organizzatori di questi progetti, spesso mostrano consapevolezza circa la disuguaglianza tra i cittadini a possedere mezzi tecnici, abilità, conoscenze, e capacità finanziaria per partecipare alla comunità elettronica.Una risposta è stata quella di proporre punti di accesso pubblico, situati in librerie, scuole ed altri luoghi pubblici.Un altro approccio alle città digitali, è quello di promuovere un accesso per tutti (Anderson 1995).Attualmente si sta discutendo anche in California a Palo Alto, per collegare tutti i cittadini della regione tramite collegamenti a fibre ottiche (Imsong Lee 1996).Progetti di città elettroniche possono anche essere proposti da singoli cittadini, o gruppi indipendenti o gruppi che ricevono finanziamenti ufficiali dallo stato ( cioè Governo USA, Unione Europea) oppure sono iniziative locali di singole amministrazioni.Queste differenze sono spesso dovute alla eccessiva inerzia e mancanza di trasparenza , degli amministratori a vari livelli.Spesso Comunità elettroniche, nascono per enfatizzare particolari esigenze come creazione di nuovi posti di lavoro, favorire le culture locali di minoranza, vedi ad esempio Amager Kulturpunkt ( Amager è un distretto di Copenhagen, Danimarca). (Wired Amager 1996).
Sono stati sperimentati anche reti locali per risolvere conflitti armati, come in Irlanda del Nord. Vedi "On-line Preferenda" e "Revelations Cybercafe" (Newman 1996).Gli esempi descritti e altri effetti delle comunità elettroniche , possono chiaramente influenzare i processi politici.Ma, per ora, questo non significa che le comunità digitali hanno aumentato la partecipazione diretta od il coinvolgimento dei cittadini al governo.
Un tentativo di coinvolgere un numero maggiore di cittadini nella politica locale e globale è Agenda21 ( proposta dal 1992 a Rio de Janeiro UNO conferenza sull’ambiente) programma, che enfatizzava le applicazioni dei mezzi elettronici (Howells 1996).
Riepilogo finale.
Tabelle
Funzioni e progetti per aumentare la partecipazione ai cittadini nei processi democratici, passi fondamentali:
Fornire informazioni basilari circa i diritti e le responsabilità dei cittadini.Informare ed educare circa la politica e gli argomenti di pubblico interesse.Aiutare i votanti a farsi una idea circa i candidati, i partiti o gli argomenti relativi ai processi elettorali.Promuovere ed offrire opportunità per i cittadini per deliberare su argomenti pubblici, su proposte di legge, problemi sociali ( fornire esperienze ed analisi sui problemi più complicati). Partecipazione nella ricerca di decisioni .Offrire mezzi di comunicazione tra cittadini e politici.Guidare i cittadini nella jungla della burocrazia nella pubblica amministrazione, fornendo informazioni ufficiali e dettagliate.Offrire realmente ai cittadini la possibilità di partecipare , prendendo decisioni consapevoli.
Tavola due.
Informazioni e collegamenti con i fornitori di informazioni, per progetti di cyber-partecipazione.Informazioni politiche ed argomenti di pubblico dibattito.Sistema elettorale (Locale , Regionale, Nazionale, Sopra-Nazionale.)Candidati Politici( cioè informazioni su biografie, sostenitori politici, finanziatori "Test politico culturali").Processi della legislazione parlamentare, nei sui vari passi( cioè, dettagli procedurali , progetti di legge presentati).Argomenti di carattere generale, come commercio e finanze, violenza sociale, lavoro, e dibattiti generali, su argomenti internazionali relativi all’ambiente, militari, politico economici, etici e morali. Anche quando i parlamentari dibattono, fanno inchieste o commissioni su vari argomenti, i mezzi elettronici, possono aiutare il pubblico dei cittadini ad essere meglio informati.
Attività di governo e ministeriale.Presentazione dei lavori di pubblici uffici ed amministrazioni locali.Aiuto all’azione politica, cioè permettere il contatto tra delegati e cittadini.
Collegamenti.
Con i mezzi di informazione (Stampa, radio locali, televisioni private, editori vari).
Con i vari movimenti o lobby (gruppi ambientalisti, sindacati, partiti politici, gruppi del volontariato).Con soggetti istituzionali, come Istituti di cultura, librerie, centri critici come World Watch
Note :Questa ultima parte è stata ripresa tramite Internet e ritradotta in italiano.
stampa: GRAFICHE MARI NARNI (TR) 1994.